1933, una roswell italiana?

Il Giornale OnlineItalia giugno 1933, facciamo momentaneamente un balzo indietro di 72 anni.

22 Aprile 2009 Autore: vanigold

Siamo in pieno regime fascista, è una calda giornata di inizio estate a Milano, nel pomeriggio in molti vedono un oggetto luminosissimo solcare il cielo e poi dirigersi verso il suolo poco fuori città, piu' o meno dove sorge ora l'areoporto di Linate. Le notizie di allora parlano di un “misterioso aeromobile” (il termine UFO non era stato ancora coniato). Il Cun (centro ufologico nazionale) ha alcuni documenti che raccontano di come un oggetto sconosciuto si materializzò sopra Mlano nel giugno del ‘33.

Le forze dell’ordine si precipitarono nel punto dove presumibilmente cadde o atterrò e in fretta e furia nascose ogni traccia trasportandolo via in un furgone coperto presso i vicini stabilimenti areonautici della Caproni di via Mecenate, mentre la censura obbligava al silenzio l’Agenzia Stefani (l’Ansa di allora), pena il ricorso al tribunale speciale. Ecco il documento, un telegramma datato 13 giugno 1933, con intestazione “Ufficio telegrafico di Milano” e la dicitura “Riservatissimo – lampo – priorità su tutte le priorità”.

Mittente l’Agenzia Stefani.

Il testo: “D’ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto Stop Confermasi versione pubblicanda diffusa dispaccio Stefani odierno stop Idem versione anche at personale e giornalisti Stop Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato stop Per immediata conferma ricevimento stop Direzione affari speciali”. Sono le 16. Ma del misterioso atterraggio si parla già dalla prima mattinata.

La macchina della censura si è messa in moto con tempestiva solerzia.
Lo conferma un secondo telegramma della Direzione affari speciali.

L’orario è quello delle 17,07.

“D’ordine personale del Duce disponesi immediato dicesi immediato arresto diffusione notizia relativa at aeromobile natura et provenienza sconosciuta di cui at dispaccio Stefani data odierna hore 7 et 30 Stop Disponesi istantanea rifusione eventuali piombi giornalistici recanti detta notizia Stop Previste max pene per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello Stato Stop dare immediata conferma del ricevimento Stop”.

Dunque Mussolini in persona si occupò di insabbiare accuratamente la vicenda ma se ci fosse stata una fuga di notizie? L’incauto giornalista sarebbe stato spedito sull’isola di Ventotene, mentre il tutto sarebbe stato cancellato dalla versione “ufficiale” dell’Osservatorio di Brera: l’oggetto misterioso era solo un enorme meteorite.

Ma allora perché si mobilitarono tutti i gangli vitali dell’aviazione, dello Stato, del regime a cominciare dall’Ovra, la polizia segreta? Perché seguirono nuovi telegrammi con la sigla “f”, la medesima che appare sulle buste destinate al “Senato del Regno” e spedita agli ufologi del Cun Pinotti e Lissoni dove è scritto a stampatello: “Riservatissimo (sottolineato) A mani di S.E. Galeazzo Ciano”?

Il mistero rimane ancora denso dopo così tanti anni.

Fonte: http://news.kataweb.it/item/576336/1933-una-roswell-italiana