Bruxelles lancia l'allarme sull'inquinamento elettromagnetico

L'articolo che proponiamo, tratto dal sito Megachip, è un campanello d'allarme sul pericolo costituito dai campi elettromagnetici artificiali: in verità, i ripetitori che vengono installati in ogni dove, soprattutto – non è un caso – vicino ad asili, scuole, ospedali, abitazioni…, più che alle esigenze della telefonia mobile, servono al controllo mentale, a causare varie malattie tra la popolazione (anche tumori). Non dimentichiamo che i sistemi wireless, ossia basati sulla trasmissione di segnali senza filo, sono funzionali alla “gestione” delle nano-strutture distribuite con le scie chimiche. Queste nano-strutture, causa del morbo di Morgellons, ricevono ed inviano segnali trasmessi nell'etere. L'allarme lanciato dai parlamentari europei si riferisce solo alla punta del'iceberg ed ai fini ufficiali della tecnologia in oggetto. Risulta ambigua anche la richiesta di un Piano territoriale per lo sviluppo delle antenne, quando sarebbe necessario smantellarne la maggior parte.

Ringraziamo la gentilissima Giovanna D., cofondatrice del Comitato Tanker enemy, per la segnalazione.

“Telefoni G.S.M., Wi-fi e reti elettriche emettono onde elettromagnetiche potenzialmente rischiose per la salute, specie per i giovani”. Il Parlamento europeo sollecita la revisione dei limiti dell'esposizione della popolazione e la pubblicazione di una guida sulle opzioni che la riducono. Chiede poi di allontanare i ripetitori ed i tralicci da scuole e ospedali, di pubblicare mappe sull'esposizione, di condividere antenne etrasmettitori tra gli operatori, di avviare campagne di sensibilizzazione e di rafforzare la ricerca.

Approvando con 559 voti favorevoli, 22 contrari ed 8 astensioni la relazione di Frédérique RIES (Alde/Adle, Be), il Parlamento osserva anzitutto che i campi elettromagnetici “esistono in natura e sono sempre stati presenti sulla terra”, ma l'esposizione è aumentata costantemente a causa della domanda di elettricità e dell'avvento di tecnologie senza filo più avanzate. Esorta a rivedere ed a informare il Parlamento circa il fondamento scientifico e l'adeguatezza dei limiti fissati dalla raccomandazione relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz. Gli stati membri e gli enti locali e territoriali sono anche “invitati a creare un sistema unico di autorizzazione all'installazione di antenne e ripetitori nonché ad inserire tra i piani di urbanizzazione anche un Piano territoriale per lo sviluppo delle antenne”.

Infine, esorta la Commissione e gli stati membri ad aumentare i finanziamenti per la ricerca. Propone quindi alla Commissione di prendere in considerazione la possibilità di impiegare i finanziamenti delle reti transeuropee nel settore dell'energia per esaminare gli effetti dei campi elettromagnetiche a frequenze molto basse, segnatamente nelle linee elettriche. I deputati propongono di inserire nella politica dell'Unione europea sulla qualità dell'aria lo studio degli elettrodomestici “senza filo”, ad esempio il Wi-fi per l'accesso ad Internet ed il telefono digitale chordless “Dect”, che espongono i cittadini a un'emissione continua di microonde.

Tratto da: www.rainews24.it

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