Fulvio Grimaldi: “Armageddon. Sulla via di Damasco”- Aggiornamento del 17/09/2015

Fulvio Grimaldi: “Armageddon. Sulla via di Damasco”- Aggiornamento del 17/09/2015

ARMAGEDDON Fulvio Grimaldi videoIl presidente Obama, come lo sto seguendo io nella mia qualità di giornalista .. sono Fulvio Grimaldi faccio il giornalista e il documentarista .. come lo sto seguendo da alcuni anni nei suoi vari movimenti nelle sue varie politiche, soprattutto estere, è il presidente che ne ha fatte di più di guerre di quante non ne ha fatte Bush, che pure viene esecrato, condannato, criticato.

Le 3 guerre di Bush che sono l’Afghanistan, l’Iraq, anche il Pakistan, sono diventate 7 con Obama: abbiamo Libia, Siria, Yemen, ancora Iraq, Afghanistan, Pakistan, la Somalia. E se non ci sono direttamente truppe degli Stati Uniti o della NATO, che poi è un’espressione, è un tentacolo degli Stati Uniti, a comando statunitense, ci sono i surrogati di queste potenze soprattutto degli Stati Uniti. Ci sono le formazioni jihadiste che in ogni caso sono state finanziate e poi anche addestrate dagli alleati degli Stati Uniti: Arabia Saudita, Turchia, ecc..

Uno degli episodi più drammatici che è tutt’ora in corso, da 5 anni, è la guerra contro l’Iraq.

In questo documentario “Armageddon. Sulla via di Damasco”, cerco di raccontare quello che è successo al Medioriente.

Ci sono state Le Primavere Arabe, c’è stato il tentativo in alcuni paesi: Egitto, Tunisia .. di rivoltarsi contro una dittatura molto filo-occidentale, molto legata agli Stati Uniti, che è stata soppressa e che non ha avuto esito, oppure un esito parziale e non rispondente alle aspettative di quelli che si erano rivoltati.

Ma poi ci sono stati altri episodi, la Libia e la Siria, diversi, dove c’è stata una congiura, alimentata, organizzata dall’occidente, Israele, Stati Uniti, ma con la cooperazione della Unione Europea, per sovvertire dei governi che anche in questo caso, come nel caso dell’Iran, dei Paesi Latino-americani, sono paesi che non obbediscono, che non ci stanno, che non stanno in riga.

Gheddafi, Assad, prima ancora Saddam.

Ecco, la Siria da 5 anni è sotto schiaffo, le hanno fatto di tutto!

Era un Paese laico, era un Paese socialisteggiante, forse non aveva tutti i crismi della democrazia come fingiamo di averli noi, ma è un paese ordinato che rispettava, tra l’altro, tutte le componenti della nazione, tutte le confessioni, tutte le etnie, non c’erano dissidi, ed era un Paese che aveva difeso fin dall’inizio, fin dal ’48 il diritto alla Palestina di essere libera ed indipendente sul suo territorio.

E questo Paese, siccome anche questo come l’Iraq, come la Libia prima, non ha chinato la testa, gli sta succedendo quello che abbiamo visto.

Cioè bande di terroristi, assoldate e rastrellate in mezzo mondo, imbevute di fanatismo islamico con appositi addestramenti, anche culturali, anche religiosi.. addestrati ed armati dall’occidente, in Giordania e in Turchia, con armi occidentali, ecc., lanciate contro un governo legittimo, democraticamente eletto.

E questa storia dura da 4 anni ed è una storia atroce che è un po’ il simbolo di tutte queste guerre, che ormai vengono definite infinite, scatenate dopo l’11 settembre, con la quale scusa si è lanciata appunto la guerra infinita, la guerra al terrorismo…

[N.d.R.] Avvertiamo che il video-documentario contiene immagini forti e cruente, alcune delle quali presenti anche in questo breve estratto di presentazione.
Come già detto in altre occasioni simili a questa, la divulgazione di questo tipo di materiale, unicamente, quale prova di veritiera testimonianza in loco sui fatti realmente accaduti.


ARMAGEDDONSelezione di 15′ del video-documentario (90′) “Armageddon sulla via di Damasco” che, partendo dalla fine della Siria e dall’orrendo linciaggio di Gheddafi, ordinato e applaudito da Hillary Clinton, fino alla’irruzione delle bande jihadiste formate, istruite e pagate da Nato e petroldittatori del Golfo, sullo sfondo della fasulla “guerra al terrorismo” con cui l’Occidente intende ridisegnare il Medioriente in termini colonialisti. La fuga dei popoli parte da lì. Ma nessuno di coloro che piangono sui rifugiati se lo ricorda.

Il video-documentario intero può essere richiesto a visionando@virgilio.it


Aggiornamento del 17/09/2015
Vi proponiamo questo brevissimo video dove in poco più di 1 minuto Vladimir Putin, al Forum di San Pietroburgo del 19 giugno 2015, conferma quanto sostenuto dalla precedente testimonianza di Fulvio Grimaldi.


Fulvio GrimaldiFulvio Grimaldi è un giornalista che nell’arco dei suoi 40 anni di carriera ha lavorato per la radio (BBC di Londra), per varie testate giornalistiche (Paese Sera, Giorni-Vie nuove, Abc), Lotta continua e dal 1986 alla RAI, soprattutto come inviato di guerra.

Nel marzo 1999, in polemica per la guerra alla Jugoslavia, ha lasciato la tv di Stato ed è passato a Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista. Qui ha gestito una rubrica chiamata “Mondocane” (parola che in seguito sarà il titolo di un suo libro) fino a quando non è stato allontanato dal quotidiano, nel maggio 2003, subendo un licenziamento a causa di contrasti politici, essendosi trovato in dissidenza con la linea di partito relativamente ad alcune questioni internazionali (Iraq, Palestina, Cuba e Jugoslavia); ha successivamente vinto la causa di lavoro contro il licenziamento subìto.

Ha poi lavorato all’autoproduzione di video-documentari su crisi globali e guerre, occupandosi quindi di politica internazionale: spiccano in particolare le sue posizioni filopalestinesi ed a favore dei processi di integrazione atto nell’America Latina. Inoltre è stato l’unico testimone italiano della strage di Derry del 1972 (Bloody Sunday), che ebbe modo di documentare ampiamente. Si è occupato molto della ex-Jugoslavia, rimproverando una visione unilaterale da parte dell’informazione “ufficiale”, da lui ritenuta antiserba e filocroata.

Si è anche occupato di ambiente: degni di nota i suoi servizi su Rai 3 – anche per la trasmissione Meteo3, condotta in alternanza con Liliano Frattini – in cui appariva accompagnato dal suo onnipresente cane, un bassotto di nome Nando.

È da ricordare anche una sua partecipazione come attore cinematografico, in un cameo nel film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, del 1970, in cui interpretava il ruolo di Patané, un giornalista del quotidiano Paese Sera. È apparso poi due anni dopo anche nel film di Paolo Cavara Los amigos.