DE LO LIBERO ARBITRIO

Il Giornale Online
La mèta è una sola. Come arrivarci questo ha da sembrare affare tuo

Stupisco sempre me stesso
è l'unica cosa che rende la vita
degna di essere vissuta

Oscar Wilde

Nello stupore vi è la meraviglia, l'innocenza del bambino; la gioia vera dell'adulto, perché nell'abbandono e nel profondo tu possa vedere la luce che ti aprirà così al 'Mistero', lo scopo e la ragione per la quale sei nato, le Leggi del Creato, la libera scelta ne lo arbitrio che ti sei dato per raggiungere nell'eccellenzia il tuo operato. Parlare de lo libero arbitrio non sarà così di conseguenza cosa da poco, poiché ne lo primo momento uno può anche pensare, la possibilità o meglio la capacità di poter prendere una libera decisione in qualsiasi contesto, accadimento o situazione. Ma è veramente questo lo libero arbitrio di cui stiamo parlando ? Grossolanamente può anche esserlo.

Se parlo di libertà vuol dire che per conseguenza v'ha da essere anche il suo contrario, e ancor di conseguenza, se parlerò de lo libero arbitrio dovrò parlare anche di leggi o principi che regolano la vita, a cui l'uomo deve sottostare, riconoscere e rispettare, nell'arbitrio che significa arbitrare o meglio poter saper gestire in libertà, con la consapevolezza di saper riflettere, poiché libertà non significa conoscere e arbitrio non significa in primis saper gestire, e questo vale per l'uomo, che sia ateo o credente, poiché per l'ateo vi sarà la morale, per l'uomo di scienza vi sarà l'etica; per l'indigeno la natura, per l'ebreo le Tavole di Mosè, per l'induista la volontà di Krishna e così via.

Endo sta allora la libertà, in che consiste lo libero arbitrio ? Quand'è che sono libero di scegliere ? Ho bene a mente una mia assistita, all'inizio di carriera che mi chiese: “Mario, io non vorrei essere mai nata, se avessi avuto qualche opportunità di scelta in questo mondo, in questa vita io non vorrei esserci mai entrata, non vorrei essere mai nata”. A freddo io gli risposi: “Questo lo dici tu, ma nel profondo del tuo inconscio vi è la verità che il tuo Io non sa, quel che il tuo IO vorrebbe negare; nel tuo inconscio vi è il programma che devi invece realizzare al di là di ciò che accade, gli ostacoli da vincere e superare”.

Questa ragazza poco più che ventenne aveva subìto nell'infanzia abusi sessuali dal padre, più avanti si suicidò la madre e ancor più avanti subì ancora violenza e che l'accadimento le diede la responsabilità di mettere al mondo un figlio. Quando arrivò da me era, quel che si dice, l'immagine della tragedia, lo psicodramma più oscuro della vita,, il raggio di sole che non arriva, il freddo e umido in ogni stanza; la pietates dove puranco il terapeuta si trova smarrito perché ogni parola appare superflua, poiché la sofferenza per essere compresa dev'essere partecipe e essere condivisa.

Dopo anni di impegnativo e duro sostegno, la buona sorte le fece incontrare un uomo che seppe aprirgli il cuore e riportarla in vita. Oggi a quindici anni di distanza, quando mi trovo ad incontrarla, trovo in lei un sorriso che non ha eguali, quel raggio di sole che la fitta nebbia non lasciava filtrare, si era così acceso per portare calore e serenità nel suo nuovo e rinnovato percorso di vita.

L'uomo crede di pensare ed è invece pensato; l'uomo crede di agire ed è invece agito.
Quand'è allora che l'uomo è veramente libero nell'arbitrio de la scelta, poiché per scegliere puoi scegliere quel che vuoi, ma dovrai anche imparare ad entrare nella scelta consapevole quando è l'Io che lo esprime, l'inconscio che te lo chiede, il karma che lo esige. Al di sopra di tutto vi è la Legge Suprema, la volontà del Padre, che nel darti la vita, ti chiamerà a sé, poiché di conseguenza parti per amore suo, nel ritorno a Lui potrai agire in facoltà con il tuo agire con il tuo pensiero. (Per capirmi meglio, vi consiglio a sostegno del presente articolo: De la Reincarnazione – Il karma – De le quattro Vie – De lo inconscio – De la scelta – Sua Maestà l'Ombra).

