David Wilcock: il Risveglio dell’Errante cap. 6

– Gli Extraterrestri sono Reali

Sogno Arturiano Rivisitato

Mi sono ritrovato in piedi mentre guardavo una finestra trapezoidale gigante, in quella che sembrava una stazione spaziale fluttuante. La base della finestra era più larga della parte superiore, di circa due o tre piedi.

L’area dietro di me era piuttosto larga e sapevo che c’erano molte persone lì, con un tavolo in mezzo alla stanza e un’altra finestra più grande nel muro opposto. Tutte le mura erano composte di un materiale dal colore pallido. Sembrava che ci fossero due o più persone con me, ma fatico a pensarci.

La visuale fuori dalla finestra era troppo fantastica da credere. Il colore del cielo era di un blu pallido e leggermente nuvoloso. Potevo anche vedere quella che sembrava la parte esterna dell’astronave in cui mi trovavo. Passarono anche diverse astronavi nelle vicinanze. La loro struttura era la cosa più impressionante che avessi mai visto. Viaggiavano in tre pezzi cubici che ruotavano in senso verticale sul proprio centro.

Le tre parti viaggiavano alla stessa velocità, mantenendo la stessa distanza ravvicinata tra loro. La rotazione verticale di ogni pezzo li portava in una congiunzione simultanea a velocità lenta e controllata. Potevano assemblare una sola astronave unendosi in volo, come un puzzle gigante di tre pezzi! Per riuscirci, il pezzo frontale e quello posteriore ruotavano in senso antiorario, mentre il pezzo centrale in senso orario. I bordi che si univano erano molto netti.

La forma dell’astronave assemblata era simile a quella di un van argenteo senza ruote, leggermente più cilindrico e arrotondato, con gli stessi bordi sopra e sotto. Potevo però vederne l’interno come avviene con un normale van. Era molto bizzarro. Ho visto la prima astronave assemblarsi in questo modo e faticavo molto a credere ai miei occhi, viaggiando da destra a sinistra.

Allo stesso modo spontaneo, un’altra astronave apparve viaggiando da sinistra a destra e si assemblò nello stesso identico modo e alla stessa velocità. Un momento dopo, un’altra astronave arrivò da destra, incrociando il percorso di volo di quella da sinistra. Ogni astronave ruotava alla stessa velocità e una volta assemblatesi in un solo pezzo, schizzavano a velocità superiore. Mentre guardavo, emersero altre astronavi diverse, non ruotavano ed erano una più favolosa dell’altra.

Non riuscivo a credere ai miei occhi ed ero emozionato in modo descrivibile solo come estasi spirituale. Le navi infine divennero così enormi da coprire l’intera visione del cielo attraverso la finestra. L’emozione di tale spettacolo mi fece scivolare via, non potevo mantenere il mio stato di o.b.e. e mi ritrovai nel corpo fisico.

Mi svegliai col forte desiderio di continuare quell’esperienza. Non poteva che essere la mia immaginazione, pensai. Però che spettacolare immaginazione che avevo! Quell’inverno con il mio amico Jude, allargai considerevolmente la nostra creatività musicale, ottenendo accesso ad equipaggiamento di alta qualità acquistato dalla madre di un compagno, che aveva ricevuto una eredità.

Avevamo già prodotto musica interessante in passato, ma ora potevamo creare suoni ipnotici da brivido, con lo stesso equipaggiamento usato da professionisti per le colonne sonore dei film. Uno dei suoni della tastiera, una Korg O1/W, era chiamato “Alien Landing” con giusta ragione. La stanza era oscura, l’incenso profumava, era notte inoltrata ed eravamo entrambi in uno stato di trance ipnotica.

La lirica emergeva spontaneamente e Jude improvvisava la voce dell'”extraterrestre”. Una versione ridotta della lirica era come di seguito.

“David”
“Guarda! Su nel cielo…Oh mio…Oh mio Dio!”
“David”
“Cosa diavolo è quella cosa?”
“DAY-VAAD!”
“COSA DIAVOLO E’ QUELLA COSA!”
“DAY-VAAD!”
(Usando voci comiche, improvvisavo ironicamente i suoni di altri testimoni dell’evento)
(Voce maschile:) “Non ho mai visto nulla del genere prima”
(Voce femminile:) “Sì, nemmeno io!”
“David. David. David.”
“DAY-VAAD!…”
“David”
“Però non capisco”
“Presto capirai”

(Recitando come extraterrestre, cantai alcune righe con tono alto e dissonante)
“Presto capirai…Capiraaaai…”
(Jude torna alla voce extraterrestre)
“David… David… David…”
(Nervosamente:) “Posso sentirti”
“David… David… David…”
(Estremamente nervoso:) “Posso sentirti!”
(Gridando:) “DAY-VAAD!”
“Stop! Stai lontano!”
“DAY-VAAAD!”
(La musica si calma molto e l’intero sfondo cambia. La mia voce riprende un tono controllato e profondo)
“Hai un messaggio per me?”
“Siamo tuoi maestri…maestri…maestri…maestri…”
(Quindi spontaneamente dico:)
“Maestri del pianeta dimenticato Hain, della Galassia Andromeda…che arrivano dallo spazio sulla Terra..Per vederci..per capire..correggere…E per giudicare”

Entrambi quindi pensammo che la “canzone” fosse piuttosto strana. Il tema che usai sembrava emergere dall’idea della Terra come Esperimento. Presi l’idea del “pianeta maestro” Hain da un libro di James Tiptree Jr. che avevo letto nella classe di science-fiction, intitolato Brightness Falls From the Air. Il ritorno degli scienziati al controllo dell’esperimento o i “Maestri”, era la fine dell’Esperimento.

