Gli eventi catastrofici di questi giorni

Il Giornale Online

Stefano Silvestri è psicoterapeuta, costellatore, ricercatore scientifico indipendente e tiene conferenze di divulgazione relativamente agli eventi catastrofici e traumatici e ai cambiamenti astronomici.

Di recente ha pubblicato un ulteriore testo sugli avvenimenti del 2012 intitolato 2012, Pianeta X, Cerchi di grano. Al libro è allegato un dvd del quale è possibile trovare un abstract nel canale Youtube di oltrenibiru (http://www.youtube.com/user/oltrenibiru).

I recenti eventi del terremoto in Abruzzo hanno risvegliato nelle persone e nelle coscienze l’idea che qualcosa di più grande della nostra volontà, più grande della volontà umana, possa modificare l’esistenza dell’essere umano.

Questa considerazione è facilmente utilizzabile dalle persone che hanno bisogno di creare proseliti, paura e dipendenza. In questo senso tali persone immaginano, oppure esplicitano, delle fantasie che questi eventi sono un segnale della “volontà divina”. Quindi in qualche modo riconducono eventi geologici e catastrofi naturali a qualcosa di più grande, ad una volontà divina che ha interesse in qualche modo a risvegliare il genere umano dal ”torpore” nel quale è caduto.

Questo all’inizio del terzo millennio è realmente inaccettabile. La considerazione che una “divinità” possa volere la sofferenza, il castigo, la morte e la persecuzione del genere umano, è semplicemente oramai fuori dai tempi.

Un’altra parte delle persone invece, si orientano verso scenari apocalittici del 2012, le profezie dei Maya, le immagini dei cerchi di grano. Anche questo gruppo di persone in qualche modo si trova di fronte a questi cataclismi e queste catastrofi naturali. La differenza tra i due gruppi è che quest’ultimo non lo attribuisce alla volontà divina ma considera l’esistenza come una serie di cicli di eventi che tendono a ripetersi per poi concludersi e successivamente iniziare di nuovo.

Entrambi questi atteggiamenti sono interessanti perché cercano di dare una spiegazione “divina” oppure secondo le profezie, di quanto sta avvenendo.

Tuttavia c’è da chiedersi: ma avere la spiegazione, in questo momento, è qualcosa che aiuta realmente le persone sofferenti, le persone che hanno paura del propagarsi di queste catastrofi, e delle persone che sono realmente in una situazione di emergenza? Certamente no. Non aiuta avere l’interpretazione dei motivi perché ciò sta avvenendo, ma quello che è necessario è dare delle risposte concrete pratiche ed esecutive sul come fare in queste situazioni di emergenza.

Questo è quello che abbiamo trovato nel libro “Previsioni sul pianeta x. Guida alla sopravvivenza 2012”.

Il volume tratta dell’influenza di questo possibile pianeta, Nibiru, delle possibili tempeste solari. Il testo, a carattere divulgativo e scientifico, utilizza tutte le informazioni provenienti dalla NASA, dall’ESA e da altre agenzie spaziali e geologiche internazionali per fare un quadro di quello che potrebbe realmente accadere.

A tale proposito su Youtube (http://www.youtube.com/user/oltrenibiru) c’è un video diviso in cinque parti che introduce questo libro. Il libro è stato scritto da Marshall Masters (autore ed ex produttore a carattere scientifico della CNN, ufficiale dell’esercito specializzato nella ricerca sul Pianeta X e il 2012), Jacco Van Der Worp (in possesso di un MSc in fisica applicata si interessa di minacce spaziali e fonti energetiche alternative) e Janice Manning (studiosa di testi antichi). In questo libro c’è qualcosa di molto utile e necessario sapere in questi momenti. Il capitolo 13 parla appunto di come prepararsi, e di come preparare gli zaini in caso di difficoltà improvvise.

In questo momento nelle grandi città, ma anche nei luoghi più piccoli, la vera emergenza è sapere cosa fare. Per esperienza personale nei terremoti e successivamente ad eventi naturali e calamità, l’intervento delle istituzioni è quello di rassicurare la popolazione colpita e soprattutto, rassicurare attraverso i media le persone che non sono state colpite dall’evento ma potrebbero esserlo.

Questo sicuramente è la cosa migliore e più opportuna da fare, perché generare ulteriore panico e allarme è completamente inutile ed intralcerebbe le operazioni di soccorso.

Tuttavia quello che noi abbiamo fatto nel terremoto del Friuli e nell’Umbria come volontari è stato quello di dare una serie di informazioni essenziali sul “cosa fare”. Questo ha rassicurato molto le persone colpite ed allo stesso tempo le ha impegnate a fare qualcosa che poteva essere utile alla loro condizione.

Il libro di Marshall Masters specifica queste linee guida, quindi come preparare gli zaini, cosa metterci dentro, cosa utilizzare e come “arrangiarsi” se non si ha a disposizione tutto il materiale.

Per questo motivo vi facciamo un breve elenco delle cose essenziali da mettere in uno zaino tratto dal testo appena citato.

LA FASE CRITICA DEL DISASTRO SONO I PRIMI TRE GIORNI

Oggigiorno, quando le catastrofi ci colpiscono, richiedono un’allerta di pochi giorni, infatti i media evitano il catastrofismo e suggeriscono di tenere scorte per tre, quattro giorni, se proponessero misure più drastiche, perderebbero con tutta probabilità il loro posto di lavoro.

