DALLA SECONDA CONFERENZA

di Alberto Tavanti

Che cosa significa “Triplice natura della Luce, manifestazione nel creato della Divina Trinità Creatrice?” Si tratta di un profondo Mistero non solo scientifico, ma anche teologico, che tenterò di spiegare con l’indispensabile aiuto di Dio. Cominciamo con questa decisa affermazione di Gesù durante il colloquio con la Samaritana:
“ Dio è Spirito e quelli che Lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità.” Passiamo poi al Prologo del Vangelo di Giovanni, in cui è scritto che “All’inizio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.”

Se ne deduce pertanto che Dio il Quale è Spirito in Se Stesso, nella Sua Essenza Unitaria invisibile e impercettibile, si manifesta come Verbo, come Parola Creatrice, Veicolo della Sua Volontà, per mezzo della Quale sono state fatte tutte le cose. Il Prologo prosegue dicendo che nel Verbo era la Vita e che la Vita era la Luce degli uomini. Possiamo allora affermare senza tema di smentite, che Dio-Spirito è anche il Verbo che si manifesta come Vita e che la Vita è la Luce degli uomini.

Questo significa che gli uomini possono conoscere Dio solo nel Suo aspetto di Luce che corrisponde alla Vita, la quale ultima non può essere sperimentata direttamente per se stessa, ma solo conosciuta indirettamente tramite gli effetti presenti in coloro che ne sono pervasi: coscienza di esistere, capacità di muoversi, di riprodursi, di sperimentare se stessi e l’ambiente circostante, ecc.
Riassumendo, possiamo dire allora che Dio che è Uno in Se Stesso, tuttavia come insegna il Catechismo, è composto da tre Essenze, da tre Entità o Persone che sono Uguali e Distinte, il che significa che pur identificandosi una nell’altra, dal momento che provengono e ritornano di continuo nell’Uno dal Quale sono derivate, Esse si esprimono in modi diversi a seconda dei Piani o Livelli differenti in cui si manifestano.

Ora questa Triplice Diversità si sussegue e si ripercuote in modo Ritmico su tutto ciò che ne deriva nello Spazio e nel Tempo. Per semplificare questa analogia, partiamo dalla Luce che della Trinità Divina è l’unico Aspetto direttamente percepibile dai sensi umani. Il Prologo del Vangelo di Giovanni, prosegue dicendo che in seguito il Verbo che era diventato Luce, si fece Carne, cioè Materia Vivente e che venne ad abitare fra di noi, come Uomo in mezzo agli uomini, che in tal modo ebbero la possibilità di contemplare la Sua Gloria, dal momento che essendo Egli il Figlio Unigenito o meglio Primogenito del Padre, cioè del Dio Uno, era necessariamente pieno di Grazia e di Verità.

Ecco dunque, che il Vangelo ci insegna che la Trinità Creatrice, Spirito – Verbo – Luce, si manifesta nella Carne, nel Corpo Umano di Gesù, come Gloria – Grazia – Verità. Lasciamo per un momento il piano teologico, al quale comunque ritorneremo di continuo ed affrontiamo il Mistero sotto il profilo scientifico, che ci obbliga necessariamente a partire dalla Luce, ponendoci queste domande fondamentali: “Cos’è la Luce? In quanti e quali modi si manifesta? Come nasce e in quanti modi si trasforma?“

Alla prima domanda abbiamo già risposto dicendo che la Luce è la Terza Persona della Santissima Trinità, che in campo teologico viene comunemente indicata come Spirito Santo. Ricordiamoci di continuo di questa basilare Identificazione, che ci permetterà di colmare le inevitabili lacune di una indagine puramente scientifica, facendo ricorso alle rivelazioni di tipo religioso. Dunque è la Luce il primo aspetto concreto assunto dalla Divina Energia Creatrice e ciò è pienamente confermato dalla Genesi, che ci racconta il primo manifestarsi di Dio sulla scena della Creazione con queste parole: “E Dio disse: Sia la Luce e la Luce fu.” (E’ veramente bello pensare che la Luce rappresenta la Prima Manifestazione della Volontà di Dio nel Creato!)
Ma poiché in precedenza abbiamo già identificato con la Luce anche il Verbo, dicendo che si fece Carne, non è difficile credere che la Materia in genere e non solo quella vivente, non è altro che un particolare stato assunto dalla Luce nel suo ritmico percorso creativo.
Infatti è così: man mano che la Luce si allontana dalla Sorgente da cui è nata, si condensa sempre più, si materializza, diventando in tal modo totalmente percepibile ai sensi umani, che subiscono i condizionamenti impliciti nel fatto di essersi sviluppati nell’ambito della Materia vivente.

