Dallo stress ossidativo all'evoluzione

Buona parte delle mutazioni nel DNA portano la firma dei radicali liberi, rendendoli uno dei principali attori dell'evoluzione, ma anche dell'invecchiamento e del cancro.

La maggior parte delle mutazioni che interessano il DNA portano la firma dello stress ossidativo, rendendolo uno dei principali attori sia dell'evoluzione, sia dell'invecchiamento, del cancro e di altre patologie: lo afferma una ricerca condotta da ricercatori della Oregon State University, in collaborazione con colleghi dell'Università dell'Indiana, della Florida e del New Hampshire, pubblicata sui dei “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS).

Lo studio è stato condotto sul nematode C. elegans per un numero di generazioni corrispondenti a 5000 anni per l'uomo: “Le mutazioni genetiche negli animali sono di fatto piuttosto rare, a meno che non siano indotte da qualcosa”, ha osservato Dee Denver, che ha diretto lo studio. “Il valore del ricorso a questo nematode sta nel fatto che esso raggiunge l'età riproduttiva in quattro giorni, così possiamo studiare i cambiamenti che avvengono in centinaia di generazioni usando le più avanzate tecnologie di sequenziamento del genoma.”

Studiano 250 generazioni del nematode i ricercatori hanno rilevato che nel corso di questo intervallo di tempo si sono accumulate 391 mutazioni genetiche, vale a dire dieci volte di più di quelle che erano mai state tracciate in studi di questo tipo.
“Gran parte della vita sulla Terra dipende in qualche modo all'ossigeno, che è il maggiore produttore di energia. Ma paghiamo un prezzo elevato alla nostra dipendenza dall'ossigeno, perché il processo che lo sfrutta non è efficiente al 100 per cento e può generare radicali liberi che danneggiano proteine, grassi e DNA. E questo processo peggiora con l'età, quando i radicali liberi si accumulano e iniziano a provocare malattie”, spiega Denver.

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Dallo_stress_ossidativo_all_evoluzione/1339927