Disidratazione: la causa di molte malattie croniche – Seconda parte

disidratazione salutePer combattere le malattie causate dalla disidratazione, dobbiamo bere acqua a sufficienza e includere nella nostra dieta sale marino e minerali.

Questo semplice regime può fare bene a chi soffre di diabete, cardiopatie, dolori reumatici, emicrania e persino cancro.

Parte seconda della trascrizione tratta dal discorso di Fereydoon Batmanghelidj presso il Government Health Forum, Washington, DC, USA 28-30 marzo 2003. Qui la parte prima.

– I segni della disidratazione

In che modo si rivela la disidratazione? Ci sono quattro modalità principali: la sensazione percettiva, i sistemi di razionamento idrico del corpo, le crisi fisiche per mancanza di acqua e le complicazioni patologiche… e come sapete, quando si parla di complicazioni patologiche, una delle eventualità possibili è la morte. La percezione della sete, la stanchezza non motivata da un duro lavoro, oppure quando vi svegliate al mattino e non ve la sentite di alzarvi dal letto… questi sono segnali di disidratazione. Vi conviene bere dell’acqua immediatamente. Per otto ore avete privato il vostro cervello di energia, idroelettricità, e se vi sentite stanchi è proprio per la disidratazione.

L’acqua può “tirarvi su”: nel giro di tre minuti riuscirete a uscire dal letto. Vampate, irritazione, ansia, avvilimento, depressione, inadeguatezza, pesantezza alla testa, voglie alimentari o agorafobia sono tutte complicazioni della disidratazione. La depressione è decisamente un segno di disidratazione.

In che modo il corpo gestisce la carenza idrica

I segnali che il corpo manda quando ha veramente sete sono asma, allergie, ipertensione, diabete dell’adulto e malattie autoimmuni. Tutti sono prodotti dalla disidratazione.

Gli alveoli hanno bisogno di acqua. Quando inspirate, risucchiate l’acqua dalla periferia agli alveoli, e queste goccioline d’acqua microscopiche, unendosi, creano una tensione superficiale. La tensione superficiale è un tipo di tensione molto potente: produce la costrizione che sfruttiamo per fare uscire l’aria dagli alveoli. La respirazione dipende dall’acqua, ed è per questo che l’asma è un segno di disidratazione: per preservare l’acqua, l’istamina fa contrarre i bronchioli, stimola direttamente e indirettamente la formazione del muco e ostruisce i bronchi. Dato che gli alveoli sono membrane molto delicate, non si devono seccare. Ogni 24 ore, solo con la respirazione, perdiamo circa un litro d’acqua. Se la persona, che respira costantemente, non dispone di acqua per sostituire quella persa, gli alveoli diventano fragili e si spezzano. È così che si crea la fibrosi cistica. Per evitare che questo accada, la Natura fa in modo che la persona smetta di respirare.

Purtroppo, noi medici non l’abbiamo mai capito. Oggi ci sono 17 milioni di asmatici in America, e in Gran Bretagna e altrove la proporzione è la stessa. Eppure, tutte queste persone potrebbero alleviare l’asma molto facilmente aumentando l’assunzione di acqua. Ho scritto un libro intitolato ABC of Asthma, Allergies & Lupus, in cui si spiega che l’istamina è un regolatore idrico: finché riceve acqua, non vi farà del male. Come ho già spiegato [cfr. prima parte], l’istamina è un neurotrasmettitore. L’acqua e il sale sono i migliori antistaminici che ci siano, ma il loro uso deve essere combinato. Se assumete solo acqua e non aggiungete il sale, causate dei problemi. Se assumete solo il sale senza l’acqua, causate dei problemi. Anzi, non vi servono solo l’acqua e il sale, che sono fattori di bilanciamento extracellulari, ma vi occorrono anche altri minerali che si trovano dentro la cellula per trattenere l’acqua che vi penetra.