E fin qui, a parte il fatto che io “mescolo” di continuo, penso a ragion veduta, la Teologia con la Scienza, non credo di aver affermato niente di impossibile a credersi, almeno da parte di coloro che possiedono una mentalità abbastanza aperta e quindi priva di rigidi preconcetti. Ma quando comincio a parlare del fondamentale e rivoluzionario insegnamento di Pier Luigi Ighina, di cui sono stato collaboratore e amico fraterno per ben 40 anni e cioè della Legge del Ritmo Universale, è qui che si scatenano reazioni violente da parte di tutti coloro che non si rendono conto di essere soggetti all’Effetto Stroboscopico Gravitazionale, che illude di continuo i sensi umani e in modo particolare la vista, impedendo loro di cogliere le “pause”, gli intervalli tenebrosi frequentissimi che sono impliciti nella radiazione luminosa solare creativa stessa.

Ho scritto e cercato di diffondere un po’ dovunque questa fondamentale Legge frazionandola in tre parti per renderla più accessibile e ne ho distribuito gratuitamente centinaia di copie sia in campo scientifico che religioso, ma solo tre persone hanno dimostrato di comprenderne il valore: un aspirante Sacerdote, un Monsignore e la direttrice di un mensile d’avanguardia. Tuttavia quando ho cercato di fornire a costoro gli sviluppi inevitabili di quanto avevano dimostrato di accettare almeno in linea di massima, anche loro si sono dileguati, o per meglio dire, sono rientrati nei ranghi della comune mentalità, dal momento che non se la sono sentita di compiere un balzo qualitativo verso l’intera comprensione della Verità.

Quindi non mi faccio illusioni circa la sorte che anche voi riserverete a queste “perle” di Sapienza che ho ereditato da Ighina e che cerco di distribuire, ma ciò nonostante io continuo a diffonderle, anche se sono cosciente che agendo in tal modo, corro grossi pericoli, dal momento che so con certezza che coloro che si impegnano a rendere Testimonianza alla Verità, prima o poi sono destinati al Martirio. (Non per nulla, infatti, la traduzione letterale della parola Martire, è Testimone.) Dunque, cos’è per se stessa la Luce? Come si muove nello Spazio? E quali relazioni ha col Tempo, con lo Spazio e con la Materia?

A tale proposito, potrei tentare di darvi delle spiegazioni dettagliate, ma come ho già detto più volte anche nel corso di alcune conferenze, non è possibile capire con la mente le rivelazioni di Ighina dal momento che esse sono ritmiche e pertanto paradossali, per cui tutte le persone che in genere sono quasi sempre condizionate dalla Logica, inevitabilmente le respingono, perché si rendono conto che il solo fatto di prenderle in considerazione, mina le basi su cui poggia la struttura mentale a cui sono abituati e con la quale si identificano. Lo dice con chiarezza Gesù nel Vangelo: Chi vuole seguire Lui che è Via, Verità e Vita, deve rinunciare a se stesso, alla propria mentalità, prendendo su di sé la Croce che è il Simbolo della sofferenza inerente ad ogni rinuncia, piccola o grande che sia.

Credetemi se vi dico, che è forse più facile rinunciare alle proprie ricchezze materiali che alle proprie convinzioni, anche se queste si sono formate sotto l’effetto di illusioni ereditate dal proprio ambiente culturale e dalle esperienze vissute nell’ambito dell’Effetto Stroboscopico che impedisce di cogliere la vera Realtà degli eventi. Per questi buoni motivi, io invito sempre tutte le persone che mi ascoltano o che mi leggono, di non cercare di “capire” ciò che dico, cosa alquanto difficile, ma di credere semplicemente per Fede alle mie parole, ascoltando la tenue voce del loro Maestro interiore che è anche la loro Coscienza, che “sente”, riconosce e conferma come Vero ciò che il mio Maestro interiore, che è lo Stesso che è Presente in loro, dice per mio tramite.

E’ di uso comune una frase meravigliosa che rivela una splendida Verità di origine divina:
“ Parlare col Cuore; parlare da Cuore a Cuore.” Normalmente la si considera una frase allegorica, un modo poeticamente figurato di esprimere con più forza delle convinzioni veramente sentite, ma in realtà essa rivela un grande Mistero che riguarda i rapporti più profondi della Vita Spirituale. Infatti “parlare da Cuore a Cuore”, significa cercare di mettere in contatto immediato lo stesso Spirito Divino apparentemente confinato nella più intima interiorità di due esseri viventi, diversi fra loro dal punto di vista spaziale e temporale, affinché si riconoscano identici come origine e come natura e in tal modo, comunicando, possano modificarsi ed arricchirsi l’un l’altro in modo immediato senza alcuna difficoltà.