Dovevano arrivare per osservare gli abitanti della Terra e capire le nostre situazioni e i dilemmi, cambiare e correggere tali situazioni e quindi decidere il corso dell’evoluzione seguente. Non volevo dire che debbano giudicare, ma prendere le decisioni finali sul corso futuro dell’evoluzione umana. Cosa più interessante, avevo legato a livello subconscio il fenomeno moderno degli UFO a quegli scienziati o “Maestri”. Questo emergeva spontaneamente, con tutti i segni di informazione “canalizzata”, come avrei poi capito.

A quel tempo l’esperienza dell’essere immerso in quei suoni alieni profondi che facevano vibrare le pareti, mi portò in uno stato alterato. Come avviene con la musica improvvisata, nessuno dei due sapeva quale risultato avremmo prodotto. Ricordo che mi sentivo spaventato e confuso sul cosa fare mentre Jude usava quella voce dell'”extraterrestre” facendo domande. La “risposta” sembrava implicare che quelle forze erano in qualche modo le menti al controllo della mia evoluzione spirituale, che mi facevano sognare e vedere costantemente i numeri “11:11”, “2:22”, “3:33” e altri sugli orologi.

Però no, pensai. Era impossibile. Non esistono extraterrestri, Maestri, scienziati ed esperimenti, UFO.. Anche se fossero reali, non c’è modo di provarlo e non li ho mai visti. Non c’era motivo di farsi prendere da tali fantasie. Tutte queste cose erano interessanti, ma non avevano senso e non erano pratiche. Le capacità ESP che avevo scoperto da piccolo erano una cosa, ma questa presenza esterna era totalmente diversa.

SCOPERTA

Un tipico pomeriggio di Marzo, sei mesi dopo aver chiuso con la mia dipendenza, la mia vita era vicina al cambiamento. A quel punto ero pienamente recuperato e la mia memoria a breve termine era tornata. Non dimenticavo più portafogli e chiavi nella stanza, chiudendomi fuori e non entravo alle lezioni senza ricordare di avere un test. Ero nelle piene forze e motivato e felice di vivere. Un mio amico, che potremmo chiamare Ray, venne a farmi visita al college. Non mi avvisò e mi trovò per pura fortuna mentre ero a casa. Ray aveva uno sguardo intenso e gli chiesi cosa avesse.

“Sei seduto?”, mi chiese.
“Ti sembra che sia seduto Ray?”
“E’ meglio se ti siedi”
“Cosa? Cosa diavolo succede?”
“Siediti!” disse Ray

Ascoltai le sue parole e mi misi sulla sedia guardando Ray con espressione confusa.

“Sono venuto qua, perchè non potevo parlartene al telefono”, disse Ray.
“Parlare di cosa?”
“Non è facile da dire, devo trovare il modo di iniziare. Prima di partire, ho parlato due ore col mio professore di fisica, che ha lavorato per la NASA fino a metà degli anni ’70”
“Sei venuto fino a qua per darmi una lezione di fisica?”
“Non esattamente. Non sono sicuro di come dirtelo”
“Cosa?”

Iniziai improvvisamente a respirare rapidamente e il cuore pompava contro la mia cassa toracica. Qualcosa negli occhi di Ray mi diceva che i miei sospetti più selvaggi erano corretti, SAPEVO cosa stava per dirmi. (“Siamo i tuoi maestri…”) Gli occhi di Ray erano intensi e distanti nel parlare, come sognanti. Mi fissò negli occhi tutto il tempo. “Gli alieni sono reali, Dave. Le loro astronavi sono state recuperate dal governo. Potremmo averne dei prototipi funzionanti già ora e diverse tecnologie derivanti da esse, incluse fibre ottiche, laser, microchip e Teflon”. Qualcosa di quella immediata rivelazione di Ray, mi disse che non era una menzogna. Gli Scienziati/Maestri/Paladoriani erano reali. Come una trappola, il pavimento cadde sotto i miedi piedi e per fortuna ero seduto.

Il sangue lasciava la mia testa, la mia pelle impallidì e il cuore sembrava fermarsi. Iniziai a sudare freddo dalla fronte e sul viso, faticai a rimanere cosciente. “Guardami negli occhi e dimmi che non mi stai prendendo per fesso” “Queste non sono stronzate uomo. Questo è reale. Il professore dice che è conoscenza comune negli alti livelli della NASA da quegli anni”. “Gesù Buon Dio Cristo”, replicai.

La mia bocca era asciutta come sabbia e mi ricordai di chiuderla. L’aspetto più impressionante dell’informazione di Ray era il suo racconto sul metodo di propulsione delle astronavi.

Il professore disse che le astronavi emettevano un impulso di radiazione a 3/4 della velocità della luce e quindi un altro impulso alla piena velocità della luce un trilione di secondo dopo. I due impulsi erano inviati in modo che si scontrassero tra loro. Dato che la radiazione può creare resistenza a sè stessa, l’impulso più rapido verrebbe respinto dall’impulso più lento come una palla da biliardo.