Disidratazione e carenza di sale causano l’ipertensione

Quando il corpo perde liquidi, il 66% dell’acqua viene dall’interno delle cellule, il 26% dall’esterno delle cellule e l’8% dal vero e proprio sistema vascolare. Ma dato che il sistema vascolare non è un sistema rigido, i capillari si costringono per compensare, e quindi voi non avvertite la disidratazione. Così quando la perdita di liquidi del 66% all’interno della cellula inizia a produrre sintomi, qualsiasi esame facciate non vi rivelerà nulla, perché il sistema vascolare è un sistema bilanciato e si autoregola completamente. Per scongiurare l’ipertensione, avete bisogno di acqua, e avete bisogno di sale per far funzionare il sistema di osmosi inversa. Inoltre vi servono calcio, magnesio, potassio, zinco e selenio, che sono i minerali intracellulari, per trattenere l’acqua. Fatto questo, la vostra pressione non oserà salire sopra centoventi. Date al corpo gli ingredienti giusti al momento giusto, e non avrete più bisogno di farmaci per la pressione.

Tante persone dicono che il sale causa ritenzione idrica. Questo non è vero. Il rapporto corretto di sale e acqua non causa ritenzione idrica. La dose giusta è un grammo e mezzo di sale per un litro d’acqua. Invece, quando andate in ospedale, vi danno 9 grammi di sale per litro d’acqua: non vi danno una soluzione isotonica. Io vi do abbastanza sale per fare in modo che il vostro corpo trattenga il sale. Il sale deve essere sale marino, che contiene altri 80 minerali. Nel sale marino ci sono 80 minerali in traccia che non si trovano nel salgemma, ma quest’ultimo è iodato, il che è importante: se usate solo sale marino in genere non assumete iodio. Molti soggetti possono sviluppare il gozzo, e sarà utile assumere un integratore di iodio, ad esempio l’alga laminaria; prendere un integratore vitaminico contenente iodio è essenziale.

La carenza di sale è stata addirittura usata come mezzo di tortura. Una persona privata del sale muore rapidamente agonizzando.

Assumere costantemente antistaminici peggiora le malattie, perché quando non onorate la vera finalità dell’istamina – la richiesta di acqua, minerali e nutrienti – e date al corpo gli antistaminici, non fate che camuffare il bisogno ma senza soddisfarlo, e così la malattia continua. Tutt’a un tratto l’antistaminico infrange le barriere, e poi si sviluppano il cancro e ogni sorta di brutte cose che possono portare rapidamente alla morte. Tutte quelle persone che sono andate nelle cliniche più costose, hanno speso migliaia di dollari e secondo le analisi erano di nuovo sane al momento della dimissione, dieci giorni dopo collassavano sulle scale dell’ufficio, o in qualsiasi altro posto, e morivano perché i loro esami del sangue non avevano rivelato la disidratazione, che è alla base della malattia.

Diabete, insulina e regolazione idrica

Esistono due tipi di diabete. Il diabete di tipo 1 è il tipo autoimmune, in cui l’interleuchina 6 distrugge le cellule beta, in particolare nei bambini perché il corpo dei bambini non ha grandi riserve d’acqua. Il corpo passa immediatamente alla fase successiva della reazione, che è la malattia autoimmune.

Nell’adulto, il diabete insulino-dipendente, il diabete di tipo 2 (che oggi iniziamo a vedere anche fra i bambini e gli adolescenti) è causato dalla disidratazione. Dovremmo considerare il pancreas come regolatore dell’equilibrio idrico nei diversi ambienti della cellula. Produce l’insulina e, una volta che la via dell’insulina è aperta, entra anche lo zucchero che porta con sé l’acqua; entrano gli amminoacidi che portano con sé l’acqua. Anche altri minerali entrano e portano con sé l’acqua. Ora, se siete in uno stato di disidratazione, ciò crea un disagio per la circolazione, perché la circolazione non si può permettere di cedere acqua alle cellule: deve quindi estrarre l’acqua dalle cellule.

Il meccanismo che porta l’acqua al pancreas, la prostaglandina E, che è un regolatore idrico e uno dei subormoni del corpo, ha un impatto diretto sulle cellule beta e ne inibisce la produzione e il rilascio di insulina. Se fornite acqua e fornite sale, che sono antistaminici, annullate l’effetto dell’istamina, non producete prostaglandina E, e il blocco al meccanismo di produzione dell’insulina si disattiverà, quindi produrrete insulina. Così, tutte le persone con diabete di tipo 2 possono avere un rapidissimo sollievo iniziando a bere acqua e assumere sale e altri minerali di cui il corpo ha bisogno. Funziona? Ho visto dei risultati incredibili in numerose persone con diabete grave, con 600-700 mg/dl. Sono guarite completamente: la loro glicemia è scesa a 80-90 mg.

