Bebé fatti su misura

Il Giornale OnlineRicercatori statunitensi avrebbero messo a punto una nuova tecnica di clonazione, più semplice di quella usata per riprodurre la pecora Dolly, che potrebbe essere applicata a embrioni umani per clonare un bambino. Lo si legge sul quotidiano britannico 'Independent'.

Secondo i ricercatori, la tecnica utilizzata per riprodurre topi da laboratorio, attraverso cellule della pelle dell'animale adulto, darebbe risultati migliori di quella usata per Dolly nel 1996, con limitati effetti secondari ed eticamente più accettabili. Stando a quanto riferisce Robert Lanza, responsabile scientifico della società di biotecnologie statunitensi 'Advanced Cell Technology', “non possiamo ancora parlare di clonazione, ma si può ammettere che con questa nuova tecnica si può realmente riprodurre un bambino“, ha detto Lanza, la cui azienda ha aperto la strada agli studi sulle cellule staminali e sulle riprogrammazioni cellulari. “Con questo passo in avanti chiunque, giovane o vecchio, fertile o infertile, eterosessuale o gay può essere clonato utilizzando solo alcune cellule della pelle,” ha detto Lanza.

La tecnica si basa sulla riprogrammazione genetica delle cellule della pelle che vengono riportate allo stato embrionale. Gli esperimenti svolti sui topi – che hanno dato vita a cloni o a chimere genetiche – hanno dimostrato che, in linea di principio, è possibile prendere una cellula umana della pelle, riprogrammarla, portandola allo stato embrionale, quindi inserirla in un embrione umano al suo stadio iniziale. Da questa tecnica si otterrebbe un bambino che avrebbe alcuni geni della persona che ha donato le cellule della pelle, così come i geni degli embrioni dei due genitori. In sostanza il clone potrebbe essere il risultato di un mix di geni di due o più persone, una chimera umana, che secondo Lanza, potrebbe anche crescere e vivere normalmente.

“I bimbi-fotocopia non servono a nessuno. E non interessano gli scienziati”. Giuseppe Novelli, docente di Genetica all'universita' di Roma Tor Vergata, rassicura quanti si preoccupano per le possibili implicazioni dell'esperimento di clonazione effettuato sui topi. Scienziati Usa sono riusciti a ottenere animali clonati inserendo in un embrione nei primi stadi di vita cellule della pelle di un terzo animale, fatte tornare indietro nel tempo. Una strada piu' semplice e rapida per ottenere animali chimera o clonati rispetto alla pecora Dolly. “L'esperimento – dice Novelli all'Adnkronos Salute – e' importante perche' fornisce ai colleghi genetisti la prova del nove che le cellule Ips (staminali pluripotenti indotte) non funzionano solo in vitro, cioe' nelle provette, ma anche in vivo. Quindi su animali di laboratorio”. Novelli pero' rimarca il significato di un simile risultato: “Niente cloni di uomo. Bensi' un'altra prospettiva, che pero' ha bisogno di almeno 10 anni di studio, cioe' quella di riuscire a ottenere staminali totipotenti umane personalizzate a partire da cellule della propria pelle, per avere eventuali 'pezzi di ricambio' in caso di malattie”.

Insomma, una volta riusciti ad assicurarsi che le cellule Ips possono veramente tornare totipotenti con un salto indietro nel tempo, in un prossimo futuro potremmo sfruttarle per costituire all'occorrenza tessuto capace di riparare quelli danneggiati da una qualche malattia. Ma prima la comunita' scientifica dovra' accertarsi della capacita' reale delle cellule Ips di regredire fino allo stadio in cui possono differenziarsi in ogni tessuto umano. “Nel frattempo la tecnica usata sui topi dai ricercatori Usa potra' consentire in maniera piu' rapida ed economica, la creazione di modelli animali di malattie umane. E su questi lavorare per arrivare alla migliore comprensione di tante patologie”. [/size=12]

Fonte: http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/noti.php?id=216905