Questo avrebbe riportato la radiazione inviata alla velocità della luce contro la superficie dell’astronave discoidale, spingendola in qualsiasi direzione.

Questa azione creava una sorta di “raggio laser virtuale” esterno all’astronave, con trilioni di tali collisioni di radiazione pulsata per secondo. Tramite questo metodo, l’astronave raggiungerebbe la velocità della luce molto rapidamente e navigherebbe con molta precisione. Ray continuò descrivendo altro nel dettaglio, in modo talmente chiaro che non poteva essere che la verità. La mia testa sembrava esplodere mentre la realtà della propulsione antigravitazionale, a velocità della luce e del viaggio iperdimensionale mi veniva spiegata in linguaggio scientifico accurato. Appresi anche che “entro venti anni, la tecnologia che arriverà nell’arena pubblica supererà i sogni più selvaggi.”

(Nota: Informazione simile venne rivelata alcuni anni dopo nel libro del Col.Philip Corso “The Day After Roswell”. Avevo sentito questa storia molto tempo prima e ne ho le prove)

Era il 1993. Negli anni seguenti vennero fatti grandi passi avanti in quella direzione high-tech. I compatibili IBM sarebbero divenuti i mostri di oggi, superando i vecchi “supercomputer” enormi di solo dieci anni prima. In un battito d’occhi, l’industria sviluppò software di riconoscimento vocale accurato al 99%, giochi tridimensionali realistici e milioni di transistor in un singolo chip arrivando a velocità incredibili per quei tempi, dai 18 ai 33 mhz. Le implicazioni di tutto questo erano per me sconvolgenti, mi divenne chiaro che tutto quanto nella nostra moderna era dei computer e tecnologica, non esisterebbe senza il supporto dell’intelligenza extraterrestre.

I computer erano tecnologia aliena retroingegnerizzata! In breve, i Maestri erano generosi verso l’Esperimento della moderna umanità, si assicuravano che avessimo tutti gli strumenti giusti al momento giusto lungo il nostro sviluppo, per portarci nei tempi futuri profetizzati. Iniziai a realizzare, consciamente e inconsciamente, quanto fosse accurato il mio articolo del 1992 sull'”Esperimento Terra”. Nulla avrebbe potuto prepararmi a quella realtà, se non il singolare fatto che sapevo che era La Verità. Stavo divenendo il personaggio di “Pazzo Harry” della mia prima storia, mi sembrava di camminare tra due mondi. Passai parte delle due settimane seguenti alla rivelazione di Ray, incapace di pensare, dormire, lavorare o fare altro senza riprogrammare costantemente la mia mente in base a quella nuova informazione. Essa creò una passione bruciante, che mi spinse a scoprire quanto potessi sul fenomeno UFO. Quando accadde questo “evento grilletto”, non avevo idea della profondità di quell’informazione o dell’incredibile vita che avrei avuto come “Il Prossimo Edgar Cayce”.

CONFERMA

Ero così preso che impegnai quasi ogni momento libero per comprare e leggere ogni libro che trovassi sul soggetto degli extraterrestri – gli Sperimentatori. Era una ricerca senza pausa verso la conoscenza ed era quasi incontrollabile. Continuò anche dopo il diploma, quando il “vero mondo” e la necessità di un “vero lavoro” bussò alla porta. Vedremo nel dettaglio questa transizione più avanti. Per ora facciamo un salto ad un anno dopo il diploma, quando l’interesse divenne così corposo da spingermi in un grande seminario sul fenomeno UFO. Ero arrivato lì, “stimolato” dalla rivelazione di Ray del 1993 e dopo tre anni e 200 libri sugli UFO e la metafisica, incontrai un uomo alla conferenza, che si identificò come un appaltatore della difesa per il Governo USA.

L’uomo aveva circa 60 anni, vestiva con un completo marrone chiaro, una camicia bianca e una cravatta rossa e grigia. Aveva degli occhiali da libraio che poggiavano sul confine del suo naso, assicurati con una cordicella dietro la nuca.

Il suo viso rotondo e i suoi capelli bianchi mi ricordavano un piacevole professore di sociologia che avevo al college e del quale ero amico. Per qualche ragione ero a mio agio con quell’uomo. Eravamo assieme in una conferenza ridicola, dove una persona presentava un circo di illustrazioni di diverse “razze” di extraterrestri. Molti disegni erano così ridicoli e senza riscontri su altra letteratura, che non c’era motivo di ascoltare. Era spazzatura di intrattenimento. Altre persone attorno chiacchieravano e prendevano un caffè e altri al nostro tavolo sembravano distratti.

Ero arrivato alla parte migliore della storia di Ray, dove parla delle varie tecnologie derivate dai veicoli caduti. Senza apparente ragione, l’uomo scoppiò a ridere muovendosi su e giù. Ingenuamente non sapevo con chi stessi parlando o quanto sapesse davvero, fino a quel momento.

“Fermati, fermati lì”, interruppe l’uomo scuotendo la testa.
“Era così divertente?”, gli chiesi.
“Fammi indovinare. Laser, visione infrarossa, fibre ottiche e chip dei computer giusto?”

