Ecco come deviare un asteroide diretto contro la terra

Il Giornale OnlineCome difendere il nostro pianeta dagli asteroidi che sfrecciano nello spazio cosmico e, in qualche caso, rischiano di schiantarsi sulla Terra con conseguenze piuttosto disastrose?

La risposta a questa inquietante domanda potrebbe venire da David French, un dottorando in Ingegneria Aerospaziale della North Carolina State University, che ha recentemente proposto un sistema apparentemente praticabile e convincente: l’asteroide andrebbe imbragato con un lungo reticolo a guinzaglio al quale sarebbe applicata una zavorra.

«In questo modo, si cambia il centro della massa dell’oggetto, modificandone l’orbita in maniera da farlo scivolare vicino al nostro pianeta Terra piuttosto che farlo impattare» spiega French. Cambiando infatti la distribuzione del peso dell’oggetto, il suo ‘baricentro’ verrebbe a essere spostato e con lui la traiettoria seguita dall’asteroide.

Secondo Il Near Earth Object, un programma della NASA, finora sono oltre 1000 gli asteroidi ‘in volo’ potenzialmente pericolosi inividuati attorno alla Terra. Nessuno di questi punta attualmente verso il nostro pianeta, ma sottili, e decisivi, cambiamenti della loro orbita potrebbero verificarsi «per attrazione gravitazionale di altri oggetti, per la spinta del vento solare o per quale altro effetto» continua French.

Per non parlare dell’ormai celeberrimo asteroide Apophis 99942, che ha circa 300 metri di diametro e una probabilità di 1 su 45mila di colpire la Terra nel 2036.

In passato, la Terra è stata già colpita molte volte da asteroidi vaganti. Circa 65 milioni di anni fa, ad esempio, l’asteroide che si schiantò nel golfo del Messico estinse i dinosauri, e quello che colpì la Siberia nel 1907 rase al suolo un’area equivalente a New York City.

Secondo i calcoli di French si dovrebbe utilizzare un guinzaglio fra 1000 e 100 mila chilometri di lunghezza.

Una soluzione che non sembra così assurda e impraticabile, se paragonata alle altre attualmente in via di valutazione: dipingere l’asteroide in modo da alterare il modo in cui la luce influenza la sua orbita, dirigere un secondo asteroide contro quello che minaccia il nostro pianeta, e, dulcis in fundo, usare la bomba atomica in un’esplosione nucleare ben lontana da quella ipotizzata nel film Armagheddon, perché la distruzione di un asteroide potrebbe provocare una pioggia di detriti ugualmente pericolosi.

Un team di ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory in California ha proposto infatti di far esplodere una carica nucleare di 100 kilotoni in prossimità dell’asteroide, a circa 250 metri, in modo da lasciarlo quasi completamente integro ma deviandone lievemente la traiettoria, accelerando il suo moto di 6,5 mm al secondo, in modo da farlo uscire dalla rotta di collisione con la Terra. (s.p)

a cura di CodiCS

Fonte: http://www.fondazioneidis.org/?p=14226