Ecco il meccanismo coinvolto nel sistema. Nel diabete di tipo 1, il diabete insulino-dipendente, è questa interleuchina 6 che distrugge o “eviscera” le cellule beta del pancreas, e la produzione di insulina si riduce. Ora, anche in questo tipo di diabete, se date alla persona dell’acqua eviterete le complicazioni come la formazione di placche e la retinopatia associata al diabete. Tutte queste complicazioni non ci saranno perché la loro causa è in realtà la disidratazione, e non il diabete. E per quanto riguarda la produzione di insulina, diminuirà la necessità di insulina. Avevo un paziente che usava 90 unità di insulina. Ora usa 36 unità di insulina in 24 ore. Aveva una retinopatia, ma è passata. Volevano amputargli le gambe, ma ora non serve più. È guarito completamente dalle complicazioni del diabete, che in realtà sono complicazioni della disidratazione stessa.

– Altre malattie causate dalla disidratazione

Le crisi del corpo che chiede acqua sono le principali condizioni dolorose. Le nausee mattutine in gravidanza sono un segno di disidratazione della madre e del figlio, il feto, perché il feto non possiede un meccanismo per comunicare le proprie necessità, se non attraverso l’organismo della madre. L’istamina, che è un ormone della crescita nei neonati e nella vita intrauterina, sia negli umani che nelle altre specie animali, riflette i suoi sintomi attraverso l’organismo della madre, ed è per questo che molte donne incinte hanno le nausee mattutine. Ecco perché molte donne iniziano a trattenere il sale e diventare edematose: è una forte ritenzione idrica.

Aumentando l’assunzione d’acqua queste donne possono combattere le nausee mattutine. Il bambino si sviluppa molto meglio nella fase intrauterina della crescita e in media è più alto di un paio di centimetri. Quelli che ho visto io sono molto più alti della media. Nascono con i capelli: la loro struttura capillare è molto più sviluppata rispetto alla media dei bambini.

La dispepsia, o “rigurgito acido”, è un segno di disidratazione. Ho curato con l’acqua 3.000 persone con ulcera peptica nelle prigioni [iraniane], ed è così che sono giunto alla conclusione che queste persone erano disidratate. Per dimostrarlo, dovevo scoprire perché l’industria farmaceutica voleva bloccare questo disturbo con antistaminici, Tagamet®, Zantac® e così via: agenti bloccanti dell’istamina 2. Così sono andato in biblioteca e ho iniziato a fare ricerche sull’istamina, e la risposta era lì. Era sempre stata lì, ma l’industria farmaceutica non intendeva farla sapere ai medici, e i medici dal canto loro non facevano ricerche.

Quando ho scritto l’articolo “Pain: A Need for Paradigm Change” e l’ho presentato a una conferenza sul cancro del 1987, spiegando il ruolo dell’istamina, il segretariato scientifico della Terza Conferenza Mondiale di Interscienza sull’Infiammazione [1989] mi ha invitato a riproporre da loro la mia presentazione, e l’ho fatto. Dunque, l’istamina è in realtà un sistema che produce dolore direttamente e indirettamente attraverso i suoi sistemi subordinati, ed è per questo che esiste la dispepsia e che l’industria farmaceutica usa il Tagamet e lo Zantac per bloccarla. Il dolore include emicrania, dolore anginoso, reumatismi articolari, mal di schiena, fibromialgia, colite, falsa appendicite.

Ho visto numerose persone che sono venute da me in prigione con i sintomi tipici dell’appendicite, ma senza febbre né nausea. Ho somministrato loro due bicchieri d’acqua perché già allora sapevo che il dolore era un segno di disidratazione. Dopo tre minuti, il dolore “all’appendice” spariva. Normalmente, queste persone sarebbero finite sul tavolo di un chirurgo per un’appendicectomia. Come nasce il dolore? Il pH intracellulare del corpo dovrebbe essere 7,4, e l’unico modo per ottenerlo è bevendo acqua a sufficienza e assumendo sale e minerali a sufficienza per alcalinizzare il corpo e liberarsi dell’acidità in eccesso attraverso la produzione di urina. Così, quando produciamo urina giallastra, significa che il corpo si sta liberando di parte dei suoi acidi. Idealmente, l’urina dovrebbe essere di un colore meno intenso del giallo, ma quando produciamo urina arancione significa che il corpo è veramente disidratato e da qualche parte inizierà a “gridare”. Il modo in cui “grida” è molto diretto: quando il corpo è alcalino, le cellule sono felici; quando diventa gradualmente acido, si accumulano scorie tossiche. C’è una sostanza chimica chiamata precallicreina, che è molto sensibile alla fluttuazione del pH. Quando il pH diventa acido – quando scende a 6,7-6,5 – la callicreina libera viene convertita in chinina; e dato che nell’area ci sono terminazioni nervose, la chinina nelle terminazioni nervose è l’elemento che produce il dolore. Ecco dunque come nasce il dolore in un ambiente disidratato del corpo.

