Eugenetica

Il Giornale Online
Inviata da skorpion75

Di Alessio Mannucci

Eugenetica, da EU (“buono”) e da GENOS (“razza, specie”).
Con il termine “eugenetica” si cerca di far passare il razzismo come “scienza” in nome del “miglioramento della specie umana”.
Il termine fu utilizzato per la prima volta nel 1883 da Francis Galton, psicologo inglese, sostenitore delle teorie evoluzioniste di suo cugino Charles Darwin che aveva scritto:

“Mentre tra i selvaggi i deboli di corpo sono prontamente eliminati, noi civilizzati facciamo ogni sforzo per arrestare il processo di eliminazione: costruiamo ospedali per gli idioti e gli infermi, emaniamo leggi per soccorrere i poveri”.
Galton, che considerava apertamente l'eugenetica una scienza politica, volta a salvaguardare le “classi più dotate”, sosteneva la regolamentazione dei matrimoni e delle nascite in base alle caratteristiche ereditabili dai genitori.

Il vero movimento eugenetico nacque e si sviluppò negli Stati Uniti in concomitanza con gli studi di Galton.
Fu emanata una legge che obbligava la sterilizzazione degli individui “deboli di mente” o in qualche altro modo “minorati”.
Furono emanate anche leggi di restrizione dell'immigrazione per proteggere “il puro ceppo americano”.

Nel 1930, 30 stati americani approvarono leggi sulla sterilizzazione.
Migliaia di cittadini colpevoli di omicidio, rapimento, furti (anche di galline), furono sterilizzati chirurgicamente.
Il presidente americano Theodore Roosevelt disse:

“Il primo dovere di ogni buon cittadino, uomo o donna, di giusta razza, è quello di lasciare la propria stirpe dopo di sé nel mondo; e non è di alcun vantaggio consentire la perpetuazione di cittadini di razza sbagliata.
Spero ardentemente che agli uomini disonesti sia impedita la procreazione”.

In Europa, all'inizio del 1900, la Francia e la Germania importarono ed applicarono il movimento eugenetico americano.
Ecco cosa diceva un ufficiale tedesco nel 1925:
“Quello che viene promosso dagli igienisti razziali non è per niente nuovo.
In una nazione colta e di prim'ordine, gli USA, alla quale noi ci sforziamo di somigliare, questo concetto venne introdotto molto tempo fa. È molto semplice e chiaro”.

Più tardi, fu Hitler stesso a riprendere il discorso di Roosevelt:
“Il mischiarsi delle razze superiori con quelle inferiori è chiaramente contro l'intento della natura e implica l'estinzione della razza superiore ariana.
Ogni qualvolta il sangue ariano è stato mischiato con quello di persone inferiori, il risultato è stato quello di eliminare coloro i quali sono portatori della cultura”.

Questo “pensiero eugenetico” non scomparì dopo la fine della seconda guerra mondiale.
In Svizzera, fino a pochi anni fa, molte persone, uomini e donne, sono state sterilizzate chirurgicamente, specialmente nelle cliniche psichiatriche, sia che fossero sane o meno.

La “nuova eugenetica”, basata sulle biotecnologie, cerca oggi di creare in laboratorio il “nuovo Adamo” partendo dalla manipolazione genetica fino al “transgenismo” con DNA animale.
Gli obiettivi sono sempre gli stessi: il presunto perfezionamento della razza umana, così come lo intendevano i nazisti sia americani che europei.

Nell'agosto del 1932 si tenne a NewYork il “Terzo Congresso Internazionale di Eugenetica”.
Sede dell'evento fu il Museo di Storia Naturale, trasformato per l'occasione in una sfarzosa esposizione dei “progressi dell'eugenetica”.
Numerose vetrine illuminate esibivano per lo più teschi di “razze inferiori”.

Il presidente del Museo, lo zoologo Henry Fairfield Osborne, spiegò che la crisi mondiale non era dovuta al crack di Wall Street del 1929 bensì dalla sovrapproduzione e dalla sovrappopolazione.
E proponeva come rimedio “un umano controllo delle nascite”.

Per l'inglese Sir Bernard Mallet, presidente della “British Eugenics Society”, la colpa era dei “pazzi, epilettici, poveri, criminali, barboni, alcolizzati, prostitute”. Di cui occorreva “limitare la fertilità”.