Gran parte degli americani sanno che, se sopravvivono al peggio, ci sarà il governo ad occuparsi di loro, nelle zone dove i disastri sono più frequenti vi è una consapevolezza maggiore e anche più pratica.

Sulla costa occidentale i californiani sono abituati a prepararsi ai terremoti con forniture di acqua per alcuni giorni, di batterie, e cercano di restaurare vecchie case per poter resistere più facilmente ai terremoti.

Insegnano anche ai loro figli di mettersi sotto la struttura di una porta quando sentono la terra tremare, alcuni arrivano al punto di salvare con la cera le loro collezioni di porcellana.

Sulla costa orientale, in Florida, vengono preparate prima della stagione degli uragani, assi di legno che serviranno a proteggere le abitazioni quando i loro proprietari saranno costretti a lasciarle. Lavorano in collaborazione con il loro governo per mettersi al riparo prima che l’uragano precipiti.

In tutto il mondo nelle zone di venti estremi gli abitanti costruiscono locali sicuri per proteggere le loro famiglie contro quelle tempeste mortali. I meteorologi nelle zone a rischio si affidano alle reti di Radar Doppler per avere in anticipo notizie che permettano alle persone di mettersi in salvo.

Tutto questo a testimonianza che come specie stiamo migliorando sempre più nel nostro modo di affrontare i disastri naturali, anche se ci concentriamo ancora su soluzioni a breve termine. Una volta che il disastro è passato, gli individui sono lasciati a pregare e a seppellire i loro morti, a raccogliere i pezzi e a discutere con le assicurazioni. Preso nell’insieme il tutto non è certamente perfetto e nemmeno piacevole, ma comunque, seppur con le ossa rotte, ne usciamo sempre. Con l’avvicinarsi del 2012 le cose cambieranno.

I GOVERNI SARANNO SOVRACCARICHI

Se messa a confronto con 20 anni fa la protezione civile americana e anche europea hanno fatto grandi passi, di conseguenza meno persone muoiono ora in catastrofi naturali di quante ne morivano in precedenza.

Immaginatevi cosa sarebbe successo se vi fosse stato un avviso di soli 5 minuti prima dello scoppiare di Katrina e Lothar. Sicuramente i danni sarebbero rimasti quelli, ma il numero delle vittime sarebbe stato molto maggiore dei 238 effettivi. Probabilmente i morti sarebbero stati decine di migliaia.

Per fronteggiare i disastri causati dagli uragani, il governo della Florida ha approntato un brillante sistema di evacuazione atto ad aiutare i cittadini della zona costiera ad allontanarsi dalla tempesta in arrivo, così da evitare blocchi stradali mortali. Ma nella stagione degli uragani 2005 la mancanza in alcune zone di carburante si dimostrò essere il tallone d’Achille del sistema di evacuazione.

ZAINO PER ADULTI

Borse e zaini è cosa normale vederli nelle scuole e nei college, poiché gli studenti portano ben 13 chili di libri, blocchi per appunti, porta pranzo, bottiglie di acqua ecc.

In uno scenario catastrofico questi versatili zaini hanno una particolare virtù a differenza del voluminoso e grande zaino da escursione con la struttura in alluminio per renderlo maneggevole nelle lunghe distanze, lo zaino standard è ideale per chiunque fugge da una catastrofe.

Zaino per adulti – oggetti non alimentari reperibili nei negozi per lo sport e il tempo libero

* Bussola
* Coltello multifunzione
* Materiale per escursionisti
* Binocoli
* Paio extra di occhiali da lettura / lente di ingrandimento
* Kit per l’igiene personale
* Tanica di plastica piegabile per acqua
* Purificatori dell’acqua
* Poncho con cappuccio
* Coperte / sacchi a pelo
* Specchietto da segnalazione
* Apriscatole universale
* Accendino al magnesio
* Torce con dinamo
* Fischietto da legare al collo

Abbigliamento comodo

* Cappello
* Occhiali
* Capi di vestiario e biancheria personale in cotone e lana

Zaino per adulti – materiale casalingo non alimentare

* Sapone
* Sacchetti di plastica
* Filtri da caffè
* Pronto soccorso / medicinali personali
* Nastro adesivo
* Corda della lunghezza di circa 7 metri molto resistente
* Cellulare e pc portatile con caricabatterie fotovoltaici

Zaino per adulti – generi alimentari casalinghi

* Carne di manzo essiccata e frutta secca
* Burro di arachidi
* Cioccolato fondente /razione K
* Integratori alimentari

(nel testo sono presenti ulteriori dettagli riguardo alla preparazione dello zaino)

Queste a mio avviso sono le informazioni che possono aiutare le persone a preparare nella macchina, naturalmente con il pieno di carburante, e in casa, due zaini diversi che possono essere utilizzati nelle situazioni di prima emergenza in modo che ognuno sia almeno autosufficiente. Questo piccolo contributo termina con una frase di Louis Pasteur che è riportata anche su questo libro:

“La fortuna aiuta le menti preparate”.

Stefano Silvestri

Fonte: http://oltrenibiru2012.splinder.com/