Globuli rossi e piastrine dalle cellule staminali del sangue

Il Giornale Online
Identificati i meccanismi molecolari che consentono la regolazione dell’equilibrio tra produzione dei globuli rossi e produzione delle piastrine a partire dalle cellule staminali del sangue

Ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia identificano i meccanismi molecolari che consentono la regolazione dell’equilibrio tra la produzione dei globuli rossi e la produzione delle piastrine a partire dalle cellule staminali del sangue. Queste conoscenze fondamentali per individuare terapie mirate in alcune forme di neoplasie ematologiche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista americana “Blood” ed ha ricevuto un consistente finanziamento dall’AIRC – Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro.
Ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno ottenuto un importante risultato scientifico nell’ambito degli studi sull’emopoiesi, ossia sul processo che porta alla produzione delle cellule del sangue a partire dalle cellule staminali emopoietiche.
In un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista scientifica americana Blood, la più prestigiosa per quanto riguarda l’ematologia, i ricercatori del gruppo guidato dalla prof.ssa Rossella Manfredini sono giunti ad individuare i meccanismi molecolari attraverso il quale il gene c-Myb interviene nel differenziamento eritroide e in quello megacariocitario, ovvero nella regolazione dell’equilibrio fra la produzione di globuli rossi e la produzione delle piastrine da cellule staminali emopoietiche.
C-Myb è un fattore trascrizionale, cioè una proteina in grado di legare specifiche sequenze di DNA (geni) attivandone l’espressione. In questo modo, c-Myb può perturbare diversi processi cellulari.

“Allo scopo di individuare nuovi geni bersaglio di Myb (cioè regolati dal fattore trascrizionale) – ha dichiarato la prof.ssa Rossella Manfredini spiegando i passaggi del lavoro – che rendessero conto della sua capacità di promuovere il differenziamento eritroide e, viceversa, interferire con quello megacariocitario, abbiamo silenziato (“spento”) l’espressione di Myb in cellule staminali emopoietiche, purificate da sangue di cordone ombelicale. Quindi abbiamo monitorato i cambiamenti nell’espressione di migliaia di geni: questa analisi si è avvalsa della tecnologia di DNA microarray, disponibile presso il Laboratorio di genomica e trascrittomica del Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche, coordinato dal prof. Enrico Tagliafico e finanziato da AIL sezione di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. I dati derivanti da questa analisi hanno fornito il presupposto per l’individuazione di potenziali geni di Myb. Successivi esperimenti hanno permesso infine di dimostrare che Myb è in grado di attivare (“accendere”) l’espressione di due geni, LMO2 e KLF1, fondamentali nel definire il ruolo di Myb nell’equilibrio tra differenziamento eritroide e megacariocitario, due processi mutualmente esclusivi”
Lo studio si è avvalso inoltre della collaborazione della dott.ssa Roberta Zini, della dott.ssa Simona Salati, della dott.ssa Elena Tenedini, del dott. Ruggiero Norfo, e del prof. Enrico Tagliafico.

“I risultati di questo studio – spiega la dott.ssa Elisa Bianchi, ricercatrice del team della prof.ssa Manfredini – hanno focalizzato l’attenzione sui meccanismi attraverso i quali il gene c-Myb è coinvolto nella genesi di malattie mieloproliferative e potranno portare alla messa a punto di terapie mirate in patologie come la mielofibrosi idiopatica e la trombocitemia essenziale, in cui c’è un’espansione incontrollata della megacariocitopoiesi, cioè della produzione di piastrine”.

A riconoscimento degli sforzi fatti per la diffusione delle Bioscienze in Italia il lavoro scientifico è stato dedicato alla memoria del prof. Stefano Ferrari, già Preside della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, scomparso nel 2008.
“Le ricerche condotte dal gruppo della collega Manfredini – ha commentato il Preside della Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie prof. Sergio Ferrari, tra gli autori della pubblicazione su Blood – sono fondamentali ai fini della comprensione dei meccanismi che regolano la capacità maturativa delle cellule staminali emopoietiche umane e quindi della loro deregolazione in caso di leucemie o altre malattie neoplastiche emopoietiche. In qualità di Preside della Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie sono particolarmente lieto di evidenziare l’alta qualità delle ricerche effettuate dai docenti della facoltà, sicuramente competitive a livello internazionale. Una buona attività di ricerca ha sicuramente una ricaduta importante sulla formazione degli studenti”.
Ad ulteriore dimostrazione della qualità degli studi portati avanti, l’unità di ricerca modenese ha ottenuto un finanziamento di oltre 800mila euro grazie ai fondi che l’AIRC- Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro ha stanziato nell’ambito del programma quinquennale in Clinical & Molecular Oncology. Il progetto presentato dai ricercatori emiliani è emerso fra decine di altre proposte giunte all’Onlus italiana, ottenendo insieme ad altri quattro progetti l’approvazione dall’Associazione per un sostegno che punterà ad individuare forme di intervento terapeutico mirato nelle neoplasie.

“Il progetto presentato all’AIRC – spiega la prof. ssa Rossella Manfredini, responsabile del progetto – nasce con l’intento di definire i meccanismi molecolari responsabili delle neoplasie mieloproliferative croniche con la convinzione che sia possibile trasferire rapidamente le informazioni generate in laboratorio al paziente, affinando i metodi diagnostici, migliorando la definizione della prognosi e sperimentando nuove terapie per il controllo della malattia e il miglioramento della qualità di vita. L’ipotesi sperimentale è che si possano identificare nuovi marcatori di malattia e nuovi, più selettivi, bersagli terapeutici attraverso l’analisi combinata e simultanea di meccanismi, molecole e sistemi responsabili della difettosa proliferazione e maturazione delle cellule emopoietiche di questi pazienti”.

Modena, 3 dicembre 2010
Fonte: http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2010/identificati_meccanismi_molecolari_che_regolano_equilibrio_tra_globuli_rossi_e_piastrine