Esperto militare USA: lo scudo missilistico americano non e' in grado di difendere ne' l'Europa ne' gli stessi Stati Uniti

Il Giornale Online
“Riteniamo che lo scudo missilistico americano rappresenti un serio fattore destabilizzante, in grado di influenzare considerevolmente la sicurezza sia regionale che globale. Voglio sottolineare che la posizione russa a questo proposito era e rimane immutata”, ha dichiarato il nuovo ministro della Difesa russo, Anatolij Serdiukov, al termine dei colloqui con il suo collega Robert Gates, ministro della Difesa degli Stati Uniti, giunto appositamente nella giornata di ieri a Mosca nel tentativo di provare che le basi missilistiche e la stazione radar che gli americani sono intenzionati ad installare rispettivamente in Polonia e nella Repubblica Ceca non rappresentino una minaccia per Mosca.

In qualita' di conferma alla tesi sostenuta, Gates ha proposto ad un gruppo di alti militari russi presenti all'incontro con Serdiukov, di visitare personalmente gli obiettivi attualmente in fase di costruzione, oltre ad aver proposto alla controparte russa di cooperare nell'ambito dello scambio di informazioni. La sensazione e' pero' che il pacchetto di proposte americane non si limitera' alle due gia' descritte, dal momento che recentemente il direttore dell'Agenzia statunitense per la difesa missilistica, generale Henry Obering, aveva dichiarato che gli Stati Uniti erano disponibili a collaborare con la Russia a qualsiasi livello.

Sebbene il Pentagono non abbia rilasciato alcuna informazione a proposito della visita di Gates a Mosca, come anticipato dal presidente del Consiglio federale russo Igor Ivanov, e' in programma a maggio una seconda visita a Mosca sulla questione dello scudo missilistico da parte del Segretario di stato americano Condoleezza Rice. “E' nostra intenzione esporre la nostra visione a proposito dei piani d'installazione dello scudo missilistico statunitense da un punto di vista della sicurezza sia russa che internazionale”, ha anticipato il programma russo Igor Ivanov.

Il ministro della Difesa degli Stati Uniti, ha poi proseguito nella sua serie di incontri prefissati per la giornata di ieri, con il presidente russo Vladimir Putin, il quale a sua volta ha anticipato ai giornalisti presenti che nella giornata di lunedi' prossimo ha in programma una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti George Bush al fine di fare il punto sull'attuale situazione dei rapporti bilaterali russo-americani.

Ricordiamo che nella giornata di giovedi' prossimo e' in programma nella capitale norvegese Oslo una riunione tra il Consiglio federale russo e la NATO, a livello di ministeri degli Esteri, nel corso della quale la questione relativa allo scudo missilistico che gli Stati Uniti sono intenzionati ad installare nell'Europa orientale, rappresentera' l'argomento principale.

La Russia nell'occasione verra' rappresentata dal ministro degli Esteri Serghej Lavrov, il quale ha gia' tenuto a dichiarare che “l'Europa e' interessata e seriamente preoccupata dalla questione relativa allo scudo missilistico statunitense ed i governi dei paesi europei terranno ad esserne informati su tutti gli aspetti dal momento che in gioco c'e' la loro sicurezza nell'ambito di un piano strategico a lungo termine”.

Lavrov ha inoltre dichiarato che di ritorno da Oslo illustrera' al presidente Putin “le proposte relative ai prossimi passi da intraprendere sia in vista del summit tra la Russia e la Comunita' Europea che per quanto riguarda lo sviluppo delle relazioni di parte russa con la NATO”.

Tornando a quanto dichiarato da Serdiukov, se le parole del nuovo ministro della Difesa russo, il quale si e' ufficialmente espresso per la prima volta a proposito dello scudo missilistico americano, hanno ricalcato in tutto e per tutto le dichiarazioni rilasciate in precedenza dal suo predecessore Serghej Ivanov, ha fatto letteralmente scalpore un'articolo apparso sulle pagine del “New York Times” un paio di giorni prima della visita di Gates a Mosca, nel quale un alto funzionario militare americano dichiara che lo scudo missilistico difensivo americano non e' in grado di difendere ne' l'Europa ne' gli stessi Stati Uniti

Evghenij Baj, corrispondente da Washington del famoso quotidiano russo “Izvestia” (www.izvestia.ru), ha intervistato a proposito Philip Coyle, ex viceministro della Difesa degli Stati Uniti, nonche' attuale collaboratore dell'istituto per la sicurezza mondiale con sede a Washington. Riportiamo di seguito la clamorosa intervista per esteso:

– Perche' gli Stati Uniti hanno improvvisamente deciso di cooperare con la Russia a proposito del proprio scudo missilistico?

