Capo scienziato NASA da credito ad Andrea Rossi


Bushnell (NASA): le LENR ( http://it.wikipedia.org/wiki/Trasmutazione_LENR) costituiscono l'energia alternativa più promettente, e non si tratta di fusione.
Intervista a Dennis Bushnell http://www.nasa.gov/centers/langley/news/researchernews/rn_bushnellgreen.html, scienziato capo del Langley Research Center http://www.nasa.gov/centers/langley/home/index.html della NASA, ospite di J. William Moore
(Parziale trascrizione – fatta da Steven Krivit di un podcast di estratti sulle LENR – Copyleft 2011 di New Energy Times http://newenergytimes.com/ )

MOORE: Mi piacerebbe dare un'occhiata ad alcune delle alternative energetiche che dal tuo punto di vista sono più promettenti.

BUSHNELL: Al momento le più interessanti e promettenti, a lungo termine ma forse non così lontane, sono le LENR (reazioni nucleari a bassa energia). In 22 anni c'è stata gente in grado di produrre energia senza sapere come, noi pensiamo di conoscere la teoria alla base di ciò. Vengono prodotti decadimenti beta e calore senza radiazioni. La ricerca su questi fenomeni è molto promettente e se dovesse avere successo, risolverebbe letteralmente sia i nostri problemi ambientali che quelli energetici.

MOORE: Trovo estremamente eccitante il fatto che questa cosa possa funzionare, quindi cosa pensate che accada a livello atomico?

BUSHNELL: Permettimi di ricapitolare un attimo. Stanley Pons e Martin Fleischmann 22 anni fa vennero fuori con un esperimento che etichettarono come Fusione Fredda e che andò incontro a problemi di replicazione. Tutti i teorici della fusione dichiararono che assolutamente non si trattava di fusione e, ovviamente, avevano ragione in quanto non si tratta di fusione. In 20 anni le LENR sono state oggetto di massiccia sperimentazione in tutto il mondo, in quasi tutte le nazioni, dove molti sono stati capaci di riprodurne l'effetto. Tutti questi esperimenti di “fusione fredda” effettuati negli ultimi 22 anni però non sono stati in grado di produrre sufficiente energia nemmeno a far bollire l'acqua del tè. Per questo motivo l'opinione pubblica non se ne è mai interessata troppo e nessuno capiva di cosa si trattasse esattamente. Intorno al 2005/2006, Allen Widom e Lewis Larsen vennero fuori con una teoria, basata sul modello della meccanica quantistica, che affermava che non si trattava di “fusione fredda” ma di interazioni deboli. In pratica affermarono che se si configura correttamente un reattore, non è necessario utilizzare Deuterio e Palladio in quanto anche Idrogeno e Nichel funzionano.

Mettendo in pratica questa teoria si producono connessioni tra elettroni e protoni che danno vita a neutroni ultra deboli e, se sono presenti i bersagli giusti, ci sarà produzione di decadimenti beta che produrranno calore. A questo punto, nel 2006/2007, ci interessammo a questa teoria e iniziammo a preparare una serie di esperimenti, che finalmente sono quasi pronti per partire, con i quali cercheremo di verificare se la teoria di Widom-Larsen sia veramente in grado di spiegare questi fenomeni. Successivamente, come ricordato da te, nel Gennaio di quest'anno Andrea Rossi, supportato da Sergio Focardi, che ha lavorato su questi fenomeni per molti anni realizzando uno dei migliori lavori in tutto il mondo, vennero fuori con una dimostrazione che ripeterono poi in Febbraio e in Marzo. Durante queste dimostrazioni presentarono un piccolo reattore che continuò a produrre per alcuni giorni energia in un range tra i 10 e i 15 kw, ampiamente sufficiente per far bollire l'acqua del tè. Anche loro affermano che non si tratta di Fusione Fredda ma di Interazioni Deboli. Arrivati a questo punto penso che abbiamo quasi superato il problema del “non capiamo il fenomeno”. Penso che abbiamo quasi superato il problema del “questo fenomeno non produce niente di utile”, quindi penso che ci sarà un'evoluzione piuttosto rapida d'ora in poi. Se tutto andrà bene, questa tecnologia sarà in grado, da sola, di modificare completamente gli scenari geo-economici e geo-politici e di risolvere una buona parte dei problemi energetici.

MOORE: La scorsa settimana o la settimana precedente ho raccontato personalmente questa storia. Mi sono documentato, hanno usato Idrogeno e Nichel, penso che abbiano usato Idrogeno gassoso e lo abbiano inserito nell'apparecchio. Guardando il filmato e le fotografie, sembra essere all'incirca delle dimensioni di un pugno, ha funzionato dalle 10:45 della mattina fino a circa le 4:30 quando è stato spento ed ha generato, non ricordo bene quanto, ma era una quantità significativa di energia in forma di vapore.

BUSHNELL: Produce calore e lo ha fatto per giorni in un range compreso tra i 12 e i 14 kW, inoltre produrranno un impianto da 1 MW utilizzando molti di questi apparecchi.

MOORE: Questa è una cosa molto eccitante. Pensi che questa teoria che è stata sviluppata – erano questi scienziati della NASA che lavoravano a quella teoria?

BUSHNELL: No, la teoria è stata sviluppata da Widom e Larsen. Widom è un insegnante e membro della facoltà alla Northeastern e Larsen ha un'azienda a Chicago.

MOORE: Quindi tutto ciò sembra promettente e da ciò potrete generare vapore e, chiaramente, questo è esattamente quello che fanno i reattori nucleari e le centrali elettriche a carbone. Sono li per produrre vapore e far girare una turbina che produce elettricità.

BUSHNELL
: Una volta ottenuto calore, si può fare quel che si vuole. Abbiamo immaginato di utilizzare le LENR per alimentare un razzo spaziale e concettualmente aveva migliori prestazioni rispetto ad un razzo nucleare termico convenzionale.

MOORE: Wow! Eccitante.

Traduzione di AC/DC dall'inglese all'italiano
per Ventidue passi d'amore e dintorni
http://22passi.blogspot.com

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Fonte del podcast originario: EV World http://www.evworld.com/index.cfm | File mp3: EV World Podcast http://www.evworld.com/evworld_audio/dennis_bushnell_part1.mp3 | Data della messa on line: 23 aprile 2011
Fonte testo: http://blog.newenergytimes.com/2011/06/01/nasas-bushnell-lenr-most-promising-energy-alternative-and-its-not-fusion
Fonte: http://22passi.blogspot.com/2011/06/capo-scienziato-della-nasa-da-credito.html