Bio-carburanti dai terreni di Chernobyl

Il Giornale Online
L’articolo di Nonsolosolare pubblicato questo mese http://www.nonsolosolare.it/2009/07/chernobyl-il-piu-grande-disastro-nucleare-della-storia/ http://maps.google.it/maps/ms?msa=0&msid=115095878075029728081.00043e2f32c2ef2ed00f8&gl=it&hl=it&ie=UTF8&ll=51.334794,30.359774&spn=0.370971,0.783291&t=h&source=embed , ha voluto ricordare per sommi capi la tragedia che si è consumata in quel luogo nel 1986, in concomitanza con la recente decisione del Parlamento italiano di rilanciare il nucleare in Italia.

Oggi Chernobyl è per gran parte una città fantasma con zone che sono ancora inaccessibili alla popolazione per l’alto livello delle radiazioni, mentre le zone periferiche rimangono solo parzialmente popolate rischio e pericolo dei temerari che hanno deciso di non abbandonare le loro abitazioni.

Ebbene, anche le terre cosiddette sicure, sono parzialmente contaminate e nonostante questo i terreni sono coltivati, e il raccolto viene immesso nella catena alimentare.
Un’intraprendente azienda irlandese, ha deciso di trarre qualcosa di buono dai terreni avvelenati di Chernobyl con un idea semplice ma rivoluzionaria.
La scelta è quella della coltivazione di vegetali da bio-carburante nelle zone interessate.
Gli effetti positivi sarebbero diversi.

Le radiazioni non risulterebbero presenti nel prodotto finale, un come propellente vegetale.
La coltivazione non incontrerebbe le consuete problematiche di sottrazione di suoli alle coltivazioni tradizionali.
Infine si avrebbe una sorta di effetto ‘curativo’ dei terreni, che sarebbero così aiutati a smaltire la radioattività in eccesso.

Stime approssimative parlano di una produzione annuale di decine di migliaia di litri di carburante.
Un altro decisivo passo verso la possibilità di rendere conveniente la coltivazione di vegetali per la produzione di propellenti biologici.

Fonte: http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=300510a95bab4159
Vedi: http://www.newscientist.com/article/mg20227144.500-biofuels-could-clean-up-chernobyl-badlands.html