– L'amministrazione Bush teme che l'aspra opposizione di Mosca si riveli in grado di impedire l'installazione delle 10 base missilistiche e della stazione radar preventivate rispettivamente in Polonia e nella Repubblica Ceca. I leader americani tentano di convincere i russi che si tratti di sistemi non offensivi ma esclusivamente di carattere difensivo, ed e' proprio per questa ragione che sono disposti a fornire tutte le informazioni indispensabili. Si tratta esattamente di quanto Mosca aveva proposto al presidente Reagan un quarto di secolo fa, anche se al'epoca tutto poi si concluse solamente a parole. Allora il Pentagono si appello' ad un cavillo burocratico dopo l'altro al fine di impedire la cooperazione bilaterale in questo campo.

– Cio' non sta per caso a significare che adesso gli Stati Uniti propongano alla Russia un piano nato morto?

– Il Comando delle truppe missilistiche strategiche dell'esercito americano non rivela i propri piani nemmeno al Congresso degli Stati Uniti. Personalmente saro' molto sorpreso se il Pentagono iniziera' a condividere con la Russia i propri dati relativi ai sistemi missilistici che e' intenzionato ad installare nell'Europa orientale. In questo caso sarebbero gli stessi specialisti russi a scoprire il tallone d'Achille del nostro sistema antimissilistico difensivo ed in Russia si convincerebbero di conseguenza del fatto che il nostro sistema e' inaddifabile, vulnerabile, tecnicamente incompleto oltre a non essere in grado di difendere l'Europa in caso di attacco missilistico.

– Ma e' perlomeno in grado di difendere gli stessi Stati Uniti?

– Il sistema di missili balistici che gli Stati Uniti hanno recentemente installato sia in Alaska che in California si e' rivelato incapace di difendere il territorio degli Stati Uniti nell'ambito di uno scenario militare reale, dal momento che in base ad uno scenario del genere il potenziale nemico e' in grado di portare un attacco missilistico congiunto da diverse direzioni, utilizzando sia missili fasulli che missili armati di testata nucleare. Distruggere un missili in volo alla velocita' di 25.000 chilometri all'ora e' come per un giocatore di golf centrare la buca con la pallina in movimento alla stessa velocita'. E se in questo caso il potenziale nemico fa ricorso a trappole ed altre contromisure del genere, risultera' praticamente impossibile stabilire da che parte arriva la minaccia reale.

– Allora tutto cio' significa che i piani americani per l'Europa sono solo una finzione?

– Certamente. Nei confronti dei governi dell'Europa orientale le spiegazioni fin qui fornite da parte dei funzionari del Pentagono si sono rivelate piu' che esaudienti. Ma col tempo sia i polacchi che i cechi capiranno che gli americani non hanno nemmeno sfiorato le questioni principali.

– Personalmente quanto ritiene sia reale la minaccia di un attacco missilistico da parte o dell'Iran o della Corea del Nord?

– Personalmente non ho mai pensato che i governi di Teheran e Pyongyang siano privi di giudizio sino al punto di portare un attacco missilistico nei confronti dell'Europa. Da parte loro gli strateghi militari americani partono dal presupposto che questi due paesi dispongono di possibilita' tecniche in grado di lanciare uno, al massimo due missili. Si tratta di un qualcosa completamente privo di senso. Bisogna essere dei pazzi per intraprendere un passo del genere che provocherebbe una reazione di massa.

– Ma tutto cio' non sembrera' poi cosi' ridicolo se a causa dell'installazione delle basi missilisitiche americane in Europa orientale la Russia fuoriuscira' dal Trattato di liquidazione dei missili a media e corta gittata…

– Se cosi' sara', si trattera' di un errore mostruoso che comportera' conseguenze inimmaginabili. Una mossa del genere da parte della Russia rappresentera' sia per l'Iran che per la Corea del Nord il pretesto ideale per dare il via al programma di costruzione di propri missili, cosa che di conseguenza portera' ad una nuova tappa nella corsa agli armamenti che coinvolgera', oltre gli Stati Uniti e la Russia, paesi come la Siria, l'Arabia Saudita e molti altri. Nei sistemi missilistici difensivi sia russi che americani sono attualmente presenti molti punti deboli e vulnerabili ed ad entrambe non torna comodo il fatto che al mondo si sviluppino arsenali di nuovi armamenti di carattere offensivo.

fonte: italia.pravda.ru