Rimasi senza parole. Provai a raccogliere la mia mascella per rispondere:

“Uh, sì”
“Beh, sarò dannato”, disse l’uomo. “Il vostro amico della NASA vi ha dato buone informazioni”
Faticavo a credere ai miei occhi guardandolo. “Come lo sai?” chiesi.
“Sai, sono appaltatore per varie compagnie, includendo — e —“, disse.
“Oh sì, sì so di —“, risposi. “Non è una vera compagnia. E’ una compagnia di copertura guidata dal Governo e paghi da te per il tuo lavoro”. Sapevo tutto grazie alla mia ricerca, specialmente dai libri di Timothy Good.
“Come dato di fatto, — è altra compagnia che fa la stessa cosa”, dissi.
“Sì, sì, anche quella”, rispose. “Come lo sai?”
“Beh sir, ho letto molti libri. Direi che molti qua lo sanno.”
“Non davvero”, disse. “Nessuno batte le palpebre quando faccio quei nomi”.
“Oh”, risposi, pensando un attimo. “Cosa fai allora qua?”
“Oh, guardo in giro, cercando qualcuno che sa veramente”, rispose.

Fece un sorriso che illuminò la sua faccia da professore con i capelli grigi. “Qual’era il tuo nome?” disse l’uomo, cercando di vedere la mia targhetta attraverso i suoi occhiali. “David Wilcock” risposi, spostandomi sulla mia sedia come un ragazzino di 23 anni. “Ti dirò David”, ridendo, “C’è molto di più da sapere oltre quello che vi ha detto il ragazzo della NASA. Questa è la punta dell’iceberg. Sono certo che saresti molto interessato.” L’uomo mi studiava e sembrava considerare l’insegnamento ad un nuovo apprendista. Il mio cuore balzò, eccola! La mia grande chance! “Ad esempio? C’è altro?” “Non posso parlartene qua”, disse guardandosi attorno. “Potremmo parlarne più tardi”

(“Agire rapidamente”, disse Nonno a Lucia. Lei iniziò ad influenzare telepaticamente la persona più vicina per interrompere la nostra conversazione. Ero finito inavvertitamente in pericolo estremo e la trappola era pronta. Avrei saputo della trappola alcune ore dopo.)

Subito dopo iniziò a parlare un uomo che aveva ascoltato parte della conversazione. Era un pompiere che aveva visto un UFO. Avrei voluto che stesse in silenzio, permettendomi di continuare nelle mie richieste. Però il pompiere continuava a parlare, poi suo fratello continuò ulteriormente in seguito! Sembrava che una forza misteriosa avesse interferito e bloccato la mia conversazione. L’appaltatore stava per andarsene, ma non sentivo giusto mettere in silenzio il pompiere.

“Sarò al bar quando vuoi”, disse il professore sorridendo. “Ok”, risposi senza speranze, mentre il fratello del pompiere continuava col suo avvistamento fino alla nausea. Questo ragazzo aveva spinto in lacrime l’appaltatore e io cercai di non mostrare la mia rabbia. Poco dopo, un altro uomo si avvicinò al tavolo. “Greg C.” aveva circa 40 anni, era Italiano e leggermente sovrappeso, aveva una polo verde. Notai che era seduto al tavolo da tempo senza parlare. Improvvisamente iniziò a farlo, sorprendendomi. Anche questo venne organizzato tramite influenza telepatica dalle mie forze spirituali.

“Quell’uomo ti ha detto che vuole incontrarti in privato?”, disse.
Ora la confusione cresceva. “Oh, sì”.
“Come pensavo”, rispose.
“Di cosa diavolo parli?” Chiesi un pò disturbato.
“Oh ce ne sono sempre alcuni in questi incontri”. “Guardano in giro per vedere chi parla, cercando persone come te.”
“Beh, sa già il mio nome”, dissi. “Cosa vuole?”
“Lascia che ti dica.. Sono parte del gruppo UFO Pine Bush”, disse.
“Wow, conosco il Pine Bush! Il grande gruppo che si ritrova vicino a dove abito a New York!” Risposi.
“Bene, potresti venire da noi. Comunque, vediamo sempre alcuni di questi personaggi alle conferenze sugli UFO. Solitamente cercano giovani artisti e musicisti molto interessati alla metafisica e agli UFO”.
“Perchè artisti e musicisti?”, chiesi. “Ho studiato jazz e suono le percussioni, ma non mi ha chiesto di questo.”
“Oh davvero? Interessante. Comunque offrono molti soldi e la possibilità di partecipare ad alcuni esperimenti psichici”, disse.
“Devi firmare e promettere di non parlarne a nessuno. Quindi ti portano in un posto e ti mettono sotto esperimento. Abbiamo sentito molte storie come questa, da persone poi cacciate dai progetti. I ricercatori hanno scoperto che artisti e musicisti tendono ad essere psichici di natura e ottengono i migliori risultati nei test”.
“Che tipo di esperimenti?”, chiesi.
“Da quanto posso dirti, cercano di usarti per ottenere informazioni tramite processi tipo visione remota o possibilmente contatti con extraterrestri”, disse.
“Finchè segui il gioco, tutto va bene. Se non accetti domande o procedure, vieni cacciato subito. Ti obbligano al silenzio e poi ti mettono sotto controllo assieme alle persone a te vicine ecc.. Ti ordinano di non parlare e se lo fai…”
“Come i Men in Black”, dissi, con un sorriso mezzo serio e mezzo sarcastico. Non credevo veramente a quello che diceva.
“Hai capito”
“Quindi vuoi dirmi che se lo incontro mi può accadere questo?”
“Avrei potuto offrirtelo io e potresti aver rifiutato”, disse. “Lui potrebbe darti qualche informazione, ma non sarebbe necessariamente la verità. Potrebbe dirti che sarebbe di interesse nazionale, che siamo preoccupati di un attacco o cose simili. Quando ti convince che puoi essere di aiuto, sei in suo possesso”
“Gesù Cristo”, dissi, scuotendo la testa e cercando di ridere senza riuscirci. “Se è vero quanto dici, questa è proprio merda”.
Rise. “Dai David, sapevi di queste cose! L’avrai letto centinaia di volte, con tutti i libri che hai studiato.”
“Sì, ma era simpatico”, risposi.
“L’aspetto può ingannare”, rispose Greg.
“Immagino”.

