Esiste una cospirazione in medicina?

Il Giornale Onlineda WeWee

Questa è la traduzione dell'articolo:

Is There a Conspiracy to Suppress Cancer Cures?
di Steven Novella, M.D. e Stephen Barrett, M.D.

Apparso nel sito [link=http://www.quackwatch.org/]www.quackwatch.org[/link], uno dei siti più importanti (forse il più importante) di analisi delle medicine alternative. Il suo creatore, Stephen Barrett, è un medico che dedica buona parte della sua attività ad analizzare i rimedi alternativi. E' stato minacciato e denunciato più volte (ed a sua volta ha controdenunciato, vincendo le sue cause) da associazioni e singoli praticanti di medicine alternative. Attualmente gestisce il sito ed ha scritto diversi libri.

L'articolo è molto interessante per l'analisi sulla “cospirazione” mondiale e totale che per gli “alternativi” ed i guaritori, impedisce alla popolazione di tutto il mondo di accedere ad improbabili trattamenti alternativi per tutte le malattie. Il Dott. Novella, è assistente professore di neurologia alla Yale University School of Medicine. Uno degli istituti medici più prestigiosi al mondo.

I ciarlatani sostengono continuamente che i professionisti della medicina, dell'industria farmaceutica, come l'industria alimentare, le agenzie governative ed altri enti cospìrano contro i rimedi “naturali” per la cura del cancro. Non è stata però mai dimostrata nessuna cospirazione. Nonostante questo, molti pazienti, soprattutto quelli che non possono essere curati dalle medicine standard, assorbono la notizia che un piccolo ma impegnato gruppo di ribelli, sta combattendo l'establishment medico, mettendo a disposizione di tutti delle cure naturali.

I pazienti disperati possono trovare più confortante credere che queste cure siano state proibite, piuttosto che sapere che la loro situazione è senza via d'uscita. La teoria del complotto ha due scenari comuni. In uno, l'insabbiamento da parte della medicina si basa sulla paura della concorrenza, nell'altro, una cura, scoperta dalla stessa medicina, è stata nascosta. Nessuna di queste possibilità però ha senso.

La medicina non è una entità singola. L'industria della salute include medici, infermieri, sanitari di diversi tipi, compagnie d'assicurazione, organizzazioni di consumatori, università, agenzie governative (come l'FDA, la Food and Drug Administration, l'ente di controllo sulle medicine e l'attività medica negli Stati Uniti, ndt), ospedali, società mediche, organizzazioni amministrative e professionali (come gli ordini dei medici), industrie farmaceutiche ed altre società private.

Questi gruppi possono avere interessi concorrenziali ed anche all'interno dei singoli gruppi, i singoli membri possono avere interessi opposti, molti inoltre non hanno interessi economici nella cura del paziente. Qualche medico privato è pagato per ogni paziente che visita, altri no. La maggioranza dei membri delle organizzazioni di gestione della salute sono stipendiati o salariati (ricevendo un compenso fisso per paziente e non per il lavoro svolto).

Quelli che ambiscono ad una carriera universitaria possono essere salariati e/o ottenere denaro dai finanziamenti per la ricerca.Per i medici a stipendio fisso, più pazienti significano più lavoro ma non più denaro. Qualche medico dedica la propria carriera alla ricerca e quindi non vede mai un paziente. Se un costoso trattamento per il cancro potesse essere sostituito da qualcosa di molto meno dispendioso, le compagnie di assicurazione ne favorirebbero l'uso. Gli addetti alla salute che hanno più possibilità di conoscere nuove cure per il cancro, sarebbero quelli delle università e nella ricerca.

I nuovi trattamenti, sono usualmente scoperti da scienziati che compiono ricerche in laboratorio sui più nascosti meccanismi delle malattie. Le loro intuizioni quindi, suggeriscono possibili strategie di trattamento per queste malattie. Le industrie farmaceutiche o gli istituti di ricerca, come l'Istituto nazionale per la salute (NIH) o il National Cancer Institute (NCI), finanziano le ricerche per capire quanto, quei nuovi trattamenti, possano essere efficaci, prima negli animali e quindi sull'uomo.

Il giudice finale di ogni nuovo trattamento (negli Stati Uniti, ndt.) è la Food and Drug Administration (FDA), la quale decide se le nuove terapie sono sicure ed efficaci per i loro scopi. Molti trattamenti per il cancro sono somministrati da chirurghi, radiologi ed oncologi che somministrano chemioterapia. Ma la maggioranza dei medici non tratta pazienti oncologici.
E cosa succede agli scienziati che scoprono nuovi trattamenti? Se essi possono dimostrarne l'efficacia, pubblicando i loro dati, conquisterebbero fama e fortuna. I benefici includerebbero finanziamenti per la ricerca, promozioni in ambito accademico, miglioramento delle attrezzature, congressi, inviti, onori, premi ed altre opportunità di carriera.

Anche gli scienziati egoisti ed avidi, avrebbero molto da guadagnare rendendo pubbliche le loro informazioni e così gli istituti dove lavorano. E sulle aziende farmaceutiche? Non potrebbe essere, il loro, semplicemente l'evitare un nuovo farmaco che minacci i loro prodotti già in commercio? Questa ipotesi è molto inverosimile. Le industrie farmaceutiche, sono continuamente alla ricerca di nuove sostanze, perchè quelle esistenti, hanno dei brevetti che prima o poi scadranno. Inoltre, qualsiasi società che potesse commercializzare un nuovo farmaco efficace contro il cancro, guadagnerà miliardi di dollari a venire, anche se i farmaci esistenti diventassero obsoleti.