Ora, questo programma di gestione della carenza idrica che il corpo mette in atto alterna a rotazione lo stato idratato e quello disidratato, così alcune aree del corpo sono prive di acqua mentre altre sono idratate. È per questo che nei reumatismi articolari si avverte una migrazione del dolore: un giorno fa male un braccio o una mano, il giorno dopo l’altro braccio o l’altra mano, oppure l’anca o il ginocchio e così via. Si tratta della migrazione della disidratazione, ed è così che si produce il dolore.

Il “problema” del colesterolo e l’acqua

Le complicazioni della disidratazione fanno salire i livelli del colesterolo. L’obesità è la prima complicazione della disidratazione. Colesterolo alto, scompensi cardiaci, fatica cronica, cancro, disturbi neurologici, ictus e così via… tutto questo è prodotto dalla disidratazione. Nella quarta dimensione temporale, quando si parla di disidratazione occorre includere gli elementi temporali, poiché il corpo è una fabbrica chimica. Vi riversiamo degli ingredienti ottenendo un risultato, sia esso il pensiero, la percezione, la conoscenza o l’attività fisica. Ora, cambiate gradualmente gli ingredienti che riversate nel corpo, e nella quarta dimensione temporale la vostra fabbrica non sarà più la stessa fabbrica originale che era il primo giorno: sarà una nuova fabbrica chimica, in cui potrebbero essersi già stabiliti o iniziare a innescarsi dei processi patologici. Dunque, per invertire una situazione occorre capirla a fondo, perché non si può recuperare tutto ciò che si è perso nel tempo.

Quando mangiate del cibo e non avete prima bevuto acqua, il tratto gastro-intestinale è in difficoltà e preleva l’acqua dalla circolazione, e deve usarla con parsimonia; intanto la circolazione prende a prestito l’acqua dal resto dei tessuti e restituisce al tratto gastro-intestinale acqua appena sufficiente per scomporre gli alimenti e scioglierli, liquefarli e farli circolare nel sistema portale per mandarli al fegato. Nel fegato, occorre molta acqua per attivare le proprietà idrolitiche dei processi fisiologici metabolici, e dunque lì si utilizza più acqua. Questo sangue concentrato va al lato destro del cuore e viene pompato nella circolazione per andare ai polmoni. Nei polmoni, si perde dell’altra acqua attraverso la respirazione. Ora un sangue concentrato e molto acido raggiunge il lato sinistro del cuore e viene pompato nella circolazione. La prima area che viene attaccata da questo sangue concentrato e acido nel sistema arterioso è il cuore stesso. Compromette la membrana: essendo acido, brucia la membrana.

I capillari sono già costretti a causa della disidratazione, e la pressione sanguigna che si riversa violentemente sulla membrana ormai compromessa produce abrasioni e lacerazioni. A meno che non ci sia qualcosa a proteggere queste abrasioni e lacerazioni, il sangue passerà sotto la membrana lacerata e la farà staccare gettando i pezzi nel flusso sanguigno sotto forma di embolo, portandoli al cervello o al cuore stesso. La Natura ha fatto in modo che il colesterolo a bassa densità venga a rivestire proprio queste aree danneggiate, in modo da rattoppare la lacerazione e impermeabilizzarla consentendo la guarigione al di sotto. Quando ci accorgiamo di questo colesterolo, il fenomeno che accade è in stile “Polizia di Los Angeles”: appena denunciate qualcosa, dovete dimostrare di non averlo fatto voi.

