DISINTOSSICARSI DALLA SPECULAZIONE

Il Giornale Online
Di tutti gli scambi che animano i futures sulle materie prime solo il 5% o anche meno è frutto di uno scambio reale di beni, il 95% serve solo a comprare contratti che vengono rivenduti prima della scadenza per lucrare sulla differenza di prezzo.
Questa si chiama speculazione ed è la responsabile dell’aumento vertiginoso del prezzo del grano del mais della soia e praticamente tutte le materie prime necessarie alla vita di tutti i giorni.

Tanto per darvi un’idea del riflesso che questo mercato ha sulle nostre vite abbiamo il prezzo della carne che è aumentato del 400% , così come il prezzo del pane, farina, tortillas etc. Una ragione è che i governi stanno spingendo verso i biocarburanti lasciando sempre meno terreno disponibile per le colture necessarie. Un carburante vegetale, pulito, che toglie risorse a quelle alimentari, non è così che si salva l’ambiente….Non si affama il mondo per spingere una “stufa dell’800” che utilizza solo il 20% dell’energia prodotta (la “moderna” automobile)

La speculazione finanziaria sta puntando proprio al fatto che nei prossimi anni possa scoppiare una crisi alimentare di proporzioni bibliche e sta spingendo al rialzo dei prezzi concretizzando sempre di più questa visione perché con la globalizzazione tutti siamo sempre più dipendenti da questi mercati internazionali. Gli unici che guadagnano sono gli speculatori perché l’aumento del prezzo solo in minima parte si riflette in aumento dei prezzi per chi produce. Anche l’aumento del consumo della carne, con il benessere che aumenta nei paesi come la Cina, l’India ecc., porta all’aumento dei pascoli a scapito della superficie coltivabile, oltre ad un aumento dello sfruttamento delle risorse idriche visto che ogni chilo di carne ha necessità di 150 litri di acqua.

Non possiamo permettere che questi paesi in via di veloce sviluppo seguano la strada dell’occidente diventando delle nuove succursali di Mcdonald e quindi bisogna informare e portare il mondo a consumare molta meno carne di quella che sta consumando adesso. Un problema di salute e anche di ottimizzazione delle risorse. Che cosa possiamo fare noi piccoli mortali?
La risposta è una sola ed è: SVINCOLARCI DALLA SPECULAZIONE ed IMPARARE A MANGIARE!
Come possiamo fare?

Ritornando a produrre e consumare localmente e portare i produttori agricoli a vendere direttamente il prodotto finito evitando così speculazioni di prezzo ad ogni passaggio. Inoltre diminuendo il consumo di carne potremo migliorare il nostro stato psico-fisico e migliorare il rapporto con le risorse disponibili.
Ovviamente dovremo abbandonare l’assurdità dei progetti legati ai biocarburanti. Tornare all’agricoltura non industriale di qualità garantirà una qualità migliore ed un controllo basato sull’andare a verificare direttamente dal produttore locale i suoi processi produttivi. La produzione locale e la filiera alimentare corta, porterà a non dipendere dai mercati internazionali e quindi porterà ad una diminuzione dei prezzi al consumo, un aumento dei prezzi ai produttori e una qualità migliore dei prodotti che non dovranno seguire le assurde logiche della coltura o dell’allevamento intensivi. Tutto questo è una scelta obbligata e se presa in tempo è la sola strada per uscire dal suicidio collettivo che si sta preparando.

Il progetto per rivitalizzare le economie locali è la risposta pronta per essere attuata alla stupidità dilagante che antepone guadagni facili e immediati alla vita di tutti.
Non permettiamoglielo!
That’s all folks

Pierluigi Paoletti
Fonte: www.centrofondi.it
Link: http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2008_feb_1.pdf
15.02.08
[Inviata da skorpion75]