Gli scienziati studiano i bimbi che ricordano le loro vite precedenti

Il Giornale Online
IL DIRETTORE DELLA CLINICA DI PSICHIATRIA INFANTILE ALLA VIRGINIA UNIVERSITY «MOLTISSIMI I CASI ACCERTATI. UN FENOMENO PRESENTE SOLO TRA I 2 E I 6 ANNI»

Se avete un figlio che improvvisamente inizia a parlare della sua vita precedente, la persona da cui portarlo e' Jim Tucker, direttore della clinica psichiatrica infantile all'Universita' della Virginia nonche' autore del libro «Life Before Life: A Scientific Investigation of Children's Memories of Previous Lifes», ovvero il risultato di anni di ricerche condotte sui bambini che affermano di ricordare vite vissute nel recente passato.

Come nasce il libro «Vita prima della vita»?

«Dai casi che sono stati studiati negli ultimi 45 anni di ricerche, qui all'Universita' della Virginia, e che riguardano bambini che ricordano dettagli precisi di vite precedenti, vissute nel passato, prima di nascere».

Chi sono questi bambini?
«Provengono da ogni angolo del Pianeta e da ogni tipo di famiglie.

Da quando abbiamo inaugurato il nostro sito Internet abbiamo trovato 100 nuove famiglie solo negli Stati Uniti. Il dottor Ian Stevenson, che inizo' questa ricerca, ha gia' pubblicato un libro sui casi europei ed ora io ho fatto lo stesso su quelli americani». Stevenson ha studiato anche dei casi italiani?

«Nel suo libro si parla di Luigi Gioberti, nato a Venezia nel 1958: all'eta' di tre anni inizio' a dire di sognare di essere un aviatore ed a 11 anni diceva di essere un pilota britannico di nome John Graham, abbattuto su Montecassino dall'artiglieria tedesca. Ma le ricerche fatte a Londra non hanno fino ad ora confermato l'esistenza di un pilota con quel nome».

Come svolgete la ricerca: siete stati voi a trovare le famiglie o sono state loro a farsi avanti?

«L'uno e l'altro».

Che cosa intende dire quando afferma che questi bambini «ricordano una vita precedente?

«E' una situazione nella quale un bambino, spontaneamente e in genere attorno all'eta' di 2-3 anni, inizia a parlare di che cosa rammenta della famiglia precedente, come il luogo dove ha vissuto, i nomi di conoscenti e le circostanze della morte».

Come fate a sapere che un bambino di 2 o 3 anni sta dicendo la verita'?

«Verifichiamo. In molti casi i ricercatori sono andati di persona nei posti indicati dai bambini ad incontrare le persone di cui avevano parlato, riscontrando che avevano detto la verita'».

I bambini sono consapevoli di parlare di vite precedenti o siete voi ad affermarlo?

«I bambini non usano l'espressione ''vita precedente'', ma parlano con chiarezza di cio' che gli e' avvenuto in passato».

Puo' fare l'esempio di un caso dove avete verificato che la memoria corrispondeva ad eventi realmente avvenuti?

«Certo. Un bambino turco diede molti dettagli alla sua famiglia sulla citta' di Istanbul, che si trovava molto lontano da dove abitava, aggiungendo i particolari di parenti avuti in passato con nomi armeni assieme ai relativi indirizzi di casa. Ricordava anche i nomi della moglie e dei figli. In un'altra occasione una bambina indiana ha iniziato a parlare del suo passato, quando aveva 3 anni, descrivendo la vita passata in una citta' di 200 mila persone e lontana 40 chilometri da dove e' nata.

Uno dei suoi zii prese nota delle affermazioni della bambina e volle accertarsi se erano vere prima ancora di contattarci. Ebbene, appuro' che la bambina aveva detto con precisione i nomi del figlio e del nipote, il fatto che lavorava con il martello, che vicino alla casa c'era uno stagno».

Perche' alcuni bambini ricordano le vite passate ed altri non lo fanno?

«E' una buona domanda. Si puo' rispondere pero' tenendo presente che nel 70% dei casi i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, incidenti o episodi traumatici, improvvisi». Che spiegazione da' a questo tipo di fenomeno? «Ci sono occasioni in cui memoria ed emozioni sopravvivono e cio' porta a dire che la coscienza non e' un prodotto del cervello, ma piuttosto un'entita' distinta, capace di sopravvivere anche dopo la morte del corpo».

Cio' significa spingersi fino a giustificare la teoria della reincarnazione delle anime?

«Preferisco non usare il termine ''reincarnazione'' per la connotazione che ha assunto nel corso del tempo. Meglio e' affermare che esistono prove concrete sulla sopravvivenza delle emozioni umane in presenza di alcune circostanze specifiche».

Ma lei personalmente crede nella reincarnazione?

«Non sono un buddhista ne' un induista e non seguo altri credi simili. Passo il mio tempo a fare ricerca e verificare l'esistenza di prove scientifiche, concrete. Sulla base di quanto finora abbiamo trovato la reincarnazione non puo' essere esclusa del tutto».

Vi siete mai imbattuti in adulti che ricordano vite precedenti? «Puo' avvenire di trovare casi di adulti che ricordano di aver parlato di vite precedenti quando erano bambini, ma in genere questo tipo di memorie svaniscono passata l'eta' di 6 o 7 anni».

Come reagiscono le persone che vengono a contatto con i vostri studi?

«In modo differente. Nel mondo della scienza, della medicina, prevale ancora lo scetticismo, ma con il passare degli anni sta aumentando il numero di chi considera le nostre ricerche con maggiore interesse, anche all'interno nelle principali associazioni mediche degli Usa» .

Maurizio Molinari
Fonte: bancadati.lastampa.it/LaStampaArchivio-free/main/History/viewObj.jsp?objid=7062082