La comunità medica presuppone automaticamente che la causa del problema sia il colesterolo, così al paziente vengono somministrati farmaci per abbassare il colesterolo, ma non ha alcun senso. Il motivo è che i medici misurano il livello del colesterolo nel sangue prelevato dalle vene del corpo: non misuriamo mai il colesterolo che è nel sangue del sistema arterioso.

Nella storia della medicina non esiste neanche un caso documentato in cui il colesterolo abbia bloccato il sistema venoso. Eppure se, per via della circolazione rallentata, il colesterolo è appiccicoso e aderisce alle pareti delle vene, allora dovrebbero bloccarsi tutte le vene del corpo, e invece no. Questa è un’altra frode dell’industria farmaceutica. Una frode da quattro miliardi di dollari solo in America: convincere la gente a prendere le cosiddette statine. Usando un linguaggio fiorito, l’industria spiega che è questa la causa del problema. Non lo è, e gli esseri umani sono usati dall’industria farmaceutica come cavie o come “polli da spennare”. Dobbiamo aprire gli occhi davanti a questo fenomeno.

Nonostante il cuore faccia circolare tutto il sangue, è il sistema arterioso del cuore che è compromesso a causa della disidratazione. Il cervello è per l’85% fatto di acqua. Se osservate la sezione trasversale di un singolo nervo, vedrete che nell’assone ci sono dei condotti per l’acqua: delle strutture chiamate microtubuli. Questi microtubuli sono perforati e in essi cola l’acqua proveniente dal citoplasma. L’ambiente circostante è fatto di soluzioni a bassa viscosità. Qui le sostanze vengono immesse nel flusso. Il microtubulo stesso agisce come una sorta di ferrovia, e la proteina di trasporto accompagna le vescicole nel flusso verso le terminazioni nervose. Affinché questo sistema di trasporto sia efficace, è necessario che ci sia acqua nel sistema nervoso. Ecco perché il cervello è per l’85% fatto di acqua: fa in modo che il programma di osmosi inversa continui a fornire completamente e costantemente quest’acqua. Se abbiamo acqua a sufficienza, il processo di diffusione è utile. Questo mezzo di trasporto è chiamato trasporto assonale veloce attraverso i condotti idrici nei nervi. Il trasporto assonale veloce impiega comunque settimane e mesi per portare i materiali dal luogo originale alla terminazione in cui sono utilizzati. Dunque, la disidratazione negli anziani è un problema che viene rallentato a causa di questo processo.

Usare l’acqua per prevenire il cancro

L’oncologia è il mio principale campo di ricerca, e nel 1987 sono stato ospite di un convegno sui tumori. L’unità di biologia oncologica del King’s College Hospital dell’Università di Londra ha valutato i miei scritti constatando che ciò che dicevo aveva molto senso, così il capo di facoltà è andato alla redazione di Anticancer Research annunciando le mie informazioni come una novità. Quest’uomo era un eminente ricercatore oncologico, con oltre 70 studi a suo nome, e l’uso dell’acqua per prevenire il cancro era un’idea totalmente nuova per lui. Gli ci è voluto circa un anno per capire ciò che stavo dicendo: sono dovuto restare con lui e accompagnarlo in questo processo di scoperta.

In ogni caso, mi è stato chiesto di andare a un convegno per spiegarlo agli altri ricercatori oncologici invitati: eminenti ricercatori provenienti da Europa, America e non solo. Ho spiegato che il dolore è un segnale di disidratazione, e il mio intervento “Pain: A Need for Paradigm Change” spiegava che la disidratazione è all’origine di dolore e malattie, fra cui il cancro, nel corpo umano. Le cellule cancerose sono primitive e geneticamente egoiste. Sono anaerobiche: hanno una bassa necessità di ossigeno. In alcuni mezzi di coltura cellulare rivelano alcune caratteristiche tipiche delle cellule staminali. In altre parole, si tratta di una cellula primitiva che può trasformarsi ancora in qualcos’altro: può svilupparsi diventando un organo o altro. È questo il meccanismo quando il corpo è disidratato e le cellule si riducono alla loro forma primitiva, e da quella forma primitiva teoricamente si crea una nuova vita.