Qualche teorico della cospirazione, afferma che le industrie farmaceutiche ignorano le sostanze “naturali” che non possono essere brevettate e quindi non possono diventare redditizie. Tuttavia, se una sostanza naturale dovesse dimostrarsi utile, le industrie potrebbero sviluppare i relativi corrispondenti chimici che sarebbero molto più efficaci.

Anche se un amministratore di industria farmaceutica davvero miope volesse sopprimere un farmaco perchè molto efficace (e quindi concorrenziale per i farmaci esistenti), gli scienziati coinvolti lo renderebbero pubblico, almeno per il bene della gente, se non per altre ragioni. Tra le decine di persone al corrente della scoperta, qualcuno probabilmente un po' di coscienza la mantiene. La necessità di sostegno da parte delle industria farmaceutica, potrebbe essere eliminata ottendendo finanziamenti dal National Cancer Institute per esempio. Ancora, se il trattamento funzionasse realmente, altri ricercatori potrebbero dimostrare al mondo che quella cura, nei fatti guarisce il cancro.

Questo non è successo per nessuna delle supposte cure “soppresse” per il cancro. I teorici della cospirazione, hanno affermato che se domani fosse ritrovato un trattamento semplice e non costoso, tutte le scuole mediche degli Stati Uniti, andrebbero in fallimento poichè i trattamenti per il cancro sono parte fondamentale dei loro introiti.

Questa affermazione ha diversi punti deboli:

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Un trattamento “semplice e poco costoso”, oggi, è molto improbabile. Il cancro non è una malattia singola ma un gruppo di 100 diverse malattie, nessun trattamento singolo si è dimostrato efficace per tutti i tipi di cancro e probabilmente nel prossimo futuro non verrà scoperto nessun “rimedio miracoloso”.

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Ma anche se venisse scoperto questo rimedio miracoloso, non sarebbe disponibile subito e sarebbero richieste prove estesissime prima che i trattamenti standard, possano diventare eticamente da abbandonare in suo favore.

La necessaria ricerca richiederebbe diversi anni, dando agli ospedali ed ai centri di ricerca il tempo di adattarsi.
Medici e ricercatori non verrebbero esclusi dal loro lavoro da nessuna innovazione. Se il nuovo trattamento significasse un sovrannumero di specialisti della cura per il cancro, sempre meno medici in formazione sceglierebbero questa specialità ed alcuni oncologi opterebbero per altri tipi di specialità. Alcuni ricercatori concentrerebbero su altro i loro studi e le loro conoscenze non lo renderebbero uno sforzo difficile da affrontare.

* La diffusa utilizzazione di un trattamento truffa per il cancro al contrario, diventerebbe la più grande minaccia proprio per i suoi promotori, visto che la concorrenza causerebbe la diminuzione dei prezzi e la fine della loro “cura esclusiva”.

Dato che la medicina standard si basa largamente sulla scienza e sull'evidenza, la pratica medica cambia costantemente. Trattamenti innovativi, procedure e percorsi di ricerca, vengono creati pari passo con l'evoluzione della conoscenza.

Ogni volta che un nuovo trattamento viene scoperto, un trattamento più vecchio diventa obsoleto o almeno meno importante. Il progresso rafforza la sanità e non la minaccia.

Mezzo secolo addietro, la tubercolosi era diffusissima ed incurabile interi ospedali erano dedicati alla cura dei casi cronici. Dopo la scoperta degli antibiotici, gli ospedali di tubercolotici furono svuotati e non ci fu bisogno di tanti tisiologi (gli specialisti che curavano la tubercolosi, esisteva anche una specializzazione dedicata, la tisiologia, ndt.).

I nuovi trattamenti per la tubercolosi, non furono soppressi per l'impatto che avrebbero avuto, invece gli ospedali, furono convertiti per altri usi e gli specialisti cambiarono il loro campo di lavoro.

Da ricordare anche che i medici, gli scienziati ed anche le aziende farmaceutiche, sono persone, con famiglia ed affetti. La maggioranza dei presunti cospiratori sono essi stessi vittime del cancro, come i loro familiari ed amici. E' difficile immaginare che qualcuno possa essere tanto avido e miope da condannare se stesso o i propri cari ad una morte prematura per cancro, qualsiasi possa essere il guadagno.

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L'articolo offre diversi spunti, il più banale è quello che l'interesse di curare il cancro è di tutti, venali e corrotti compresi. Miliardari e potenti inclusi.

Questo grande complotto, sarebbe il più idiota ed inutile mai architettato dall'essere umano. Sarà che non esiste nessun complotto e che semplicemente il nostro progresso per ora è fermo al punto che conosciamo? Perchè nessuno grida al complotto quando pensiamo che, pur essendo stati capaci di volare, cosa impossibile nel passato, non riusciamo a raggiungere la stella più vicina?

O forse possiamo ribaltare la storia raccontata finora: non è che sono proprio quelli che gridano al complotto, che diffondono allarmi e sospetti e che guardacaso quasi mai sono operatori della salute, i primi che hanno l'interesse economico a mantenere vivo questo sentimento di diffidenza? Un'altra particolare coincidenza è che i gruppi di sostegno degli “alternativi” sono ben forniti di libri, opuscoli, video, DVD tutti in vendita, con tanto di shop online ed a volte chiedono pure sovvenzioni per le “ricerche”. Molto disinteressati, a quanto pare…

Chi guadagnerebbe di più, il medico che scoprisse la cura del cancro nascondendola o il complottista che scrive libri e vende DVD lanciando proclami catastrofisti? E quindi chi avrebbe più interesse a nascondere un'eventuale scoperta decisiva sulla salute?

Fonte: http://medbunker.blogspot.com/2009/07/esiste-una-cospirazione-in-medicina.html