Centrali nucleari per la produzione di energia nelle missioni spaziali?


di Nicolò Damilano

Quella che a prima letta sembra un poco un'assurdità bella e buona è in realtà il risultato di alcuni studi e delle relative analisi compiute dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) e dal DOE (Dipartimento dell’Energia) degli Stati Uniti nel progetto comune supervisionato da James E. Werner. Secondo Werner che è intervenuto oggi al National Meeting & Exposition of the American Chemical Society, che celebra la sua 242esima edizione, l'energia derivata dalla fissione nucleare sarebbe di gran lunga più utile e vantaggiosa di quella solare attualmente utilizzata nello spazio come ad esempio nel mantenimento di satelliti in orbita.

Infatti, in ipotetiche future missioni spaziali con destinazione la Luna, Marte o altri pianeti del sistema solare, sarebbe più “semplice” impiegare l'energia di fissione nucleare che quella solare poiché la prima, oltre ad essere disponibile con continuità anche nelle fasi notturne, si adatta meglio alle condizioni impervie dei pianeti interessati (canyon, crateri, et similia). Come ha spiegato Werner, fin'ora il principale problema che si frapponeva tra gli scienziati e le centrali nucleari spaziali era il peso dei reattori nonché le loro dimensioni. Si pensi che sulla Terra le moderne centrali si estendono su aree piuttosto vaste della superficie e che i reattori, già solo nel loro impianto di raffreddamento, hanno dimensioni eccessive per essere trasportate nello spazio aperto.

Il responsabile del progetto ha quindi annunciato che entro il 2012 verrà fatta una dimostrazione tecnologica mirata a verificare l'attuabilità dello stesso progetto. Il sistema, quasi una centrale terrestre in miniatura, sebbene simile a quest'ultime in termini di componenti dovrebbe lavorare con materiali diversi per la riflessione dei neutroni presenti nei nuclei di uranio. Attualmente Werner parla di un reattore di dimensioni ridotte (50 cm di larghezza per 250 cm di altezza) che lavorerebbe a contenuti livelli di potenza, punto necessario per ottenere un maggiore controllo su tutto il sistema.
Proprio adesso che sembra essersi scatenata una guerra etica sull'impiego dell'energia nucleare sul nostro pianeta ecco che appare più vicino che mai un futuro caratterizzato da centrali nucleari sparse per tutti i pianeti raggiungibili con mezzi umani. L’opinione pubblica e i settori interessati come reagiranno di fronte a questo innovativo progetto?

Fonte: http://technews.it/STJVM http://www.space.com/5850-nasa-eyes-nuclear-power-moon-base.html