2012: anno del blackout?

“In Alaska è stato completato ed è operativo un progetto congiunto della Marina, dell'Aeronautica e dell'Università dell'Alaska, denominato H.A.A.R.P. Il progetto è stato presentato al pubblico come un piano di ricerca sul fenomeno delle aurore boreali, ma in realtà è una tecnologia militare in grado di modificare le condizioni del tempo atmosferico, la composizione chimica della ionosfera e di bloccare le comunicazioni globali”.

In questo modo viene presentato un libretto di autori vari dedicato a H.A.A.R.P. L'opuscolo s'intitola “L'impiego militare delle tecnologie elettromagnetiche: il Progetto H.A.A.R.P (1995-1996)”. Abbiamo pubblicato parecchi articoli su questo apparato di antenne e sui suoi usi di tipo strategico, ma qui intendiamo evidenziare che il paventato blackout delle infrastrutture elettriche ed elettroniche attribuito dalla National Academy of Sciences alle bizze del Sole potrebbe, invece, essere un evento causato artificialmente proprio con H.A.A.R.P., ma spacciato come conseguenza dell'anomala attività solare. E' anche possibile che una sinergia tra fenomeni naturali ed interventi tecnologici sarà all'origine del collasso delle comunicazioni su cui Alfonso Maruccia scrive in “2012: fuga da Internet”:

[…] “La National Academy of Sciences statunitense teme un tracollo dell'intera infrastruttura di Internet (statunitense e non solo) a causa di un picco massiccio di tempeste solari.

Evento cosmico dalla portata globale, scatenato dall'interazione tra le esuberanze elettromagnetiche del sole e la magnetosfera terrestre, le tempeste solari sono un fenomeno naturale che da sempre influisce sulla tecnologia. Nel 1859 massicce tempeste spazzarono via i cavi telegrafici statunitensi, nel 1989 danneggiarono l'intera griglia elettrica canadese e nel 2005 fu il turno dell'elettronica.

Quello del 2012, però, potrebbe essere il peggior picco del fenomeno considerando l'attuale e sempre maggiore interdipendenza delle attività umane con gli apparati funzionanti ad energia elettrica: la N.A.S. avverte sul pericolo di uno “scompiglio nei trasporti, nelle comunicazioni, nei sistemi bancari e finanziari, nei servizi governativi, di guasto o malfunzionamento della fornitura di acqua potabile a causa di problemi alle pompe nonché la perdita di cibo deperibile e medicinali a causa della mancanza di refrigerazione”. Per non parlare dei danni alla rete di satelliti G.P.S. orbitante intorno al pianeta.

Se mai l'economia statunitense riuscirà ad uscire dall'attuale crisi finanziaria, quella elettromagnetica del 2012 potrebbe provocare danni stimati tra 1 e 2 trilioni di dollari durante il solo primo anno, con tempi di recupero tra i 4 ed i 10 anni. Le tempeste solari scatenerebbero una sorta di apocalisse tecnologica anche nel resto del mondo e l'Istituto Federale Svizzero della Tecnologia di Zurigo stima che la perdita delle funzionalità di rete costerebbe al piccolo paese europeo danni per l'1,2% del P.I.L. […]

La solita insistenza sul 2012, anno topico, induce a nutrire qualche sospetto…

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