La produzione tumorale dipende da una disfunzione sistemica multifattoriale; in altre parole, prima che insorga il cancro devono guastarsi numerosi sistemi. Il DNA si danneggia, il sistema di riparazione del DNA e la regolazione recettoriale diventano meno efficienti e il sistema immunitario è soppresso. Nel corpo ci sono quattro principali percorsi chimici che prevengono il cancro. Quando c’è disidratazione, si danneggiano tutti e quattro, ed ecco in che modo. Quando non c’è abbastanza acqua per lavare via lo ione idrogeno e farlo uscire dalla cellula, questo ione idrogeno può danneggiare le “scritte piccole” del sistema del DNA.

Con la disidratazione, perdiamo il triptofano: diventa un antiossidante. Eppure il triptofano fa parte di un enzima di supporto, la lisina-triptofan-lisina, che è coinvolto nel sistema di “controllo qualità” del DNA. Dunque, nella disidratazione, il controllo qualità che riconosce gli “errori di stampa” del DNA, e li taglia, separa e corregge, non funziona più bene a causa della carenza di triptofano. Nel corpo, ogni cellula è un ambiente acquoso; per il trasporto dei sistemi messaggeri è necessario un ambiente acquoso che poggi sui recettori e stimoli le cellule, dunque questo tipo di ambiente funge da mezzo di trasporto e comunicazione nella cellula grazie ai recettori. Nella società abbiamo antenne paraboliche e impulsi elettromagnetici per trasmettere tutte le informazioni alla televisione, alla radio e attraverso i telefoni. Nel corpo, la comunicazione avviene in un ambiente acquoso. Così, quando il corpo è in uno stato disidratato, il percorso dell’acqua nella membrana cellulare non solo si chiude, ma inizia anche a perdere i suoi sistemi di recettori. Questo avviene perché non c’è una circolazione sufficiente per portare le proteine messaggere ai recettori e allora le cellule non hanno bisogno di produrre i recettori, ed è così che ha inizio il meccanismo.

L’istamina fa aumentare il rilascio di calcio perché gli atomi di calcio, nel formare legami, intrappolano un’unità di ATP [adenosina trifosfato], ovvero un’unità di energia. La Natura ha fatto in modo che l’istamina spezzi questo legame liberando l’ATP. Quindi, nella disidratazione si ha parecchio calcio libero, perché quando non c’è l’energia dell’idrolisi, quando non c’è l’energia dell’idroelettricità, occorre rendere disponibile un’altra fonte di energia, e i legami calcio rilasciano energia nel reticolo endoplasmatico o nella struttura ossea.

Quando succede, il calcio in eccesso attiva le proteasi e i recettori vengono distrutti. La protein-chinasi C, una protein-chinasi che normalmente attiva la crescita, risponde ai sistemi messaggeri. Questa protein-chinasi si scompone e diventa protein-chinasi M, che è una proteina autonoma: una volta attivata, nulla più la ferma. Una cellula normale ha recettori che sanno quali sono i propri confini in un sistema con meccanismi di regolazione recettoriale; ma in una cellula che diventa cancerosa, questi confini non vengono più riconosciuti. Ecco perché le cellule cancerose proliferano sconfinando l’una sull’altra e si formano i noduli: a causa della protein-chinasi M.

Il corpo è un sistema multifattoriale, e una volta che la strada della distruzione dei recettori è imboccata, scopriamo che in quell’area le cellule sono diventate autonome. Hanno ereditato un egoismo che le fa replicare costantemente, ma non hanno i recettori a delimitarle. È così che il cancro inizia a svilupparsi e a crescere.

L’altro elemento è la soppressione del sistema immunitario. L’istamina, una volta rilasciata, attiva i propri recettori. Ora, il rapporto fra cellule di soppressione e le cellule ausiliarie nel midollo spinale è di 2 a 1: in altre parole, non appena l’istamina è rilasciata per la disidratazione, il midollo spinale viene soppresso. Inoltre l’interleuchina 1 viene stimolata mentre l’interleuchina 2 viene inibita. L’interleuchina 2 è essenziale per difendere il corpo contro i batteri, contro il cancro, contro qualsiasi agente nocivo, perché stimola la produzione di interferone. La comunità scientifica ha provato a usare l’interferone come difesa contro il cancro.