LA NASCITA DELL'”ERRANTE”

Circa un mese dopo la conferenza, nel novembre 1996, arrivai a fare proprio quello che l’appaltatore della difesa forse cercava da me, aprire un contatto telepatico con esseri extraterrestri.

Raggiunsi il mio desiderio bruciante di comunicare direttamente agli Sperimentatori, i Maestri della mia vita, i coordinatori e pianificatori, il mio stesso sè nei reami superiori. Era proprio quello che avevo segretamente profetizzato nelle miei storie inventate, erano divenute realtà. Ero divenuto uno dei pochi sul pianeta che possono chiamarsi Ambasciatori Celesti, parlando per conto delle forze superiori coinvolte nell’evoluzione. Le parole mi arrivavano senza sforzo, ascoltando i miei pensieri al risveglio di mattina. L’intero evento sarebbe stato una pietra fondamentale, che avrebbe cambiato per sempre l’idea che avevo della mia vita.

Prima di entrare nella questione, dobbiamo esplorare alcune aree cruciali. Fino al momento dell’inizio del contatto, io avevo capito da un anno che la mia anima era diversa, vivevo come extraterrestre prima della mia vita presente sulla Terra. Stavo apprendendo questo da tali forze, ma mi sbagliavo pensando che la cosa si sarebbe fermata a quel punto. Quindi rimettiamo assieme i pezzi.

RISVEGLIO DAL SONNO

Nella pausa invernale dal college, poco dopo tre mesi dal mio distacco con la marijuana, violai la regola “persone, posti e cose” che avevo appreso nei gruppi di supporto, coinvolgendomi nuovamente con persone, luoghi e cose che mi circondavano quando ero dipendente. In questo caso significava contattare i due ragazzi che vivevano vicino alla mia abitazione. A quel punto iniziavo a mettere assieme i pezzi. Ripensavo alle mie esperienze psichiche in giovane età. Riflettevo sul mio impegno continuo nel servizio al prossimo, spesso a mie spese. Iniziavo a capire il perchè sentivo d’essere lì per una ragione importante, destinato a divenire una figura spirituale per molte persone.

Ora che avevo ripreso controllo sulla mia vita, ero più certo di quelle verità. Nella stessa cucina dove avevo sprecato tante notti, era in corso il processo di recupero che mi cambiò la vita. Tra sigarette e birre, mi veniva detto dai due fratelli che avrei “avuto un lavoro triste, sposato una grassa prostituta e sarei morto povero e solo come fanno tutti”. Divennero così pesanti che minacciai di uscire. Continuarono ad offendere dicendo che “ero pieno di merda” e non certo speciale. Disgustato me ne andai, dicendo “ora esco”. Tornando a casa raccoglievo la spazzatura, che cresceva ogni notte. Una delle mie discipline spirituali iniziali, mentre ancora usavo marijuana, fu dichiararmi come “guardiano” della strada tra la mia casa e quella dei miei amici. Ero sempre sorpreso della non curanza che mostrava.

Ero nuovamente a casa dopo il college e ancora, ogni notte, tornavo con il pieno di spazzatura buttata da chi se ne frega, di sè stesso e della Terra. Appena pulivo, rapidamente quelle persone sporcavano. Con le mani piene di spazzatura, mi fermai ad un incrocio tra la strada dei miei amici e la mia. Il suono del treno vicino rimbombava e più tardi realizzai quanto fosse una affermazione metaforica dell’Ascensione prossima. Per qualche strana ragione, scoppiai in una dichiarazione verso gli Sperimentatori di cui avevo scritto e che mi avrebbero confermato con una rivelazione della NASA la primaversa seguente. Sentivo che era l’unico modo per riprendermi da quel viscido attacco. Mettendo le braccia in una disposizione a croce senza alcuna apparente ragione, guardai verso un punto del cielo notturno e pregai.

“So che sentite quanto ho da dire. Non importa cosa mi dicano gli altri, io so che sono qua per una ragione importante, per divenire una guida spirituale. Farò tutto quanto possibile per completare la mia missione spirituale su questo pianeta e nessuno può cambiare la verità”. Nel momento esatto in cui ho finito la frase, vidi una stella cadente nel cielo, nella piccola area che osservavo! Simultaneamente una tremenda scossa di energia mi attraverò dalla terra, così potente che mi fece cadere la spazzatura dalle mani e rimasi fermo un minuto, mentre la percepivo. Avevo la mia risposta, meravigliosa e più completa di quanto potessi immaginare.