Quanta Sapienza è rinchiusa nel comune linguaggio, che rivela in modo tanto semplice la sua origine Divina! Infatti è in questo modo diretto che può anche essere privo del suono delle parole, che gli Angeli e gli Esseri spirituali in genere comunicano fra loro. Semplificata così la questione della comprensione e della validità delle mie argomentazioni, procedo più speditamente dicendovi che la Luce partendo dal Sole, che rappresenta materialmente la invisibile Fonte Trinitaria Spirituale da cui tutto deriva, si muove in due modi particolari, che si svolgono ed in parte anche si attorcigliano come le serpi del Caduceo, attorno ad un asse perpendicolare al loro interno, che rappresenta il Raggio, la immobile Tensione energetica che si instaura fra il Sole e tutte le forme materiali che si trovano nello Spazio attorno a esso, come condensazioni materiali della sua Luce rallentata che era stata irradiata in precedenza.

In dettaglio possiamo allora dire che la Luce si esprime non solo contemporaneamente, ma anche ritmicamente in tre modi diversi:
1)Come immobile Tensione perpendicolare che si instaura come Raggi in linea retta, fra il Sole e gli agglomerati materiali che si trovano nello Spazio attorno a esso. 2)Come Moto Convettivo o Parabolico dei Fotoni, cioè delle Particelle di Luce di massa crescente in modo proporzionale al rallentamento che le stesse subiscono durante il loro viaggio di allontanamento dal Sole, che ha come Asse e Punto di riferimento, il Raggio tensivo perpendicolare di cui sopra.

3)Come Moto Spiraliforme dell’Onda di Energia progressivamente dilatante, che è l’aspetto corrispondente non ancora materializzato in Particella, del Moto Parabolico o Convettivo ad esso relativo, che si sviluppa sempre attorno all’Asse di cui sopra. Pertanto si può già anticipare che mentre il Moto Spiraliforme è non solo la causa della formazione dello Spazio, ma anche il suo aspetto in divenire, così il Moto Convettivo, col suo progressivo rallentamento ascensionale, è la causa diretta della formazione della Materia. Se ne deduce, quindi, che fra Spazio e Materia vi è uno stretto rapporto di Corrispondenza che coinvolge anche il Tempo, in quanto è la Pulsazione del Nucleo Solare la causa e nello stesso tempo la conseguenza di ciò che avviene ad esempio nel Ritmo fra Sole e Terra, in cui alla Diastole del Cuore solare, corrisponde l’emanazione dei due Moti che presiedono alla formazione dello Spazio e della Materia, a cui poi consegue la Sistole che riassorbe in sé quanto era stato in precedenza emanato.

Per questo il Tempo è coinvolto nel Ritmo, anzi si può dire che contemporaneamente crea ed è creato dal Ritmo, dal momento che scandisce come Pausa, come Intervallo, come Interruzione, l’alterno movimento energetico che in diversa forma è in esso coinvolto.
( E qui inserisco una dichiarazione di incalcolabile valore spirituale, che consegue a quanto ho appena scritto e che sarà veramente compresa ed utilizzata nelle sue conseguenze pratiche solo fra moltissimo tempo:
“ Vi rendete conto che lo Spazio è anche Luce animata da un ritmico movimento spiraliforme di andata e ritorno dal Sole, che ha trovato in apparenza uno stabile Equilibrio in se stesso, che viene scambiato dai nostri sensi per invisibile Staticità, e nello stesso tempo è anche Potenziale Materia in divenire, per cui si può dire che la Materia non è altro che una Condensazione di Luce in uno Spazio ristretto, che potenzialmente potrebbe essere trasformata in una Dilatazione di Luce in uno Spazio più vasto? Che altro sono le cosiddette esplosioni Atomico-Nucleari, se non la dimostrazione più vera della Realtà di questo fondamentale Principio?

Riuscite a rendervi conto che lo Spazio non è altro che la inevitabile conseguenza di un Ritmico e pertanto Duplice Moto Spiraliforme di senso contrario uno all’altro, di “Onde” o Segmenti susseguenti di Energia di variabile Luminosità in dinamico Equilibrio con se stesso, che corrisponde esattamente ad un contemporaneo Moto Parabolico o Convettivo di Particelle o Fotoni di Luce ad esso Equivalente e che ciascuno di essi può trasformarsi nell’altro, cioè può apparire in un modo o nell’altro a seconda del modo in cui viene osservato? Questo ritmico processo di Trasmutazioni che si verifica di continuo in noi e attorno a noi, intrecciandosi in una forma intermedia potenzialmente evidente nell’aspetto momentaneo di ogni suo componente, che potremmo chiamare nel suo complesso “ Reticolo Spazio Temporale”, tuttavia non può essere percepito, né messo in rilievo simultaneamente al suo verificarsi.