Il ruolo dell’interferone è molto interessante. L’interferone stimola l’indoleamina diossigenasi, che scompone il triptofano e le indoleamine e produce ossigeno, ozono, anione superossido e perossido di idrogeno. Per una cellula anaerobica, l’ossigeno è il bacio della morte. Quando la disidratazione inibisce la produzione di interferone, di fatto non state producendo l’ossigeno necessario. L’anione superidrossido ha proprio la funzione di ossigenare le aree degli ambienti infiammatori che non ricevono ossigeno a causa della situazione stagnante, così le cellule che hanno il ruolo di difendere o riparare ottengono dell’ossigeno prodotto per loro al momento per azione dell’interferone. Nella produzione tumorale questo meccanismo si interrompe a causa della mancanza di acqua.

L’acqua come cura per il cancro

La Dott.ssa Lorraine Day è un chirurgo ortopedico, da 15 anni primario di ortopedia al San Francisco General Hospital. Il suo stile di vita era quello tipico dei chirurghi, beveva molto caffè, faceva molti interventi e non beveva mai acqua: forse 3 bicchieri di acqua all’anno per 15 anni. Tutt’a un tratto si è ammalata di cancro al seno, e questo tumore cresceva molto velocemente. Era praticamente sul letto di morte. Aveva cambiato il suo stile di vita adottando un approccio alternativo alla cura del cancro, perché sapeva che le terapie normali non funzionavano, avendole usate lei stessa [sui pazienti]. Sapeva che la chemioterapia è un sistema velenoso, dato che lo aveva usato [sui pazienti] ma non aveva mai funzionato, dunque non intendeva usarlo lei stessa.

La Dott.ssa Day smise di esercitare la medicina e si interessò alle medicine alternative, ma nulla di quello che provava funzionava. Era ormai totalmente costretta a letto e suo marito doveva farle usare la padella. Lo scorso week-end mi ha raccontato: “Ho iniziato a pregare Dio. Dicevo: ‘Dio, ho fatto tutto quello che ho potuto. Guidami, ti prego! Che cosa devo fare? Lo so che non vuoi farmi morire, ma dimmi cosa fare’.” Un suo amico le ha portato una copia del mio libro.

Qualcuno le aveva [già] dato una copia del mio libro. Lo aveva già letto e lo aveva ignorato, pensando: “Non mi serve”. Ma questa volta, dopo aver pregato Dio, vedendosi ripresentare il libro, tutt’a un tratto si sentì scuotere e pensò: “Forse è questa la risposta.” Iniziò a leggerlo e capì che invece era proprio ciò che le serviva. Quella stessa notte bevve 15 bicchieri d’acqua, e gradualmente iniziò a migliorare (ora non vi sto dicendo di uscire subito e bere 15 bicchieri d’acqua… per carità, non fatelo!). La Dott.ssa Day ha cambiato il suo stile di vita e da quel momento è stata sempre meglio. Nel giro di quattro mesi il cancro era sparito completamente, nonostante ci fossero anche dei tumori secondari sotto il braccio, nel fegato e altrove. Era stata a un passo dalla morte. I dottori non le avevano dato più di due settimane. Insomma, l’acqua è un trattamento magico per le malattie.

Un giovane di mia conoscenza, Andrew Bowman, ha avuto un classico caso di disidratazione. Aveva sviluppato delle allergie all’età di 8 anni, il diabete a 14, una neuropatia a 26. Aveva l’asma e allo stesso tempo varie allergie, ma a 23 anni aveva bisogno di un trattamento. Aveva il sistema immunitario depresso e vari attacchi di mononucleosi infettiva: già avere la mononucleosi una volta è tanto, e invece lui l’ha avuta tre o quattro volte. Aveva una protuberanza sul fianco sinistro: gli hanno fatto una biopsia e risultava positiva al linfoma. Una scintigrafia al gallio rivelava che il linfoma era diffuso in tutto il corpo: praticamente era tutto un bagliore di tessuto linfomatoso. Gli hanno proposto il trattamento ortodosso, la radioterapia su tutto il corpo. E lo hanno “bruciato”. Era pieno di ustioni di secondo e terzo grado, così ha rifiutato ulteriori cure. E intanto il cancro continuava a crescere. Gli avevano detto di sistemare i suoi affari perché non aveva più tempo: tre mesi al massimo.