Delle lacrime scesero sul mio viso e tornai a casa elettrificato. Prima di entrare, notai il vecchio albero bianco nel cortile. Lo abbracciai, mi scusai per averlo ignorato in tutti quegli anni dopo la mia infanzia, quando ogni settimana lo scalavo. L’albero stava per essere abbattuto, perchè stava marcendo. Io chiesi a mia madre di salvarlo, non volevo vederlo andare, significava molto per me. Avevo però capito che non era possibile tornare indietro. Le vecchie vie non funzionavano e al suo posto sarebbe nata nuova vita. Nuovi rami verso un nuovo futuro e più erba al posto dell’ombra del vecchio albero. Tutte le cose si muovono in cicli e sapevo anche che la mia vita era cambiata per sempre con quella conferma della mia missione sul pianeta. Avevo la prova diretta dalla Fonte. ET ha chiamato casa e Dio ha risposto al telefono. Ancora non capivo che ero io ET.

RIAFFIORANO MEMORIE

Un anno e mezzo dopo, in estate, Jude “mi ingaggiò” per scrivere un film. Le istruzioni erano semplici: nel film i pensieri, le azioni e le decisioni di una persona influenzavano il fato dell’intero pianeta. Oltre a questo, potevo decidere completamente sul resto. Avevo alle spalle due anni di ricerca intensa nel campo UFO ed ero ben informato. Il concetto dell'”Errante” non era uscito dalle mie letture e non sapevo se fosse o meno la mia situazione. Vedremo poi che questa informazione arrivò in modo naturale. Vedremo anche emergere Nonno e Lucia nel film, questa volta nei personaggi di “Vecchio Uno” e “Luce”. (Lucia significa “Luce”. Non sapevo che questi fossero veramente i “nomi” che si diedero).

QUELLI CHE SONO ANDATI PRIMA

(Inquadratura: luci colorate dalla forma rotonda contro uno sfondo nero, musica ritmica ripetuta con strumenti a corda e piccoli suoni cosmici casuali con eco e poco udibili)

(Voci emergono dai titoli con musica in sottofondo e parlate in modo chiaro e quasi a tempo musicale.)

Vecchio Uno: “Luce, dobbiamo occuparci della situazione imminente nei livelli astrali inferiori. Dobbiamo decidere sulla società e vedere se possono essere lasciati liberi nella galassia. Dobbiamo selezionare presto una società per questo salto di livello. Sembra esserci un livello di caso piuttosto diverso nel loro punto temporale che abbiamo studiato”.

Luce: (ride) “Sì, vecchio uno, certamente. Comunque, non vedo il bisogno di chiedere questo. C’è un continuo stato di flusso in tutti i livelli inferiori, ne siamo tutti consapevoli”.

Vecchio Uno: “Questo è un fatto. Comunque vediamo una svolta netta degli eventi. Le equazioni del caos raggiungono i punti di estinzione più rapidamente di quanto immaginato. Per esempio, guarda le creature acquatiche su Omicron. Si spingono verso la catastrofe a velocità allarmante. Hanno consumato la biosfera molto rapidamente dopo aver iniziato a clonarsi. Hanno quasi raddoppiato la frequenza di nascita in dieci dei loro anni.

Luce: “Pensi che debbano essere la selezione?”

Vecchio Uno: “Non necessariamente. Per la loro abilità a viaggiare nel loro settore, possono prevenire una distruzione diffusa. La loro popolazione si è allargata ai pianeti vicini, quindi per estinguersi dovrebbero iniziare una guerra interplanetaria. La loro società è ancora molto corrotta, ma non hanno ancora realizzato l’equazione del caos. Dobbiamo selezionare una società che abbia tutti i requisiti”.

Luce: “Molto bene. Cosa dici delle creature di Giove? La loro enorme carenza di cibo le ha spinte a nutrirsi l’una dell’altra. Il loro cannibalismo sta distruggendo la loro civiltà!”

Vecchio Uno: “Sì, ma la natura stessa di una creatura basata sul gas, presenta i suoi problemi. Prima di tutto il contatto sarebbe piuttosto difficile, ricordi che l’unico modo che hanno per distinguersi è tramite l’odore. Ci serve una società con capacità sensoriali complete. Inoltre, anche se i Gioviani sono intelligenti, non sono in grado di gestire l’upgrade, non possono afferrare o trasportare oggetti abbastanza grandi. Dobbiamo selezionare creature che possano costruire e usare cose che mostriamo loro, prima che possano diffondersi nella galassia”.

Luce: “Vedo la logica dei tuoi pensieri. E’ difficile selezionare una società per questo balzo evolutivo. Se però riusciamo a trovarla, potremmo dare inizio subito alle procedure di colonizzazione”.

Vecchio Uno: “E’ un’idea che ho avuto da tempo. Cosa dici di una società che è già passata in un salto evolutivo? Sono già stati contattati in passato e hanno dei segni delle loro vere origini, già presenti sul loro pianeta”.

Luce: “Parli dei Bryars? Conoscono a pieno le loro origini e rispondono molto bene all’equazione del caos”.

Vecchio Uno: “Non pensavo a loro. Non mi trovo bene con l’upgrade di una razza insettiloide. Tendono a reprimere il libero arbitrio del singolo. Non penso che stiano prendendo le giuste decisioni morali individuali, la loro società decide”.

Luce: “Allora? Suggerisci una società che ha già fatto un balzo, inseminata sul suo pianeta da una razza di progenitori. Non sarebbe necessario per molti di loro, essere all’oscuro delle proprie origini? Se lo sapessero, li contatterebbero di nuovo ad un certo punto e l’equazione del caso sarebbe distrutta”

Vecchio Uno: “Ho studiato la cosa ed esiste una società che ha quasi perso completamente contatto con le proprie origini. Si trova nella locazione Delta 437 della società Hain”.