Quando vi spiegherò nei particolari e vi dimostrerò con disegni questa fondamentale Equivalenza, rimarrete sbalorditi di fronte alla sua Armoniosa e Sintetica Bellezza, anche se ritengo che il premio Nobel per la Fisica che soprattutto Ighina e secondariamente anch’ io avremmo ampiamente meritato, ci verrà attribuito solo alla “memoria” dalle future generazioni. Oltretutto questo è un modo veramente nuovo, rivelato a suo tempo da Ighina e che poi io ho sviluppato non molto tempo fa nell’opuscolo “Simbolo”, di dare una illuminante e decisiva risposta all’antico dilemma “Onda o Particella” circa la natura della Luce, che ha angustiato intere generazioni di scienziati, senza mai venire veramente e completamente risolto.

Vi rendete conto, inoltre, che identificando in tal modo nei Moti della Luce fra loro corrispondenti ed equivalenti, la comune origine della Materia, dello Spazio e anche del Tempo come spiegherò fra poco, si riesce a stabilire un concreto contatto e cioè ad entrare nella Dimensione Spirituale che coincide con quella Realtà Divina, ad un tempo Unitaria e Trinitaria, in cui tutti veniamo riassorbiti e da cui veniamo riemanati di continuo con Ritmo rapidissimo e che appunto per questo motivo Essa normalmente sfugge completamente all’umana percezione?)

A questo punto tirando le somme, si giunge a questa straordinaria conclusione, cioè che dal punto di vista Sintetico o Divino, che si possono considerare termini fra loro equivalenti, non si può separare né distinguere il Tempo, dallo Spazio, dal Moto e dalla Materia, in quanto essi sono elementi conseguenti, integranti, alterni, corrispondenti, interscambiabili ed anche potenzialmente trasmutabili fra loro, di quell’unica manifestazione percepibile della Trinità Divina che noi chiamiamo Luce. E’ importante chiarire, che il Tempo scaturisce dalle Pause che intersecano ritmicamente ogni emissione di Luce dal Nucleo o Cuore Solare.

Trattandosi di una Interruzione di una Proiezione di Luce, il Tempo può essere considerato come il “negativo” della Luce stessa e quindi la causa efficiente della nascita dell’Ombra o Tenebra. Per cui quando parliamo di Luce che è sempre Pulsante e quindi ritmicamente Interrotta, dovremmo sempre considerarla nel suo reale aspetto coesistente di Luce-Ombra, che corrisponde esattamente al Duplice Moto Ascendente-Discendente tipico della Parabola e nel contempo ai due Moti Spiraliformi di senso contrario uno all’altro, che a tale aspetto luminoso corrisponde.

Trattando l’argomento da un diverso punto di vista, possiamo dire che ogni Emissione di Luce dal Sole, che corrisponde ad una Pulsazione del suo Nucleo, si riflette sul Campo Magnetico che circonda ogni materia creata e ritorna come Ombra, cioè come Luce affievolita di moto e di senso contrario, al punto di partenza, dove viene nuovamente trasformata in Luce. Infatti il Riflesso sul Sole di un Riflesso luminoso diventato Ombra per esempio su un Pianeta, si inverte di nuovo trasformandosi nuovamente in Luce.

Il Riassorbimento dell’Ombra, cioè della Luce riflessa, interrompe la continuità della Emissione luminosa solare diretta, al pari dell’otturatore di un proiettore cinematografico, che tagliando il fascio di luce che da esso promana, riesce ad illudere i sensi umani, dal momento che contribuisce a trasformare in un movimento coerente sullo schermo, ciò che in realtà non è altro che un susseguirsi di immagini distaccate e diverse fra loro impresse sulla pellicola. Quindi la Pulsazione della Luce emanata dal Nucleo Solare, oltre ad essere attribuita al Tempo, cioè alla Pausa che interrompe il flusso luminoso diretto, può essere anche riferita ad un Moto di Luce Riflessa e quindi di senso contrario, che si interseca nella Proiezione di Luce stessa.

Riassumendo, vi enuncio pertanto ancora una volta, che il Tempo è anche il Moto di Luce Riflessa (Ombra), che in un certo senso si oppone alla Luce Diretta, dal momento che la interseca. Quindi se anche il Tempo è Luce sia pur Riflessa, prende maggior vigore quella dichiarazione di fondo che ho enunciato nella precedente Conferenza, che afferma con assoluta sicurezza :

TUTTO E’ LUCE!

