AllTrials: Big Pharma deve registrare tutti i test clinici

Il Giornale Online
di Riccardo Guidi

POLITICA – In scienza, politica ed economia, i dati poco lusinghieri sono spesso [link=http://www.scienceplug.com/2013/01/07/randomised-control-trials-in-policy/]ignorati[/link].

Quando un ricercatore testa un’ipotesi, conduce degli esperimenti che gli portano dei risultati precisi. Se un esperimento non supporta l’ipotesi iniziale, il ricercatore ha la possibilità di fare due cose:

*ripetere l’esperimento fino a quando non mostra quello che si voleva dimostrare (continuando a tirare due dadi, arriverà il momento un cui si vedrà apparire un doppio uno)

*abbandonare l’ipotesi e riformularne un’altra basandosi sulle nuove prove raccolte.

I bravi ricercatori seguono la seconda strada, ma è bene ricordare al pubblico pagante che in alcuni casi, questa seconda possibilità è un lusso, non è applicabile o è volutamente ignorata. Sorvolare su dati non accondiscendenti è un problema ben documentato nel mondo scientifico, e si manifesta in modo rimarcato nel mondo dell’industria farmaceutica.

Le aziende farmaceutiche spendono un’impressionante quantità di denaro per lo sviluppo di nuovi farmaci e per testare la loro sicurezza ed efficacia su volontari (i così detti test clinici o clinical trials). È ben [link=http://www.ted.com/talks/ben_goldacre_what_doctors_don_t_know_about_the_drugs_they_prescribe.html]documentato [/link]che i colossi farmaceutici abbiano l’abitudine di condurre un numero di test clinici, per poi presentare agli organi regolatori (come la Food and Drug Administration -FDA- Americana) solo quei test che, per diverse ragioni, sovrastimano l’efficacia di un farmaco o ne sottostimano gli effetti collaterali.

Le migliori [link=http://www.bmj.com/content/345/bmj.e8522]stime [/link]indicano che circa la metà di tutti gli studi clinici non siano mai stati pubblicati. È grave? Se rivelassi solo la metà dei risultati che ottengono dal lancio di una moneta, potrei facilmente convincere chiunque che essa abbia ‘testa’ su entrambi i lati, anche se questo non è vero. Medici e pazienti hanno il diritto a un quadro completo sugli egli effetti di un farmaco, al fine di prendere decisioni informate. Nascondere o ritardare la pubblicazione di test clinici causa sofferenze non necessarie. Un esempio per tutti risponde al nome di ‘TGN1412‘, un farmaco immunomodulatore sviluppato da TeGenero. Lo sviluppo del farmaco è stato sospeso dopo che sei volontari sono stati ricoverati con severi ed imprevisti effetti collaterali durante test clinici preliminari. Si è scoperto in seguito che un trattamento del tutto simile era già stato provato, con risultati simili, su altri volontari, ma siccome nessuno si era preso la briga di pubblicarne i risultati, questo fatto è rimasto nascosto e abbiamo dovuto commettere l’errore due volte per imparare la lezione.

NB: È importante ricordare a questo punto della conversazione, che inaspettati effetti collaterali durante test clinici fanno parte del gioco per lo sviluppo di nuovi farmaci. Ssuccedono, e sono un prezzo inevitabile da pagare per il progresso della medicina. Ma in questo caso ed in altri, il danno era evitabile. Studi clinici non pubblicati sono un problema riconosciuto e [link=http://www.alltrials.net/wp-content/uploads/2013/01/Missing-trials-briefing-note.pdf]documentato[/link]. Trascinata dalla popolarità dei movimenti #[link=http://opensciencefederation.com/]OpenData[/link], la petizione [link=http://www.alltrials.net/]AllTrials [/link]chiede a governi, regolatori e ricercatori di costringere Università ed Industria farmaceutica a registrare in un database di pubblico dominio ogni singolo test clinico prima ancora di iniziarlo, e di pubblicarne i risultati per intero. In questo modo chiunque non sarà più in grado di nascondere l’esistenza di certi test.

[link=http://www.alltrials.net/blog-2/]Sottoscrivi [/link]la petizione e convinci amici, parenti e colleghi a fare altrettanto se pensi che medici e pazienti abbiano il diritto di scegliere il proprio trattamento farmacologico basandosi su tutte le evidenze scientifiche e non solo quelle che piacciono all’industria.

AllTrials è un’iniziativa organizzata e promossa da [link=http://www.badscience.net/]Bad Science[/link], [link=http://www.senseaboutscience.org/]Sense About Science[/link], [link=http://www.bmj.com/]British Medical Journal[/link], James Lind Initiative ed il[link=http://www.cebm.net/] Centre for Evidence-based Medicine[/link].

Fonte: http://oggiscienza.wordpress.com/2013/01/24/alltrials-big-pharma-deve-registrare-tutti-i-test-clinici/