Gregg Braden: il tempo frattale

Gregg Braden: il tempo frattale
Gregg Braden

Se siete curiosi di sapere se esista una scienza al di là delle profezie del 2012, il ricercatore e – secondo il New York Times – numero 1 tra i moderni autori di best seller Gregg Braden ha le informazioni che vi introdurranno alla prospettiva del tempo reale: quelle sul tempo geologico.

Dopo 22 anni di ricerca scientifica, il nuovo libro di Braden, “Il Tempo Frattale”, spiega perché il 2012 segna la fine di un ciclo di 5.125 anni.

Sapevate che la Terra attualmente si sta muovendo attraverso l’equatore della Via Lattea? Parlando dei cambiamenti che avverranno nel 2012, vediamo che alcuni di essi sono già visibili sulla Terra e sono apparentemente in risposta ai cambiamenti astronomici che si stanno creando in relazione all’attraversamento dell’equatore della Via Lattea.
In una intervista con la dott.ssa Laurie Nadel, Gregg Braden parla delle profezie Maya del 2012 e di ciò che esse significano per noi.

Domanda: Lei dice che l’anno 2012 non è la fine del mondo ma la fine di un’era – un ciclo del tempo pari a 5.125 anni?

Gregg Braden: Alcuni parlano del 2012 come di qualunque altra storia o notizia che si ascolta ogni giorno. Altri, che non sanno niente del 2012, si chiedono cosa ci sia di così importante in questa data

D.: Magari qualcuno pensa che possa essere qualcosa di simile all’anno 2000, il ‘baco del millennio’.

G.B.: Esattamente! Negli anni ‘80 lavoravo come ingegnere per l’industria militare, quando iniziarono ad arrivarmi notizie sull’anno 2012. Alcuni dicevano letteralmente “è la fine del mondo”, altri “è la fine del mondo così come lo conosciamo”; altri addirittura hanno detto “è l’inizio di un’era millenaria di pace”. Ognuno di coloro a cui ho posto questa domanda aveva una risposta diversa. Come ricercatore, mi sono reso conto che l’unica maniera per scoprire la verità sul 2012 era comprendere la gente che creava i calendari che ci informano sul 2012. E l’unico modo per farlo era comprendere i grandi cicli del tempo.

D.: Cosa intende quando parla di “cicli del tempo”?

G.B.: La nostra stessa scienza ci sta dicendo ora che noi, su questo pianeta, le nostre vite e il nostro pianeta in generale, siamo tutti sotto l’influenza dei grandi cicli del tempo, cicli dentro cicli, all’interno di altri cicli. Alcuni di cicli li conosciamo, come quello di 24 ore per il giorno e la notte, o di 28 giorni per il ciclo femminile. Ma i grandi cicli coprono periodi di tempo talmente vasti che, da una civiltà all’altra, non se ne trasmette il ricordo. Il nostro attuale grande ciclo è un lungo ciclo di 5.125 anni collegato ad una ricorrenze astronomica che risale all’anno 3114 a.C.

D.: Beh, questo è qualcosa di quasi incomprensibile per la gente – 3114 a.C….

G.B.: E termina nel solstizio d’inverno del 2012, il 21 Dicembre.

D.: E lei afferma che in quel momento, quel giorno, ci sarà un allineamento con l’equatore della Via Lattea.

G.B.: Quello che succede durante questo ciclo – e dobbiamo fare molta attenzione quando ne parliamo – è che si sta verificando un allineamento perché la Terra, essendo leggermente inclinata, fa continuamente questa piccola oscillazione, nell’arco di lunghi periodi di tempo. A causa della sua inclinazione e della sua oscillazione, sulla Terra il paesaggio notturno cambia continuamente. Cambia il nostro orientamento nello spazio rispetto al centro della galassia – la nostra galassia, la Via Lattea. Ebbene, i nostri scienziati hanno scoperto – e lo stanno confermando apertamente – che al centro della nostra galassia c’è una poderosa fonte di energia magnetica. Il termine che usano è “filamenti magnetici” che si irradiano dal centro della nostra Via Lattea. Nel punto in cui ci troviamo in relazione a questa fonte di energia, essa ha un enorme effetto sul nostro pianeta. A volte ci troviamo in posizione defilata, e l’effetto è minore, altre volte siamo più vicini, o siamo inclinati in modo da essere orientati verso di essa, e l’effetto è maggiore. Il 21 Dicembre del 2012 saremo esattamente allineati, senza ostruzioni causate da altri pianeti o corpi celesti – e avremo accesso diretto a questo campo di energia.
D.: Questo vuol dire che ci sarà l’inversione dei poli magnetici, e che avremo tre giorni di buio?

G.B.: Non vi sono prove scientifiche per sostenerlo.

