Fisica – "Particella di Dio", Fermilab sfida il Cern

Il Giornale Online

Roma, 17 feb. (Apcom) – Il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern potrebbe perdere la gara per la scoperta della “particella di Dio”, ovvero il “bosone di Higgs” previsto dalla teoria ma non ancora individuato: il Tevatron, l'acceleratore di particelle dello statunitense Fermilab, avrebbe almeno il 50% di possibilità di arrivare primo al traguardo, secondo quanto riporta la Bbc.

“Il Tevatron sta funzionando estremamente bene”, ha dichiarato Dmitri Denisov, uno dei direttori del progetto al Fermilab: “Credo che abbiamo i prossimi due anni per scoprire la particella, e le nostre probabilità sono molto buone- il 90% se si trova in un intervallo di massa elevato (più facile da rilevare, ndr)”; la controparte europea, Lyn Evans, mantiene l'ottimismo, nonostamte l'Lhc sia attualmente fermo per riparazioni: “In un anno saremo competitivi e dopo li surclasseremo. E se per caso la particella non fosse nell'intervallo di massa che pensano loro, non hanno alcuna possibilità di scoprirlo”.

L'acceleratore di particelle rimarrà infatti spento fino al prossimo settembre, dopo che la prima accensione e l'immissione sperimentale di un fascio di protoni erano stati coronati da successo: le prime collisioni fra particelle (che rappresentano gli esprimenti veri e propri) erano previste per la fine dell'anno o i primi mesi del 2009.

L'Lhc, con un circuito di 27 chilometri, è il più vasto e potente acceleratore di particelle mai costruito: a regime gli urti fra particelle dovrebbero sviluppare un'energia pari a 14 TeV, un livello che dovrebbe avvicinarsi ulteriormente a quelli sperimentati nei primi istanti di vita dell'Universo.

Obbiettivo a lungo termine dei ricercatori è quello di verificare l'esistenza di particelle supersimmetriche e delle dimensioni nascoste previste dalla teoria delle stringhe, oltre a comprendere meglio l'esatta natura della materia ed energia “oscure” che costituiscono gran parte della massa dell'Universo; soprattutto, dovrebbe essere finalmente prodotto il “bosone di Higgs”, l'ultima particella prevista dal modello standard della fisica quantistica ancora da scoprire.

Ribattezzata “particella di Dio”, sarebbe all'origine della manifestazione della massa (e quindi, di riflesso, della gravità) e la conferma della sua esistenza potrebbe far compiere passi avanti nelle Teorie di Unificazione, verificate per le forze nucleari ed elettromagnetiche ma dalle quali la gravità rimane ancora esclusa. Non che la fede nei risultati sia universale: l'astrofisico Stephen Hawking ha scommesso con Peter Higgs che la particella che porta il nome del fisico scozzese non verrà trovata; un esito che avrebbe l'effetto di dover rimettere in discussione l'intero Modello Standard, un evento secondo Hawking scientificamente molto più interessante che non la conferma della teoria.

Fonte http://www.tendenzeonline.info/apcom/view.php?s=20090217_000083.xml