Danni alla vegetazione nell'entroterra di Sanremo: scie chimiche ed onde elettromagnetiche le cause principali

Da un recente sopralluogo nell'entroterra di Sanremo, abbiamo potuto constatare, a distanza di un solo anno, che i boschi costituiti, per lo più, da latifoglie (faggi e castagni), da conifere (pini e larici) risultano in condizioni vegetative assai precarie: molti esemplari che, indicativamente, per quanto attiene i larici, supera il 50 per cento, sono secchi o, nonostante una stagione primaverile mite ed irrorata da qualche pioggia, hanno perso quasi del tutto il loro manto verde, mentre le latifoglie non sono coperte di gemme, poiché solo su pochissimi rami spuntano dei germogli.

Declivi, fino allo scorso anno, ammantati di essenze vegetali e con un fitto sottobosco, ora sono brulli, scabri, ridotti a pietraie o a “lande lunari”. La terra è per lo più riarsa: le piogge cadute non sono, infatti, penetrate nel suolo, ma hanno dilavato l'humus di un terreno che ha patito un lungo periodo di siccità.

Suscita viva inquietudine anche la pressoché totale assenza di insetti (imenotteri, coleotteri, lepidotteri), di aracnidi e dei volatili (passeriformi, rapaci): non si ode più il cinguettio delle varie specie dell'avifauna, ma solo il sibilo del vento.

Contemporaneamente, abbiamo potuto notare che sono state installate decine di gigantesche antenne all'apparenza per la telefonia mobile, in realtà per il controllo mentale: sono state erette su crinali di monti, su cime e talora all'interno di tenute private, spesso in zone pressoché inaccessibili.

La grave situazione riscontrata è senza dubbio da collegare alla massiccia irrorazione chimico-biologica, vero flagello per la flora e la fauna, soprattutto nella regione compresa tra Liguria occidentale e Dipartimento delle Alpi Marittime. Si consideri che nei decenni passati non è mai stato rilevato un simile depauperamento del manto vegetale. E' vero che l'attività dei tankers è concentrata specialmente sui centri urbani affinché la popolazione sia lentamente avvelenata, ma i venti portano gli elementi chimici in ogni dove, anche a quote alte dove gli aerei della morte di solito non incrociano.

Non bisogna dimenticare che le radiazioni non ionizzanti emesse dalle varie antenne nocciono a piante ed animali, specialmente se sono emissioni potenti e continue. Poiché le radiazioni indeboliscono gli esseri viventi, essi diventano più vulnerabili agli attacchi di virus, batteri ed insetti nocivi: ciò spiega la moria di animali ed il seccarsi della vegetazione.

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