Di passaggio da Wilkes-Barre, in Pennsylvania, ha incontrato Bob Butts, un fautore della cura dell’acqua nel nord-est della Pennsylvania che ha speso centinaia di migliaia di dollari per campagne educative contro la disidratazione. Ha preso Andrew Bowman sotto la sua ala e gli ha insegnato a bere l’acqua. Andrew ha contattato me, e io gli ho detto cosa fare. Nel novembre 1995, qualche mese dopo, era totalmente libero dal linfoma. E lo è tuttora. Non ha mai più ripensato al linfoma. Per il suo diabete, che è l’unico residuo dei sintomi della disidratazione, prima prendeva 96 unità di insulina, ora ne prende 36 unità. I problemi agli occhi non ci sono più. Il problema alla gamba si è risolto e non ha avuto bisogno dell’amputazione.

L’uso pratico dell’acqua per mantenersi in buona salute

Insomma, l’acqua esiste in una quantità ignota, e Dio l’ha rivelata all’umanità nei tempi duri, nei momenti del bisogno, quando siamo soggiogati dall’industria farmaceutica e dall’ignoranza dei miei colleghi della comunità medica.

Il trattamento con l’acqua è molto semplice: innanzi tutto prevenire la disidratazione.

Bisogna assumere acqua regolarmente. Bisogna assumere sale regolarmente. Bisogna fare esercizio fisico quotidianamente perché i processi chimici del cervello dipendono dal movimento muscolare. Quando usate i muscoli, bruciate gli amminoacidi a catena ramificata, che sono concorrenti del triptofano per il passaggio attraverso la barriera emato-encefalica. Bruciati questi, la chimica del vostro corpo inizierà a funzionare normalmente. I muscoli del polpaccio sono come dei cuori secondari per la circolazione venosa: per questo è importante fare esercizio fisico ogni giorno.

Vi occorre una dieta bilanciata con verdure e proteine, con rapporto 20 a 80: 80% di frutta e verdura, senza troppi amidi, e 20% di proteine. Fate così e assumete la giusta quantità di acqua, eliminando le bibite, e vi assicuro, ve lo garantisco, che per molto tempo non vi ammalerete.

Dovete assumere l’acqua prima del cibo. La prima cosa da fare al mattino quando vi svegliate è bere due bicchieri d’acqua per compensare la disidratazione notturna. Poi dovete bere un bicchiere d’acqua mezz’ora prima di mangiare, perché se volete digerire bene è meglio assumere l’acqua prima. Inoltre occorre un bicchiere d’acqua due ore e mezzo dopo mangiato, per proteggere il processo digestivo e idratare le aree che hanno perso acqua con la circolazione. Occorre assumere un quarto di cucchiaino di sale per ogni litro d’acqua.

Inoltre servono altri minerali per regolare il volume dell’acqua contenuta dentro le cellule. La dieta deve essere proteica e bilanciata – le uova vanno benissimo, e i fiocchi di latte sono ottimi – per avere a disposizione gli amminoacidi e dare il giusto equilibrio. Per annullare i disturbi prodotti dalla disidratazione, è fondamentale integrare adeguatamente i minerali intracellulari. La dieta deve contenere molto potassio, calcio, magnesio, zinco, selenio e manganese. Questa è una soluzione semplicissima per curare tutte le malattie moderne che conosciamo.

Articolo tratto da NEXUS New Times n. 110, giugno – luglio 2014
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Fereydoon Batmanghelidj miniatura biografiaFereydoon Batmanghelidj miniatura biografiaIl Dott. Fereydoon Batmanghelidj è nato a Teheran, Iran, nel 1931 e morto in Virginia, USA, nel 2004. Ha studiato medicina alla St Mary’s Hospital Medical School dell’Università di Londra e ha praticato nel Regno Unito prima di fare ritorno in Iran, dove ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di ospedali e centri medici. Durante la rivoluzione iraniana, è stato prigioniero politico e ha curato gli altri detenuti con l’unica medicina disponibile: l’acqua. Dopo la scarcerazione nel 1982, è fuggito dall’Iran ed è emigrato negli Stati Uniti. Il Dott. Batmanghelidj ha dedicato tutta la sua carriera alla ricerca sulle cause e le cure di diversi disturbi del corpo umano. Ha pubblicato numerosi libri, video, audiocassette e serie di ricerche mediche. Il suo libro più famoso è Il tuo corpo implora acqua (Macro Edizioni).