Batteri e nuvole

Il Giornale Online
I microrganismi dispersi negli aerosol dell'alta atmosfera rappresentano circa un terzo dei nuclei di condensazione dei cristalli di ghiaccio presenti nelle nubi.

I batteri? Un elemento essenziale della dinamica meteorologica e climatica. Lo affermano i risultati di una ricerca condotta presso l'Università della California a San Diego e la Scripps Institution of Oceanography, pubblicata sull'ultimo numero di “Nature Geosciences”.

Gli effetti sulla formazione delle nubi degli aerosol, ossia delle particelle microscopiche presenti nell'aria, sono uno degli aspetti più complessi da valutare in campo meteorologico e climatologico.

“Se comprendiamo le fonti dei nuclei di condensazione delle nuvole e la loro abbondanza relativa, possiamo determinare l'impatto delle differenti fonti sul clima”, ha osservato Kerri Pratt, che ha diretto la ricerca.

In questo studio sono stati analizzati i dati ottenuti nel corso dell'Ice in Clouds Experiment – Layer Clouds (ICE-L) finanziato dalla National Science Foundation, nel quale grazie a uno speciale spettrometro di massa, l'A-ATOFMS (aircraft aerosol time-of-flight mass spectrometer), è stato possibile analizzare in tempo reale la composizione dei residui sia delle goccioline d'acqua sia dei minuscoli cristalli che possono essere presenti in misura più o meno significativa nelle nubi, mentre queste venivano attraversate da un aereo appositamente attrezzato per il trasporto dell'apparecchiatura.

I cristalli di ghiaccio sono più rari delle goccioline, ma hanno un ruolo preminente nel determinare le precipitazioni.

L'analisi dei cristalli di ghiaccio ha rivelato che questi erano quasi completamente costituiti o da polvere o da particelle biologiche: batteri, spore fungine e materiale vegetale costituivano circa un terzo dei nuclei di condensazione. Da tempo si sa che i microrganismi trasportati dall'aria possono viaggiare per lunghissime distanze, ma questo studio è il primo che dimostra la loro significativa partecipazione al processo di formazione delle nubi di ghiaccio.

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Batteri_e_nuvole/1338432