‘ARMADA’ declassifica file sugli U.F.O.

‘ARMADA’ declassifica file sugli U.F.O.

armadaLa CEFORA (Comisión de Estudio del Fenómeno OVNI della Repubblica Argentina) ha reso noto recentemente un caso investigato dalla ‘Armada Argentina‘ (l’equivalente della nostra Marina Militare), che rivela dettagli di un interessante caso di avvistamento di UFO che si verificò a Necochea, cittadina portuale argentina, nel 1962. Il 29 agosto Osman Alberto Simonini rese noto un suo incontro UFO avvenuto all’altezza del ‘Km 28’ della ‘Strada 86’. Simonini viaggiava sul suo camion e usciva da La Dulce in prossimità dell’allevamento di visoni “Malabrigo” di proprietà di Ernesto Arias. Si è venuti a conoscenza del caso grazie ad un articolo apparso su quotidiano locale Ecos Diarios: la commissione della Armada cominciò ad indagare il caso tramite il capitano Omar Pagani e i dossier fanno ora parte dell’archivio privato del ricercatore Roberto Banchs.

L’episodio si verificò verso le ore 20:10 (ora locale), quando Simonini, in viaggio a velocità non sostenuta, vide sulla sinistra e in direzione parallela, a una distanza di circa 3 metri e a un’altezza di circa 2 metri, un “ordigno” simile a due piatti uniti a partire dalla parte più ampia, dal colore “canna di fucile” con un diametro approssimativo di 5 metri. L’oggetto rilasciò dalla sua parte inferiore un raggio di colore rosso e azzurro, simile a un proiettore, e tale raggio aveva un diametro di circa 2 metri. Simonini dichiarò che l’UFO si avvicinò verso il suo camion a una distanza di circa 200 metri e mentre effettuava questo movimento notò che l’erba del terreno si muoveva, evidenziando – oltre alla bassa quota in cui si spostava – un qualche tipo di “aria o energia” che soffiava dal basso dello scafo.

Poi l’oggetto si allontanò dal suo camion di circa 600 metri, sopra una banchina e a bassa quota, poi raggiunto il ‘Km 28’ ruotò immediatamente ad angolo retto, internandosi in un semenzaio. Simonini seguì la sua rotta e vide che l’oggetto si fermò ad un’altezza dal suolo di meno di un metro. Simonini si fermò e scese dal suo camion, avvicinandosi ad una recinzione che separava il campo, e appoggiando le sue mani sul fil di ferro sentì che era caldo. Lasciò la presa, ma appoggiando di nuovo le mani notò che il materiale era ancora più caldo, mentre a pochi metri da lui il fil di ferro era completamente freddo.

Dopo circa due minuti l’oggetto partì verso l’alto a grande velocità e scomparve nel cielo.

Il testimone espose il suo caso al Commissario di frontiera, capo della Delegazione della Polizia Federale e agli ufficiali dell’Aeronautica militare di Mar del Plata con l’interessamento di Juan José La Terza (un suo vicino di casa), il quale affermò, menzionando il caso a questi enti e in una nota in suo possesso, di aver ricevuto questa risposta testuale:

“Gli ufficiali specialisti in questi studi hanno dimostrato che questi fatti non hanno nulla di straordinario per accettare questa tipologia di fenomeni come reali e che il mondo scientifico spera in una seconda fase: quello di stabilire una comunicazione con questi mezzi“.

Come a dire che, nonostante un caso potenzialmente interessante se non si è in possesso di prove concrete, il fenomeno non può esistere. Peccato che di casi simili è piena la casistica ufologica non solo recente.

Antonio De Comite

paleocontatto.wordpress.com