Hubble trova la prima molecola organica su un pianeta al di fuori del sistema solare

Il Giornale OnlineInviata da Nebula
Il telescopio spaziale Hubble ha rilevato per la prima volta una molecola organica nell’atmosfera di un pianeta che orbita intorno ad un’altra stella. Questa novità è un passo importante per identificare segni di vita su pianeti al di fuori del nostro sistema solare.

Hubble ha trovato tracce di metano nell’atmosfera di un gigante gassoso (o pianeta gioviano), HD 189733b. Con i giusti presupposti, il metano può svolgere un ruolo chiave nella chimica prebiotica – reazioni chimiche necessarie per formare la vita così come la conosciamo. Anche se il metano è stato rilevato sulla maggior parte dei pianeti del nostro sistema solare, questa è la prima volta che la molecola organica è stata rilevata su un mondo che orbita intorno ad un’altra stella.

Questa scoperta dimostra che Hubble e le imminenti missioni spaziali, quali il telescopio spaziale James Webb (NASA/ESA/CSA), possono rilevare le molecole organiche su pianeti orbitanti intorno ad altre stelle usando la spettroscopia, che si serve della luce per identificare la presenza di vari componenti chimici.

“Questa è una pietra miliare per definire molecole prebiotiche su pianeti dove potrebbe esistere la vita”, ha detto Mark Swain del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, che ha condotto la squadra che ha effettuato la scoperta. Quest’ultima arriva dopo le osservazioni effettuate a maggio 2007 con Hubble Near Infrared Camera e Multi-Object Spectrometer (NICMOS). Inoltre, è anche confermata la presenza di molecole d’acqua nell’atmosfera del pianeta, scoperta fatta sempre nel 2007 in collaborazione con Giovanna Tinetti presso l’Institute d’Astrophysique di Paris dell’ESA, utilizzando il telescopio Spitzer della NASA.

“Con questi risultati non è in dubbio la presenza dell’acqua, l’acqua è presente”, ha detto Swain.

Il pianeta HD 189733b, ora conosciuto per avere metano e vapore acqueo nella sua atmosfera, è situato a 63 anni luce nella costellazione Vulpecula, la piccola volpe. HD 189733b, un pianeta gioviano caldo, è così vicino alla sua stella che impiega appena due giorni per completare l’orbita. È grande come Giove ma orbita più vicino alla sua stella di Mercurio (il pianeta più interno del nostro sistema solare) rispetto al Sole. La sua atmosfera arriva a 900°C, punto di fusione dell’argento.

Le osservazioni sono state effettuate durante il transito del pianeta davanti alla sua stella, mentre la luce della stessa attraversava l’atmosfera del pianeta.

Giovanna Tinetti ha aggiunto: “l’acqua potrebbe non spiegare tutte le caratteristiche spettrali osservate. La presenza del metano è necessaria per far combaciare i dati del Hubble.”

Il metano, composto da carbonio ed idrogeno, è uno dei componenti principali dei gas naturali. Sulla terra il metano è prodotto da diverse fonti: fonti naturali quali le termiti, gli oceani e le paludi ma anche da bestiame e da fonti artificiali quale sottoprodotto di produzione di energia.

Tinetti deve tuttavia accantonare l’ipotesi che il metano trovato su HD 189733b sia di origine biologica. “L’atmosfera del pianeta è troppo calda per ospitare la vita – almeno il genere di vita che conosciamo sulla terra. È molto improbabile che le mucca potrebbero sopravviverci!”

Gli astronomi sono sorpresi di aver scoperto che il pianeta ha molto più metano di quanto previsto nei modelli dei giganti gassosi. Questo tipo di pianeti dovrebbe avere molto più ossido di carbonio che metano ma non HD 189733b.

Anche se questa stella è troppo calda per la vita come la conosciamo, “questa è la prova che la spettroscopia può essere utilizzata su un pianeta potenzialmente abitabile delle dimensioni della terra, orbitante intorno ad una stella meno calda”, ha detto Swain.

L’ultimo obiettivo di questi studi è di identificare le molecole prebiotiche nelle atmosfere dei pianeti nelle zone abitabili intorno ad altre stelle, in cui le temperature permettono all’acqua di rimanere allo stato liquido invece di congelarsi o vaporizzarsi.

“Queste misurazioni sono un passo importante per determinare condizioni come temperatura, pressione, venti, nuvole, ecc. e la chimica sui pianeti dove potrebbe esserci vita. La spettroscopia infrarosso è la chiave di questi studi”, ha detto Swain.

Traduzione: Nebula

Fonte: www.esa.int

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