D.: Me ne rallegro…

G.B.: C’è stata molta speculazione su questo argomento. Sicuramente in passato ci sono state inversioni dei poli magnetici. Come ex geologo, posso affermare che, nelle registrazioni geologiche, sono documentate ben 14 inversioni dei poli negli ultimi quattro milioni e mezzo di anni. E ogni volta che c’è stata un’inversione, immediatamente prima si registra un calo del magnetismo. Ma, anche se abbiamo le prove di una diminuzione dell’intensità del campo magnetico terrestre negli ultimi 100 anni, essa non è tale da lasciar pensare che un’inversione sia imminente, almeno non nei prossimi 3 anni, o anche 4 o 5 – le probabilità che ciò accada sembrano essere trascurabili. Ci sono altre cose di cui dovremmo preoccuparci.

D.: Ci sono nuove scoperte che dimostrano che si può pensare al tempo come a un’essenza che segue gli stessi ritmi e cicli che governano tutto, dalle particelle alle galassie? Possiamo pensare a queste cose che succedono nel tempo in termini della loro ubicazione all’interno dei cicli?

G.B.: Il punto fondamentale è che il tempo è essenzialmente un’onda che si muove in una direzione. In questo medesimo istante si sta muovendo dal passato verso il futuro. Così, il seme di ciò che sta succedendo oggi e degli eventi come il 2012 e successivi, è già germogliato nel passato. Se sappiamo dove guardare nel passato, potremo avere un’idea di quanto possiamo aspettarci nel presente e nel futuro. Le onde del tempo seguono ritmi naturali, cicli e progressioni naturali. Ciò comporta che possiamo misurare, calcolare e predire quando si ripresenteranno i semi – le condizioni – che faranno succedere qualcosa un’altra volta. Significa che possiamo prendere l’anno 2012 e calcolarlo all’inverso, grazie ai ritmi naturali, per vedere quando fu piantato il seme del 2012. Osservando il seme, possiamo determinare quando furono messi in moto i modelli e gli eventi che torneranno a succedere nell’anno 2012. Possiamo consultare il registro geologico e vedere cosa succedeva in quel momento sul pianeta, oppure il registro archeologico, e vedere cosa succedeva alla gente per avere un’idea di ciò che possiamo aspettarci negli anni che verranno.

D.: Lei non fa menzione della posizione dei Maya sulla data finale del 2012, riguardo al fatto che tutto si sia già verificato nel passato.

G.B.: Assolutamente no!

D.: Cosa possiamo fare per prepararci a quello che succederà nel 2012?

G.B.: Per essere preparati a ciò che succederà – qualunque cosa sia – dobbiamo innanzitutto comprendere che cos’è che succederà. È importante sapere con precisione dove andare a guardare nel passato per capire cosa stiamo per sperimentare – o stiamo sperimentando già ora. Le registrazioni vengono effettuate esaminando la storia della Terra in base ai carotaggi di ghiacci dell’Antartide; l’esame dei ghiacci formatisi in corrispondenza di date simili o frattali del 2012 mostra che i campi magnetici terrestri si debilitarono. L’energia proveniente dal sole era più forte, il ghiaccio ai poli cominciò a sciogliersi, gli oceani ad innalzarsi, il clima e i modelli del tempo a modificarsi.

D.: Noi stiamo sperimentando tutto questo ora?

G.B.: Esattamente, e questo è il punto. La Terra ha attraversato un grande cambiamento? Sì. Questo vuol dire che qualcosa non va, o si è rotto? No! Succede sempre così, quando si raggiunge questo punto di un grande ciclo. Quando ci troviamo a questa distanza dal centro della Via Lattea, quando la Terra è inclinata e orientata come lo è ora, questo è quello che succede, a quanto pare. In conseguenza di ciò, in buona misura stiamo già sperimentando i grandi cambiamenti che sono stati vaticinati. Vediamo già città cancellate dalla faccia della Terra nei pressi di coste poco profonde; osserviamo già terremoti e tsunami di grande magnitudine, giganteschi incendi di boschi, milioni di persone che muoiono a causa di malattie. Gli USA, o chiunque altro, sono benedetti se non hanno ancora provato tutto questo – ma questo cambiamento può avvenire dappertutto.

D.: Il messaggio per partecipare?

G.B.: È bene essere preparati, e aiutare altri che stanno sperimentando gli stessi problemi e stanno sentendo su di sé lo choc di questi cambiamenti. Ma il punto è proprio questo: le registrazioni geologiche mostrano che i cambiamenti furono intensi, intensissimi, ma non di lunga durata. Non hanno una durata che coinvolge generazioni dopo generazioni. Le registrazioni archeologiche mostrano che, quando le civiltà del passato giunsero al punto in cui ci troviamo proprio ora, commisero tutte un errore che noi ora non vogliamo ripetere.

D.: Quale fu questo errore?

G.B.: Quando il mondo incominciò a cambiare, le civiltà del passato non compresero il cambiamento e iniziarono a lottare tra di loro per il controllo delle risorse. In questa competizione violenta per assicurarsi ciò che restava mentre il mondo stava cambiando, finirono col perdere tutti. Non vinse nessuno. Le civiltà collassarono. La ventesima dinastia egizia, ad esempio, collassò precisamente in un periodo come questo, e nessuno ne seppe niente fino a migliaia di anni più tardi. Ci troviamo proprio ora in un punto in cui dobbiamo scegliere di lavorare insieme per un breve periodo di tempo, per salvarci in questo momento di cambiamento. Se torniamo a commettere gli errori del passato, perderemo tutti. Questa è la ragione per cui questo libro è importante in questo momento.