L'uomo puranco non si dovrà dimenticare che per essere così in vita, il che vale a dire la Forma, che ciò è dato da un uovo (Principio Femminile) e da lo fagocitarsi di uno spermatozoo (Principio Maschile) e da quel Paterno Soffio che ti porterà in vita nel principio della forma e nel principio de le Leggi del Divino. A sua volta questa forma si troverà a formare un Io, veicolo dell'espressione del karma, ma è puranco vero, un Io che non sa quello che sa l'inconscio, di conseguenza sarà un Io che arraspa finchè non si allineerà con il programma inconscio, ovvero la ragione per cui è chiamato a veicolare in un percorso aperto sempre più all'evoluto per dar luogo nel depauperamento karmico lo sviluppo della coscienza per diventar Coscienza ovvero l'alchemizzazione dello Spirito Coscienza.
Cosicchè come per ogni forma hai le tue impronte digitali che risulteranno uniche e irripetibili per quella forma, il tuo Spirito originario conserverà il suo codice, che passerà di forma in forma, di vita in vita, finchè non troverà nell'apice la sua liberazione. Puoi così comprendere che la vita porta in se un programma finalistico, ciò che nel comune de la gente si dice: 'Nulla vien per caso'. Il bisogno di avere una mente libera al luminatio e aperta al conoscitivo, per comprendere le regole svincolata dalla stupidità e dall'ombroso è decisamente d'obbligo. Lo libero arbitrio sta di conseguenza nell'usar la consapevolezza per meglio raggiungere il Padre, il ritorno del viaggio, la ragione per cui sei stato programmato. L'Io non è di conseguenza inganno ma semplicemente il veicolo per bruciare il karma e liberare lo Spirito Coscienza dalla teatralità della forma.

In quanto che l'Io della forma finito il programma karmico si scioglierà nel nulla, come in egual misura il corpo e cioè la forma ritornerà donde è venuta vale a dire polvere.
Lo Spirito Coscienza 'liberato dall'io forma' nella momentanea libertà andrà in quel corridoio della scelta dove per suo diritto e consapevole giudizio potrà salire oppur scendere per ricominciare un nuovo ciclo; per spiegarmi meglio ti rimando per questo all'articolo De la Reincarnazione 'bè, anch'io ci provo e ti dico così la mia'. La sofferenza è ignoranza insegnava l'illuminato Buddha, quando arriverai a comprendere il percorso meno doloroso, tu sceglierai ne lo libero arbitrio (ma attenzione, qui sta la consapevolezza, chiamala se vuoi Illuminazione), non tanto per l'Io della forma (limitato com'è) ma per l'Io più misteriosofico e inconscio, legato al programma ovvero la ragione per cui ti trovi a vivere nella forma e dare il cibo necessario al tuo Spirito Coscienza.

Qualche anno fa a Montegrotto Terme e più precisamente nei giorni 20-21-22 Giugno del 2003, località che si trova a qualche km da Padova, si tenne il Congresso Europeo dei portatori d'handicap, lì mi son trovato, senza per questo voler offendere nessuno, ma per guardare le cose come stanno, non è spettacolo per coloro che si definiscono esteti; vi era in quel luogo la variopinta bizzarria del Dna o se vuoi de le Leggi di causa-effetto, un modo come un altro per bruciare il karma nell'espressione della scelta arbitraria della forma. Se il corpo ne quantifica il peso, il karma si libera dalla spesa.

Voglio a tal proposito ricordare un episodio di qualche anno fa, agli incontri del giovedì con gli Accademici di Albignasego (leggi se vuoi: De la Malattia, se la conosci non ti frega) in una discussione sulle funzioni meccaniche di Paolina, Paolo Rossaro Medico e Presidente del gruppo di ricerca, si espresse in tono patetico (come se questo facesse bene ) che Paolina era perfettamente normale. Paolina era focomelica, grazie all'uso di un farmaco che una nota industria farmacologica tedesca aveva messo sul mercato prematuramente e irresponsabilmente.