E qui inserisco ancora una importante rivelazione, che pur essendo assolutamente vera, sarà molto difficile farvi completamente accettare. La comune mentalità umana, che è sempre più dominata dal raziocinio scientifico e dalla logica ad esso conseguente, è condizionata, oserei dire quasi obbligata suo malgrado, ad utilizzare il metodo dell’indagine logica e razionale, spinta dal bisogno, dalla esigenza di analizzare, di frantumare in frammenti sempre più piccoli ciò che osserva, per cercare di scoprire e di distinguere le differenze esistenti sia all’interno che all’esterno delle forme create.

Al contrario del Razionalismo logico basato sul ragionamento mentale, che cerca di collegare fra loro impiegando tempo e fatica, gli aspetti esteriori e superficiali di percezioni sensoriali quasi sempre illusorie, l’Intuizione interiore che è di origine divina e che esprime gli aspetti sconosciuti più profondi e sconosciuti della sensibilità umana, coglie e fonde fra loro in un’unica esperienza spirituale immediata, tutto ciò che sembra separato e diverso nell’aspetto formale esteriore assunto nello Spazio e nel Tempo.

Ne consegue che tutto ciò che tende all’Unità e all’Unificazione è in armonia con la Divina Realtà, che è l’Aspetto più Vero della Volontà Creatrice di Dio, mentre tutto ciò che tende all’Analisi, alla Divisione, alla Frantumazione al fine di una comprensione del tutto superficiale ed esteriore di ciò che esiste, rivela un atteggiamento diabolico, satanico, intendendo con questo termine tutto ciò che si oppone alla Natura Unitaria e alla conseguente Volontà Unificante di Dio. Alla luce di quanto su detto, non è difficile comprendere allora, perché la mentalità umana ormai schiava della Logica e del Razionalismo dominante, si oppone decisamente a Dio, anche se mentendo più o meno consciamente a se stessa, afferma di credere alla Sua Esistenza.

Il cosiddetto Materialismo Scientifico è l’espressione più esatta e conforme a verità del Satanismo, che si è impadronito delle umane mentalità tramite le illusioni sensoriali provocate dall’Effetto Stroboscopico Gravitazionale, a cui la Logica che di per sé sarebbe uno strumento affidabile se fosse utilizzata per dimostrare le conseguenze di presupposti oggettivamente verificabili, è ormai completamente asservita. A questo punto tutte le persone dotate di buon senso, potrebbero farmi questa intelligente obiezione: “Se ammettiamo che la Luce sia contemporaneamente Spazio, Tempo, Vita, Materia ed Energia, sia ferma che in movimento, come possiamo relazionarci con Essa, dal momento che saremmo costretti per riuscirvi, a considerare anche noi stessi come Esseri di Luce, viventi in un Mondo di Luce, il che tuttavia è in aperto contrasto con ciò che appare ai nostri sensi in un modo tanto diverso, e cioè tenebroso, ostile e del tutto incomprensibile?”

E’ indubbio che si tratta di una domanda logica a cui cercherò di rispondere in modo esauriente nella prossima conferenza, anche se essa è soprattutto dettata dalla inveterata abitudine di considerare reale solo ciò che appare ai sensi, dal momento che finora nessuno ha proposto delle valide alternative. In attesa di fornirvi più ampie delucidazioni in occasione del prossimo incontro, vi propongo un semplice esempio che ritengo del tutto comprensibile ed accettabile da parte di tutti. Osserviamo l’acqua: normalmente essa ci appare allo stato liquido che è quello più comune e diffuso; ciò non toglie che come tutti sanno, essa può apparire a seconda delle circostanze, anche come una materia solida, (ghiaccio) o anche come un gas, (vapore). Questa triplice manifestazione da tutti sperimentabile, ci impedisce forse di credere che si tratti di un’unica sostanza osservata in condizioni ambientali diverse, ma fondamentalmente identificabile in ciascuna di loro?

Certamente no; ma allora vi chiedo: “ Per quale motivo dovreste rifiutare come inverosimile, questa primordiale Equivalenza di tutto ciò che esiste con la Luce, che credo di avervi senza dubbio dimostrato essere all’origine di tutto?” A questo punto è bene che io mi fermi, per darvi tempo e modo di cercare di assimilare quanto vi ho comunicato. Se ci sarà una terza conferenza, sarò lieto di donarvi altre ricchezze spirituali che ho ricevuto in dono da Ighina, ma che volentieri sono disponibile a condividere anche con voi.

Vi saluto con affetto fraterno.