Luce: “Hain. Sì, ricordo l’evento. Quali sono le precise specifiche?”

Vecchio Uno: “Un sole di età media e undici pianeti. Forze gravitazionali hanno già distrutto uno dei pianeti e la società non ha ancora scoperto l’ultimo pianeta. Ne conoscono solo nove.”

Luce: “Quali sono le dinamiche dell’inseminazione?”

Vecchio Uno: “Hanno una struttura primitiva Hainiana — una testa, col “cervello” o unità processante vicina agli occhi, le orecchie, il naso e la bocca, per ridurre le velocità di trasmissione nervosa.
Hanno due “braccia” e due “gambe” che usano per muoversi. La riproduzione è del formato covariante, servono solo due esseri e gli organi sono primitivi, coppie opposte.”

Luce: “Dove sono le strutture Hainiane più vicine?”

Vecchio Uno: “Diversi artefatti sul loro pianeta sono Hainiani. C’è un cerchio di pietre che traccia i solstizi e i cicli dei corpi planetari nel quadrante rotazionale superiore e nel quadrante rotazionale centrale ci sono strutture piramidali nate sotto la supervisione Hainiana.”

Luce: “Lo sanno?”

Vecchio Uno: “No. Il linguaggio della società che ha aiutato a costruire le piramidi è quasi perduto e non hanno scritto dell’incontro, solo le guide sanno com’è stato fatto. Hanno ucciso l’uomo incaricato”

Luce: “Molto bene. Sembrano possedere gli artefatti necessari per determinare le loro origini. Dove si trova la colonia Hainiana?”

Vecchio Uno: “Esiste una grande colonia sul pianeta vicino che chiamano Marte, il dio della guerra. Venne stabilita 200.000 dei loro anni, prima del tempo del caos/equilibrio che esploriamo.

Gli Hainiani hanno lasciato una struttura a forma di testa Hainiana scolpita su una montagna. Le creature di Delta 437 che si chiamano Terrestri, hanno scoperto la colonia. Però hanno nascosto l’informazione alla maggioranza.

Credono che le strutture siano deserte ed è vero entro certi limiti. Però vengono condotte ancora operazioni da quel posto.”

Luce: “Quali operazioni?”

Vecchio Uno: “Gli Hainiani hanno inviato missionari nella base Marziana, quando hanno capito che si era sviluppata la capacità nucleare. Nel loro presente, gli Hainiani stanno clonando la popolazione della Terra tramite i loro droni. Le procedure di cancellazione della memoria applicate dagli Hainiani e dai loro operatori, sono troppo primitive e molti Terrestri ricordano i droni e il processo di clonazione. Inoltre sono molti i rapporti d’avvistamento dei mezzi Hainiani. I loro governi hanno ottenuto alcuni mezzi Hainiani e li stanno studiando per creare prototipi. Sono vicini a costruirne uno, ma le persone stanno capendo e la spesa militare viene tagliata. Pensiamo che servano altri venti anni circa per sviluppare a pieno i prototipi.

Luce: “Cosa dici delle equazioni del caos?”

Vecchio Uno: “Hanno sviluppato capacità nucleare e l’hanno usata contro i propri simili. Stanno distruggendo il proprio ambiente e l’industrializzazione ha raggiunto un livello di picco. Non hanno raggiunto pianeti vicini da colonizzare, quindi la sovrappopolazione diviene un problema. Ora stanno sviluppando un database globale e il viaggio aereo invece che terrestre, per uso personale.”

Luce: “Allora sono i giusti candidati! Quale procedura usiamo per determinare se sono pronti?”

Vecchio Uno: “Sceglieremo solo un membro della loro popolazione. Qualcuno che ha le più alte capacità di crescita o stagnazione. Gli riveleremo una verità sufficiente in modo che pensi di eccellere sugli altri in qualche modo. Lasceremo tutto a suo giudizio e in base al suo comportamento, determineremo se la società è pronta o meno.”

Luce: “E se lo è, li ricollegheremo agli Hainiani e potranno diffondersi! Sei brillante, Vecchio Uno. Selezioniamo un individuo”.

(A me non piaceva l’idea dell'”upgrade” legato ad una sola persona. A causa di questa frustrazione, trasformai i due personaggi spirituali suddetti, in una forma di “giocatori cosmici”. Come in tutte le mie storie di fantascienza, non tutta l’informazione si allinea alle mie scoperte seguenti e più recenti, ma molti punti chiave emergevano in questo quarto dei primi tentativi. Vediamo la mia lotta interiore per la sensazione di essere “scelto” o diverso dagli altri, a causa della mia conoscenza. Il carattere seguente che ho creato, doveva rispecchiare parte di me che lottava con le memorie del processo di dipendenza/recupero e con la sfida dell’essere umano, da combattere ogni giorno.)

(Inquadratura, l’esterno di una casa. Dopo una ripresa breve ad angolo fisso, una figura entra da destra e cammina in casa. E’ molto agitata)
(Taglio all’interno della casa. E’ Khan, la prima forma di vita. Si avvicina al tavolo della cucina. Vi trova una lettera di sua madre. La lettera dice “Khan, passo la notte al Roger. Chiudi le porte e spegni le luci prima di andare a letto. Ti amo, Mamma.”)
(Taglio sulla faccia di Khan, mostra un sorriso sorpreso. Si dirige sulle scale.)