Il demografo americano W.A.Pecker riferì su “lo sforzo dello Stato della Virginia per preservare la Purezza Razziale”
(dal 1924 era in vigore la legge federale “Immigration Restriction Act” che limitava l'immigrazione su basi razziali.
Nel 1935, il totale delle sterilizzazioni eseguite in America giunse a 21.539, di cui la metà in California, come ha scoperto l'epistemologo francese Pierre Thuillier “La Tentation de l'eugénisme”, su “La Recherche”, maggio 1984).

STATO RAZZIALE

Charles Davenport, presidente della “Società Eugenetica” britannica, aveva aperto il Congresso con una profezia:
“Attraverso gli studi genetici, possiamo aprire la strada al superuomo e al superstato”.
“Rassenygiene”, è la traduzione tedesca di “eugenics”, la nuova scienza inventata in Inghilterra e giunta al trionfo al di là dell'Atlantico.

Elemento centrale del programma nazista fu la costruzione di uno “Stato Razziale” sul modello di quello eugenetico proposto dagli Stati Uniti.
“La questione negra” – scrive Rosenberg nel 1937 – “è negli Usa al vertice di tutte le questioni decisive”; se “l'assurdo principio dell'uguaglianza” era stato cancellato per i neri, perché non trarre “le necessarie conseguenze anche per i gialli e gli ebrei?”.

Rosenberg esprime la sua ammirazione per l'autore americano Lothrop Stoddard, cui spetta il merito di aver per primo coniato il termine “Untermensch” (la massa di “selvaggi e semi selvaggi”, “incapaci di civiltà”).
Secondo Stoddard, negli Usa, come in tutto il mondo, è necessario difendere la “supremazia bianca” contro “la marea montante dei popoli di colore”.

Elogiato, prima ancora che da Rosenberg, già da due presidenti statunitensi (Harding e Hoover), Stoddard viene ricevuto con tutti gli onori a Berlino dove incontra gli esponenti più illustri dell'eugenetica nazista e i più alti gerarchi del regime, compreso Adolf Hitler.

Ernst Ruedin, psichiatra svizzero, dirigeva allora l'“Istituto Kaiser Wilhelm per l'Antropologia, l'Eugenetica e l'Eredità Umana di Monaco di Baviera”, il centro propulsore della “scienza razziale” nazista, che nel 1928 ricevette un ingente finanziamento dalla “Fondazione Rockefeller”.

Ruedin sarà in seguito nominato presidente della “Società per l'Igiene Razziale” voluta dal “gruppo di studio sull'eredità” presieduto da Himmler che elaborò i testi delle leggi naziste sulla sterilizzazione.
Tra i collaboratori di Ruedin si mette in luce il medico e antropologo Joseph Mengele, tristemente noto come l'“Angelo della Morte”.

CRIMINI EUGENETICI

Dal 1935 al 1996, la Svezia negò il diritto di riprodursi a circa 230mila persone (90% donne), nel quadro di un programma basato su teorie eugenetichee per ragioni “di igiene sociale e razziale” (1).
La denuncia era arrivata dal rapporto di una commissione di inchiesta guidata dal professor Carl-Gustaf Andren dopo quattro anni di indagini al Ministero degli Affari Sociali di Stoccolma “Lars Engqvist”.

Le leggi del 1934 e del 1941 furono votate con il consenso generale di tutti i partiti politici.
Di questo rapporto aveva già parlato, alla fine dell'agosto del 1997, il Corriere della Sera (2) riprendendole dal quotidiano liberale svedese “Dagens Nyheter”.
Il professor Andren rivela nel rapporto che l'eugenismo svedese – con tanto di istituti preposti a tale scopo – è proseguito fino al '96.

Si parla inoltre di simili fatti avvenuti anche in Danimarca, Norvegia, Finlandia, Austria, Svizzera, Canada e Stati Uniti d'America.
Rispetto l'eugenetica nazista, a muovere gli scandinavi sarebbero state soprattutto motivazioni di carattere economico: si mirava a ridurre il rischio di produrre cittadini “non sani” che potessero in futuro gravare sulla società.

(1) Cfr. Stefania Di Lellis, Sterili per ragion di Stato 230mila vittime in Svezia, in la Repubblica, 30-3-2000
(2) Cfr. Francesco S. Alonzo, Svezia, sterilizzazioni per la razza, in Corriere della Sera, 25-8-1997

Fonte: http://santaruina.splinder.com/

[youtube=425,344]cz_VTIUYt8g

Vedi: http://www.fi.cnr.it/r&f/n7/cavalli.htm