Io mi alzai accalorato: 'Ciò che dici non è giusto, allora dì pure ch'io sono un marziano, se vogliamo essere corretti bisogna dire le cose come stanno se vuoi aiutare costoro per la loro realtà'. A volte per ipocrisia e perbenismo rischiamo di essere un po' coglioni, perché il patetismo è il massimo dell'offesa, meglio sempre allora dir le cose come stanno e per quel che sono (il karma ha un suo modo per entrare negli errori umani e farsi così carico della spesa).

Nelle Leggi del Padre anche questa è una condizione che lo Spirito Coscienza esercita ne lo libero arbitrio quel che l'Io non sa, quando invece è programma karmico. Come puoi risponderti alle leggi della vita se questo non ti vien dato di sapere; lo scheletro nell'armadio, l'Ombra de la generazione precedente, il Dna sempre in canna, le forze ataviche per portarti il resto, le morti premature, le ingiustizie del potere, le stragi della storia, la zavorra che ci vien da vivere; se non impariamo a illuminare la coscienza, il karma va avanti per la sua storia e per suo ingranaggio è certo che l'Io della forma ha difficoltà ad accettare questo, imprigionato così com'è dall'Ego e dalla vista corta della mente; quel che l'Io non vede lo può vedere bene solo una coscienza che eccede.

Anni fa, più o meno una decina,nella mia città vi era un barbone che chiameremo Giorgio, figlio di buona famiglia; benestante e laureato in Fisica nucleare. Quest'uomo mi incuriosiva. Alla domenica quando andavo a far visita al Santo (abito ad un centinaio di metri dalla Basilica), mi intrattenevo con lui; ogni tanto gli offrivo patate e pollo, non però dall'adiacente rosticceria (tra l'altro mio amico e allievo) perché secondo lui non lo faceva bene, ma lo voleva solo dal Ristorante 'Il Fagiano', e guai a non far così perché si arrabbiava a dismisura. Un giorno era terribilmente scuro, sembrava più morto che vivo; aprì gli occhi dopo tanta mia insistenza, nel guardarmi aveva in quel momento, gli occhi di una intensità sfolgorante, mi commossi e così lo abbracciai. (sto straccione puzzolente era un grande, al di là delle apparenze, al di là delle sue condizioni 'volute' riconobbi in lui la luce).

Individuai così il suo karma, la sua scelta ne lo libero arbitrio; mi ricordava in qualche modo Wittgenstein, pensando di illuminare la sua Ragione, lasciò le casseforti di famiglia per andare perso lassù in un paesino di montagna a fare il maestro elementare guadagnando uno stipendio che gli permetteva a malapena la sopravvivenza. (dalla sua elevazione abbiamo avuto il più grande logicista della storia). S. Francesco per seguire il suo cammino e non dare voce alla volontà del padre che lo voleva Cavaliere di quel tempo, si rese nudo per indossare il saio.

Karma e libero arbitrio si muovono su parametri complessi, guai però pensare di buttare il corpo al vento per avere in cambio la cosiddetta Illuminazione, così in egual misura è paurosamente riduttivo sospendere la vita con il suicidio che nella facoltà è sempre esercizio de lo libero arbitrio. I soldi, le comodità, la bella società o puranco la fame, la povertà, le malattie, sono il prodotto del karma e dell'esercizio de lo libero arbitrio.

La prova che sei chiamato a vivere si esprime in ogni dove ed in ogni condizione; l'Ego dell'inganno non fa differenza di casta, ma la coscienza Si. Lo Spirito Coscienza si incarna per libero arbitrio indipendentemente nella condizione umana per sperimentare il distacco e lasciar l'Ego dietro l'angolo. Se per la storia dell'uomo è stato importante l'evento del fuoco, poi l'evento della ruota, provate a pensare l'evento di questa Era, quella dell'Acquario, perché sarà l'Era della Coscienza; l'Era dove ogni uomo è chiamato, come non lo è stato prima; l'accelerazione è già in atto, non sarà siffatto una cosa breve e senza fatica, ogni grande cambiamento della storia esige il suo tributo.
In questa Era tu ci sei per karma e per libero arbitrio; apri il tuo cuore all'evento, anche se siamo solo all'inizio, è l'Era più straordinaria che sei chiamato a vivere e sperimentare.

OGNI BENE

Fonte: http://www.centropsycoarmonia.org/art401-500/art448.htm