Alessandro De Angelis: analisi sull’identità di Gesù

Alessandro De Angelis: analisi sull’identità di Gesù

Nel libro la fine del cristianesimo: Gesù e gli apostoli non sono esistiti le prove, abbiamo svelato su quale personaggio fu costruito il mito dell’ultimo dio solare, in arte Gesù. Ovviamente riporto in questo articolo solamente una piccolissima parte delle nostre analisi, partendo proprio dai vangeli.
In Marco leggiamo:

Non è egli il falegname, il figlio di Maria, fratello di Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono qui tra noi? (Mc 6: 3).

Similmente, in Matteo troviamo:

Non è forse questi il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? (Mt 13: 55-56).

La chiesa per difendere la verginità di Maria ci dice che il termine fratello veniva usato anche per cugino, ma ciò è palesemente falso in quanto nella versione più antica della Bibbia, redatta in lingua greca, si può vedere che è riportato esplicitamente il termine αδελφòς (adelfòs), ossia “fratello”, mentre il termine usato per “cugino” è ανεψιòς (anepsiòs). Inoltre troviamo un passo dei Salmi (cfr. Commentario dei Padri della Chiesa al Salmo 69) dove si parla esplicitamente dei figli della madre del messia (cfr. Lc 24,16-18):

Io sono diventato un estraneo per i miei fratelli e un forestiero per i figli di mia madre (Sl 1: 19)

Nel nostro libro riportiamo molti altri passi dei vangeli che dimostrano inequivocabilmente che i fratelli di Gesù sono fratelli carnali e che hanno tra l’altro gli stessi nomi dei tre veri e unici apostoli di Gesù: Giacomo, Simone e Giuda.

In Mt 10: 2; e Mc 3: 17 ci ritroviamo con un Giovanni fratello di Giacomo e stiamo parlando dello stesso Giacomo fratello di Gesù e di Giuda, Simone e Giuseppe. Chi è dunque questo Giovanni citato anche da Eusebio di Cesarea come fratello di Giuda apostolo, Giacomo e Simone come fratelli carnali di Gesù? E perche Giovanni in Marco 6:6 e Matteo 13:55 non viene menzionato tra i fratelli di Gesù? Per il semplice motivo che Giovanni e Gesù sono la stessa persona.

Ma il nome di Giovanni doveva essere eliminato dalla chiesa, in quanto si trattava di un rivoluzionario. Infatti, dal Codice Arudel e da Il libro di Hereford (antichi documenti dell’epoca), scopriamo che Erode cercava di eliminare un certo Giovanni Asmoneo, nipote di Ezechia, nato intorno all’anno 15 BCE, che i Giudei consideravano erede al trono di Gerusalemme.

Ma attenzione: Ezechia Asmoneo, era un noto rivoluzionario ucciso da Erode il Grande e padre di Giuda il Galileo tra i cui figli annoveriamo Giacomo e Simone uccisi entrambi per attività rivoluzionaria, il famoso fondatore della setta degli Zeloti. È solo un caso, una coincidenza, oppure Cristo potrebbe veramente essere il nipote di Ezechia e il figlio di Giuda il rivoluzionario? E che dire dei suoi fratelli con lo stesso nome dei figli di Giuda il Galileo?

Gli Atti degli Apostoli ci portano a conoscenza di un importante particolare della loro vita, o meglio, della loro morte:

In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Simone (At 12: 1-3).

Sorpresa delle sorprese, questo brano tratto dagli Atti degli Apostoli ci parla di una famosa e importante vicenda storica, riferita anche in Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio. Una vicenda tanto simile sia nei fatti sia nelle circostanze non può che essere la stessa:

Fu sotto l’amministrazione di Tiberio Alessandro che in Giudea avvenne una grave carestia, durante la quale la regina Elena comprò grano dall’Egitto con una grande quantità di denaro e lo distribuì ai bisognosi, come ho detto sopra. Oltre a ciò Giacomo e Simone, figli di Giuda il Galileo, furono posti sotto processo e per ordine di Tiberio Alessandro vennero crocifissi; questi era il Giuda che – come spiegato in precedenza – aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea (Antichità giudaiche XX: 101-102).

Per gli approfondimenti e per conoscere la probabile storia degli accadimenti che portarono all’arresto, crocifissione e morte di Gesù, vi rimandiamo alla lettura del libro, ricordandovi ciò che disse di lui Celso, filoso Platonico del II secolo CE, celebre per la sua critica al primo Cristianesimo nascente, che nel suo Discorso Vero nel 178 scrisse:

Colui al quale avete dato il nome di Gesù, in realtà non era che il capo di una banda di briganti i cui miracoli che gli attribuite, non erano che manifestazioni operate secondo la magia, e trucchi da ciarlatano esoterico. La verità è che tutti questi pretesi fatti, non sono che dei miti che voi stessi avete fabbricato; senza pertanto riuscire a dare alle vostre menzogne una tinta di credibilità. È noto a tutti che ciò che avete scritto, è il risultato di continui rimaneggiamenti, fatti in seguito alle critiche che vi venivano portate (Celso, Contro i Cristiani, I, 62).