Khan: (mentalmente) “Che giornata. Tutto andato storto. Non so dove sia iniziato. Ho avuto tanto lavoro e ora voglio solo del relax. Queste lezioni mi annoiano, sembra che il tempo si fermi. La voce dell’insegnante sembra robotica. Devo rilassarmi”.

(si sdraia sul letto) “Voglio chiamare qualcuno, la mamma non esce spesso come ora. Voglio fare qualcosa.” (prende il telefono)

(A questo punto nella storia, il personaggio principale Khan, telefona a degli amici e li invita a casa dove si divertono. Gli amici lo spingono a fumare marijuana e appena finiscono, dicono che devono andarsene. Lui si addormenta preoccupato che la madre se ne accorga. Prossima sezione, il sogno di Khan)

(Scena: vediamo attraverso gli occhi di una persona che cammina. Parte il dialogo e si vedono scene di parti della città di Albany, New York)
(dialogo sempre mentale se non indicato diversamente)

“Guarda queste condizioni. Mi sento male per queste povere anime, abbiamo inseminato il loro pianeta con una forma più primitiva di noi stessi e guarda cos’è accaduto, troppo spreco inutile in giro”. “Molte di queste anime sembrano vuote, vedi l’odio e il disgusto per la vita. Dov’è la gioia? Vedo solo sofferenza. C’è molto altro che possono provare. La violenza è ovunque, una manifestazione del loro disgusto per la vita. E’ un crimine orribile rivoltarsi contro i tuoi fratelli”. “Ricordo le immagini dell’antica Hain, era simile. Dopo aver sviluppato le macchine per il tracciamento neurale, siamo riusciti a sentire le frequenze dei pensieri e abbiamo capito cosa fosse davvero il nostro popolo. Depresso e stanco del mondo”. “Sono stato sempre affascinato dalla storia antica del balzo evolutivo. Siamo arrivati al punto in cui le persone erano così frustrate e impotenti nel mondo, da guardare dentro di sè, da decidere di cambiare. Pensiamo che questo stia accadendo ora. Sembra che anche i Grandi Poter lo abbiano visto.”

“E’ strano cercare di realizzare la mia missione qui sulla Terra, molti dei comportamenti che sono stato forzato ad adottare, sono così bestiali. Non posso guardare negli occhi le persone, perchè è divenuto il loro codice sociale. Nelle colonie Hainiane, non esiste mai tale odio e paura. Devo sempre guardare in basso, se cerco di rilassarmi e guardarmi attorno, loro pensano male di me.”

“E’ difficile immaginare cosa avvenga nella loro mente, non avendo mai vissuto un upgrade. Ci sarebbe tanta incertezza e ignoranza sulla vastità dell’universo e su tutti i livelli di intelligenza che monitorizzano simultaneamente e controllano come funzionano le cose. Posso difficilmente immaginare un mondo dove l’unica vita intelligente con cui comunichi è la tua.”

“Devo ancora compiere la mia missione. Dobbiamo trovare l’individuo selezionato per il processo di upgrade. Per troppo tempo i Grandi Poteri hanno interferito col nostro operato. Questa è la nostra colonia e non hanno diritto di progettare un upgrade, quando noi li abbiamo inseminati già in questo posto. Hain è potente ora, siamo capaci di farlo da soli. Ci sono molte forme di vita nella galassia, perchè scelgono la nostra?”

“Se questo uomo sapesse che i Poteri giudicano il fato del suo mondo, solo sulle sue azioni! Sarebbe troppo difficile per lui capire. Non concordo con questo metodo di upgrade, devono guardare l’intera società. Penso sia segno della loro arroganza. Buttare delle civiltà, come alla lotteria, in base ai successi e ai fallimenti di una entità. Se questa entità sbaglia, ciao ciao upgrade.” “Devo trovarlo e spiegarglielo. Abbiamo trovato la frequenza del suo plasma psichico analizzando il raggio che i Grandi Poteri hanno usato per controllare il suo comportamento. Mi sono sintonizzato a quel segnale psichico al meglio e dovrebbe sentire i miei pensieri.”

(Ritorno alla casa. Khan apre gli occhi)

Khan: (mentalmente) “Dio! Devo essermi addormentato. Mi sento strano. A cosa stavo pensando?” “Oh sì, era un grande sogno! Da un libro di fantascienza. Era pazzesco! La cosa più strana che mi sia accaduta! Tutte le immagini e le sensazioni erano realistiche.” “Vedevo tutto quanto mi è comune ad Albany, ma comunque era diverso, come se lo vedessi per la prima volta. La mia mente nel sogno era strana, non mi sentivo umano, ma come un’anima extraterrestre che si muove in un corpo umano. Ragazzi è strano, come se quell’anima mi cercasse! Com’è possibile?”

A questo punto la scena cambia, descrive la lotta del mio personaggio Khan con la marijuana. Ho usato questa scena per processare le esperienze con Randy. Presentai il testo non concluso a Jude e non era sicuro di poterlo usare per il film. Non conclusi il lavoro, ma quella parte indicava quanto ci fosse di nascosto nel mio subconscio.

Traduzione a cura di Richard
divinecosmos.com