Continua la spinta internazionale per la previsione dei terremoti

Il Giornale Online
Dopo il devastante terremoto e tsunami che ha colpito il Giappone il marzo scorso, Lyndon LaRouche rilasciò dichiarazioni in cui chiese un sforzo coordinato a livello mondiale per monitorare i precursori dei terremoti ed altri fenomeni, al fine di poter prevedere possibili terremoti, eruzioni vulcaniche ed altri disastri naturali potenzialmente devastanti. Su richiesta della Russia, tale spinta viene ora consolidata. In un'intervista concessa all'EIR il 5 ottobre Anatoly Perminov, ex capo dell'Agenzia Spaziale Russa Roskomos, ha presentato un programma per l'uso della tecnologia attuale al fine di prevedere tali disastri naturali. Parlando ai margini di un Congresso Astronautico Internazionale a Città del Capo, in Sud Africa, Perminov ha detto: “Sono co-presidente della commissione del Sistema di Monitoraggio Internazionale Globale (il 'sistema dei sistemi'). L'accordo è stato siglato da 30 stati e da oltre 70 istituzioni ed organizzazioni in tutto il mondo”.

Durante la conferenza, la commissione ha presentato un rapporto sui progressi fatti negli ultimi due anni e ha illustrato il programma per l'anno prossimo. “Questo lavoro è molto importante e necessario” ha detto Perminov, “perché negli ultimi nove anni molte persone sono morte in varie catastrofi naturali e provocate dall'uomo, un numero di vittime uguale a quello di tutto il XX secolo. È immaginabile tutto questo? È difficile spiegare perché succeda. Quindi le previsioni sono molto importanti. Ci sono cinque vasti sistemi di monitoraggio. Tutti fanno monitoraggio, ma nessuno fa previsioni. E la protezione civile, come in Russia, interviene dopo il fatto invece che prima. Estrae i cadaveri. Ecco perché sono così importanti le previsioni. “Avevamo una previsione dello tsunami in Giappone sette ore prima che si verificasse, ma non sapevamo chi contattare. Non c'era alcun meccanismo in funzione. Ora sono stati sottoscritti tutti i necessari accordi tra la protezione civile russa e giapponese. Se l'avessimo fatto prima, avremmo potuto salvare 82.000 persone. Ecco perché è importante creare un sistema che possa prevedere e non soltanto monitorare. Il 30-40% degli scienziati sostiene che è impossibile prevedere. Noi diciamo che è possibile, soprattutto per un evento grave come un terremoto”.

Le dichiarazioni di Perminov sono state appoggiate dal geofisico dell'Università di Hokkaido Kosuke Heki, che ha dichiarato a Our Amazing Planet: “Prima di scoprire questo fenomeno, non credevo affatto che i terremoti potessero essere previsti. Ora penso che i grandi terremoti possano essere previsti”. Il fenomeno a cui si riferisce sono le increspature nella ionosfera che potrebbero essere state generate prima del terremoto che ha colpito il Giappone il marzo scorso. L'interruzione delle particelle elettricamente cariche nella ionosfera ha condotto ad anomalie nei segnali radio tra i satelliti GPS ed i ricevitori a terra, dati che gli scienziati possono misurare. Il professor Heki ha analizzato i dati da oltre 1.000 ricevitori GPS in Giappone, scoprendo un aumento di circa l'8% del contenuto totale di elettroni nella ionosfera nell'area colpita dal terremoto, 40 minuti prima della prima scossa. Tale aumento era massimo intorno all'epicentro e diminuiva con la distanza dall'epicentro.

Il prof. Heki conclude che i terremoti potranno essere previsti se le nazioni saranno in grado di monitorare in tempo reale i cambiamenti nella ionosfera vicino alle aree sismiche.

(29 ottobre 2011 – dal sito movisol.org)
Fonte: http://www.movisol.org/11news196.htm