Gli oceani rispondono al sole che dorme: raffreddandosi

Il Giornale Online

[color=#ff0000]La distribuzione delle SST, le temperature superficiali degli oceani, sta cambiano assetto. Il trend imboccato, qualora proseguisse la strada intrapresa, potrebbe generare modifiche all'impianto circolatorio generale dell'atmosfera, riportando gradualmente le pedine quali erano nel periodo ante global warming.
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Pacifico e Atlantico. Due fette importanti delle nostre vicissitudini climatiche, uniti da una complessiva tendenza al raffreddamento, come testimoniato da vari indici, come Nina, PDO e ora anche l'AMO.

Non accade solo per il Sole, le cui previsioni dell'attività maculare sono state ripetutamente smentite da una fase di stanca che ancora la maggior parte degli scienziati non si sa spiegare. Ora sta accadendo anche in casa nostra e precisamente per le SST, ossia le temperature superficiali dei nostri oceani.

E se per quanto riguarda il Sole, gli abbagli predittivi presi sono assolutamente comprensibili, dato il livello ancora piuttosto pionieristico dei relativi studi, le inesattezze relative alle temperature oceaniche previste stanno suscitando maggior stupore.

Primo fra tutti: il ciclo dell'ENSO, poderosa oscillazione delle temperature superficali del Pacifico equatoriale che segue la danza complessa delle onde oceaniche note agli addetti ai lavori come onde oceaniche di Rossby e di Kelvin.

Ebbene, la Nina avrebbe dovuto presto salutarci e il bambinello cattivo del Pacifico avrebbe dovuto entrare in gioco al suo posto. Ma così non è stato. Perfino le proiezioni che avevano previsto l'interazione tra le temperature dell'oceano Indiano occidentale, leggermente sopra la media, e la imminente fase di Nino non hanno avuto seguito, anzi.

La Nina ora è prevista accelerare. Un'altra botta di acqua fredda in risalita dalle profondità pacifiche orientali, un altro segno che il grande oceano non ha più calore in eccesso da rilasciare in atmosfera. Anche i settori settentrionali manifestano la medesima tendenza, con la relativa oscillazione, nota come PDO (Oscillazione Multidecennale del Pacifico) anch'essa in terreno negativo.

Insomma a quanto pare la piscina tiepida che insiste sui bordi occidentali dell'oceano Indiano sarebbe sostenuta solo ed esclusivamente dagli Alisei prodotti proprio in virtù della Nina stessa. Questi venti raschiano il pelo dell'acqua da est verso ovest addossando contro il comparto africano le ultime calure del recente passato e con esse anche le piogge, proprio quelle che determineranno a breve l'inevitabile rispettivo raffreddamento anche di quel settore, con il rilascio del cosiddetto “temoclino”, quindi di un nuovo assetto termico anche di questo oceano.

Ma ora c'è di più. Anche l'Atlantico sta rispondendo con un lieve raffreddamento. L'onda tiepida che risale il nostro oceano dalle latutudini tropicali con impulsi a frequenza ventennale (rappresentato dall'indice AMO, oscillazione multidecennale delle temperature atlantiche), sta dando segnali di stanchezza. Per la prima volta dopo il breve break del luglio 2002, l'indice è passato in segno negativo, anche se in realtà il suo andamento risulta al momento pressochè neutro dunque di per sè scarsamente significativo.

In verità però, secondo gli studi più accreditati in materia, l'AMO avrebbe imboccato la via del declino con un congruo anticipo rispetto alle aspettative. La conseguenza potrebbe ripercuotersi sulle nostre vicende meteorologiche e, giocando di concerto con gli altri indici appena elencati, agevolare una svolta non indifferente nell'ambito della circolazione generale dell'atmosfera, in primis l'abbassamento delle correnti perturbate che viaggano in seno alle correnti occidentali e l'ingresso più franco delle perturbazioni atlantiche sull'Italia.

Per ora sono solo segnali, ma qualsiasi viaggio nasce sempre da un primo piccolo passo. E forse il Sole ci sta mettendo il suo “piccolo-grande” zampino. Staremo a vedere.

Luca Angelini

Fonte originale: [link=http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=26768]meteolive.leonardo.it[/link] Fonte: http://quantico-appunti.blogspot.com/2009/03/gli-oceani-rispondono-al-sole-che-dorme.html