D.: Molta gente di buon cuore si sente indifesa quando ascolta storie di antiche civiltà decadute, e pensa agli tsunami, all’uragano Katrina… È difficile per la gente non sentirsi inerme di fronte all’imponenza dei movimenti planetari e del tempo frattale. Perché? Su cosa può fare affidamento la gente?

G.B.: Nel mio sito web, c’è un link all’iniziativa della Coerenza Globale. Lì potrete vedere che essa è basata sulla scienza che permette a ognuno di noi di imparare ad essere e vivere in modo tale da avere realmente influenza sui campi terrestri. In altri termini, voi potete imparare come creare un impatto positivo per quello che rimane di questo tempo nella Storia. È un progetto di relazionarsi alla Terra attraverso un’esistenza basata sul cuore.

D.: Cos’è un’esistenza basata sul cuore?

G.B.: Qualche anno fa i nostri scienziati hanno fatto una scoperta rivoluzionaria, che trasforma radicalmente tutto riguardo al modo in cui pensiamo a noi stessi e al mondo. Hanno scoperto che quando creiamo emozioni basate sul cuore – come gratitudine, apprezzamento, prendersi cura – usando il muscolo del cuore per creare queste emozioni, quello che facciamo in realtà è generare un campo magnetico dentro i nostri corpi, che è parte del più grande campo terrestre che sta sperimentando il cambiamento. Il campo magnetico della Terra cresce, decresce, e regola tutto, dal clima alle calotte polari al livello dei mari. Questo campo magnetico unisce tutta la vita sulla Terra, dal filo d’erba alla formica, dalla carpa al pesce variopinto, dalla marmotta fino a noi. Quando molti di noi si riuniscono e creano un’emozione comune, quest’esperienza si dice “coerenza”.

Questa “coerenza” può essere misurata; misura 0.10 Hertz di frequenza. È la misura della coerenza tra il cuore e il cervello. Inizialmente gli scienziati lo hanno scoperto quando ci furono gli attentati dell’11 Settembre: i nostri satelliti, migliaia di chilometri in alto nello spazio, cominciarono a registrare cambiamenti nel campo magnetico della Terra, nel momento in cui gli umani sentivano emozioni causate dall’attacco alle Torri Gemelle l’11 Settembre. Per gli scienziati si è trattato di una vera sorpresa; si sono chiesti: “perché la gente che sperimenta le emozioni dell’11 Settembre dovrebbe influenzare i campi magnetici della Terra? Non esiste alcun collegamento, giusto?”.

Beh, no, è sbagliato. Hanno scoperto che un collegamento c’è, e questo è ciò che ha portato al Progetto di Iniziativa di Coerenza Globale. Ora gli scienziati stanno costruendo sensori che possono misurare questi campi magnetici, e progettano di metterli su siti web dai quali voi stessi potrete osservare le variazioni del campo in tempo reale. Oltre alla misurazione di questo campo, obiettivo del Progetto di Coerenza Globale è insegnare alla gente come creare coerenza nella loro vita di tutti i giorni. Non è difficile da fare, e non dovete cambiare le vostre vite per realizzarlo. Non dovete cambiare le vostre meditazioni, preghiere o qualsivoglia pratica. È una maniera per stare nel nostro cuore mentre transitiamo attraverso quel giorno che è così facile da ricordare.

D.: Questa è una specie di allenamento per la coscienza, o di bio-feedback (tecnica che permette il controllo delle funzioni corporali personali in automatico, monitorando le onde cerebrali, la pressione sanguigna, ecc.)?

G.B.: Ne è parte. Quando creiamo questa coerenza all’interno dei nostri corpi, scateniamo circa 1.400 cambiamenti bio-chimici. Hanno inizio i processi di ringiovanimento, aumenta nel nostro corpo il livello di ormoni endogeni (ormoni donatori di vita), il nostro sistema immunitario si rafforza grandemente, pensiamo con maggior chiarezza, diveniamo meno aggressivi. Stanno studiando i campi magnetici del cuore. Stiamo affrontando le più grandi sfide degli ultimi 5.000 anni del registro della storia umana. E mentre affrontiamo le sfide più grandi dei nostri tempi, ci chiediamo “cosa posso fare?”

Ecco cosa possiamo fare: imparare il linguaggio del campo magnetico che sta creando questi cambiamenti, e aiutare a portare ordine in questo campo di caos; possiamo influenzare gli stessi campi che stanno creando il cambiamento.
I Maya non possono dirci come finirà questo ciclo, perché siamo noi che stiamo scrivendo l’ultimo capitolo di questo ciclo, staccandoci da esso mentre ci stiamo ancora vivendo dentro, proprio ora.
La paura del 2012 sta provocando molto stress a un sacco di gente, ma abbiamo la capacità di regolare il campo magnetico regolando la forma in cui lavoriamo insieme – attraverso i nostri cuori.

La chiave è: dobbiamo unirci, e lavorare insieme per farlo.