Cinquemila morti ogni anno per errori cognitivi dei medici

Il Giornale OnlineE' stato presentato al CNR di Roma il volume curato dalla Fondazione Smith Kline “La dimensione cognitiva dell'errore in medicina” realizzato nel contesto di un più ampio progetto che la Fondazione Smith Kline dedica al tema delle decisioni in medicina e sanità e che comprenderà altre iniziative editoriali e programmi formativi universitari e di educazione.

Trentaduemila casi ogni anno : sono questi i numeri indicativi, messi in evidenza, delle morti in ospedale causate da errori medici: il 2,5% circa del totale dei decessi in Italia, secondo i dati Istat. Più dei morti per incidenti stradali.

Si tratta di una stima rozza, certo, ma comunque rivelatrice di una situazione cui è necessario far fronte. Soprattutto se si considera che a questa cifra vanno aggiunti 300mila casi di danni alla salute, più o meno gravi (circa il 4% del totale dei ricoveri); che il danno economico provocato dagli errori si aggira intorno ai 260 milioni di euro all'anno solo per il prolungamento dei tempi di degenza e che molti errori, non avendo conseguenze manifeste e riconoscibili, non vengono individuati.

Ma c'è di più: 1 su 6 di questi errori, circa 5.000, non è dovuto a negligenza, a incompetenza o a mancanza di conoscenze tecniche, bensì alla fallibilità del ragionamento umano: si chiamano errori cognitivi e le possibili soluzioni sono : formazione, lavoro in team e simulazione delle emergenze, come in aeronautica. “Gli errori cognitivi – ha spiegato il dr. Vincenzo Crupi, ricercatore al Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell'Università di Trento e al Laboratoire de Psychologie Cognitive dell'Università di Marsiglia – si verificano nel selezionare e nell'elaborare le informazioni rilevanti per prendere decisioni.

Non si tratta insomma di errori dovuti, per esempio, all'impiego inappropriato di uno strumento oppure a un disguido organizzativo. Per questo anche gli specialisti più competenti possono commetterli”. “Nonostante conoscano il calcolo della probabilità e la statistica – ha aggiunto il prof. Gian Franco Gensini, presidente della Fondazione Smith Kline e preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Firenze – i medici, nell'affrontare problemi decisionali complessi con limitate disponibilità di tempo, si affidano a scorciatoie mentali che producono errori sistematici e prevedibili, con conseguenze rilevanti sulla pratica clinica”.

Decidere, infatti, non sempre è facile, soprattutto in condizioni di rischio e di incertezza. “I medici, come gli analisti finanziari – ha spiegato il prof. Matteo Motterlini, docente di Teoria delle decisioni all'Università San Raffaele di Milano nella prefazione del volume – hanno bisogno di raccogliere informazioni per ridurre l'incertezza, valutare ipotesi e considerare l'utilità degli interventi che ne conseguono.

Essi devono capire, insomma, quale importanza dare ai diversi possibili scenari e agli esiti della propria azione. Ma nell'integrare tutti gli elementi in vista di una decisione – ha proseguito Motterlini – non siamo 'calcolatori' rapidi ed efficienti. Per questo è importante imparare a riconoscere le condizioni in cui siamo più esposti al rischio di sbagliare. Gli errori cognitivi hanno quindi cause specifiche e possono essere prevenuti o corretti”. “Dal punto di vista della formazione, invece – ha concluso il dr. Crupi – è opportuno introdurre gli operatori, fin dagli studi universitari, agli aspetti cognitivi della decisione e dell'errore in ambito medico, come già accade negli Stati Uniti.

Inoltre è possibile mettere a punto procedure standardizzate che non risentano delle trappole cognitive e si rivelino efficienti se affiancate alle competenze degli esperti in specifici contesti applicativi. Vi sono ricerche che mostrano, per esempio, come procedure di questo tipo per la diagnosi di infarto cardiaco migliorino la qualità delle decisioni basate sul solo giudizio clinico individuale”.

“Non a caso – ha continuato il prof. Lorenzo Corbetta, Unità Funzionale di Medicina Respiratoria dell'Ospedale Careggi, Università di Firenze – il libro, che raccoglie alcuni dei più significativi contributi in questo settore di ricerca fortemente interdisciplinare, si inserisce in un contesto più ampio che la Fondazione Smith Kline dedica al tema delle decisioni in medicina e sanità. Un progetto che comprenderà altre iniziative editoriali e programmi formativi universitari e di educazione continua. Il primo tra questi sarà proprio un corso il cui obiettivo principale sarà introdurre i fondamenti della teoria normativa della decisione e gli esiti della ricerca cognitiva sulla decisione medica attraverso la lettura e la discussione di studi sperimentali e sul campo.

Il corso darà spazio a esempi ed esercitazioni che suggeriscono come gli errori cognitivi possano essere riconosciuti ed evitati nei diversi compiti clinici in cui essi si presentano”. Il volume, disponibile nelle principali librerie, si rivolge innanzitutto ai medici, a qualunque livello della loro formazione, e a tutti coloro che a vario titolo – psicologi, economisti, studiosi di informatica medica – sono interessati a una più profonda comprensione della natura e dei limiti del ragionamento clinico, nella convinzione che imparare a riconoscere gli errori e le loro cause sia il primo passo per commetterne meno. Per informazioni: www.fsk.it

Fonte originale: Salute Europa

Fonte: http://www.solaris.it/indexprima.asp?Articolo=1369