I cinesi dichiarano di stare costruendo ciò che è da molti ritenuto irrealizzabile: lo space drive

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DAVID HAMBLING – WIRED

Non so se questa tecnologia avrà successo o se farà la stessa fine della macchina della Steorn. È però indubbio che la coscienza non locale dell’umanità abbia concepito un’alternativa alle tecnologie energetiche attualmente esistenti, che presto verrà alla luce in qualche parte del mondo. Quello di Edison fu solo uno di circa trentasei tentativi di fabbricare una lampadina, il che mostra come la sincronia di informazioni che arrivano da diversi ambienti sia un fattore indicativo importante.

I ricercatori cinesi confermano la validità della teoria su cui fonda quello che molti ritengono inattuabile, lo space drive, e dichiarano di stare costruendo un prototipo dimostrativo. Se ciò fosse vero, trasformerebbe la tecnologia di risparmio energetico nel settore satellitare, aprirebbe nuove possibilità all’esplorazione spaziale e darebbe ai cinesi un vantaggio decisivo nella presenza militare nello spazio.

Dire che l’“Emdrive” (contrazione di “electromagnetic drive”, ovvero “propulsione elettromagnetica”) sia oggetto di controversie è un eufemismo. Secondo Roger Shawyer, lo scienziato inglese che ha sviluppato questa teoria, questo tipo di propulsione sfrutta le microonde per convertire l’energia elettrica in una spinta, senza infrangere alcuna legge della fisica. Un articolo apparso sulla rivista “New Scientist”, avente come oggetto l’Emdrive, ha scatenato una raffica di polemiche. Secondo gli scienziati, non solo l’invenzione di Shawyer è spudoratamente irrealizzabile e i suoi ragionamenti sono pieni di falle, ma l’articolo non avrebbe mai dovuto essere pubblicato.

“È ben noto come la ‘propulsione a relatività elettromagnetica’ di Roger Shawyer violi la legge di conservazione del momento, il che la rende semplicemente l’ultima di una lunga serie di ‘perpetuum mobile’ che per secoli sono stati ipotizzati e poi puntualmente confutati”, ha scritto John Costella, un fisico australiano. “La sua analisi è infondata e la sua ‘propulsione’ impossibile”.

Shawyer continua a sostenere la validità della sua teoria. La sua compagnia, la Satellite Propulsion Research (SPR), ha costruito dei motori dimostrativi che, egli afferma, producono una spinta utilizzando una cavità risonante affusolata che contiene microonde. Lo scienziato garantisce che la sua macchina non ha nulla a che vedere col “perpetuum mobile” e che non infrange affatto la legge di conservazione del momento, dato che alla propulsione e alle onde vengono applicate diverse cornici di riferimento. La sua grande sfida, dice, è stata quella di attirare l’attenzione di esperti che fossero interessati a studiare la sua teoria piuttosto che a respingerla senza motivi fondati.

Dichiarazioni di questo tipo sono solitamente frutto della mente di un autodidatta, o di inventori bislacchi intenzionati a screditare le teorie di Einstein. Ma Shawyer ha lavorato con i sistemi radar e di comunicazione, ed è stato programmatore presso la compagnia europea spaziale EADS Aslrium; il suo lavoro conferma integralmente le teorie di Einstein. La spinta è infatti il risultato di un effetto della relatività che non si limita a rispondere alle leggi della fisica newtoniana. Molti hanno respinto la sua ricerca senza nemmeno esaminarla e il governo britannico ha smesso di elargire fondi, mentre gli Stati Uniti e la Cina si sono mostrati interessati. Oggi la collaborazione con la Northwestern Polytechnical University (NPU) di Xi'an sembra iniziare a dare i suoi frutti.

“La NPU ha iniziato la sua ricerca a giugno 2007, sotto la supervisione del professor Yang Juan. Grazie a una simulazione matematica elaborata dal gruppo di ricerca, gli scienziati hanno dimostrato che produrre una forza netta attraverso una cavità risonante è assolutamente possibile”, ha dichiarato Shawyer al “Danger Room”. “I livelli di spinta preannunciati da questa simulazione sono pari a quelli che furono previsti in seguito alla progettazione del software, e ai relativi risultati di collaudo, dell’SPR.”

Ma c’è di più, ha detto Shawyer: in questo momento la NPU sta fabbricando un vero e proprio propulsore che sfrutta la tecnologia da me teorizzata.

“Posso confermare che la nostra simulazione matematica ha prodotto i risultati di cui vi ha parlato il dottor Roger Shawyer, e che abbiamo presentato il nostro lavoro a una rivista. Ora siamo in attesa che l’editore decida di pubblicarlo”, ha aggiunto il professor Yang. “Abbiamo anche fabbricato una cavità risonante affusolata e stiamo preparando un esperimento che sarà completato alla fine di quest’anno.”

Inutile dire che una conferma indipendente sarebbe già un notevole passo in avanti, sebbene molti vorranno vederla pubblicata su una rivista accademica. Ma anche in questo caso, dubito che le polemiche cesseranno. Il professor Yang ha moltissima esperienza in questo campo, avendo già lavorato con i propulsori a plasma che, attraverso una cavità risonante, sfruttano le microonde per accelerare la propulsione di un jet. Sebbene la teoria su cui fonda il concetto dell’Emdrive sia molto differente, i principi ingegneristici della costruzione della macchina sono simili. I cinesi dovrebbero essere in grado di capire se il propulsore ha reali possibilità di funzionamento o se le forze apparenti sono causate da errori sperimentali.

La spinta prodotta è piccola, ma significativa. Shawyer ha confrontato un C-Band Emdrive con l’attuale propulsore a ioni, l’NSTAR, utilizzato dalla NASA. L’Emdrive produce 85 mN di spinta rispetto ai 92 dell’NSTAR (che equivale a circa un terzo di un’oncia), ma consuma soltanto un quarto della potenza dell’altro e pesa meno di 7 chili, paragonati agli oltre 30 chili dell’NSTAR. La più grande differenza sta però nel propellente: l’NSTAR ne usa 10 grammi a ora, mentre l’Emdrive ne sfrutta nove. L’Emdrive continua a funzionare fin tanto che l’elettricità lo alimenta.

Le possibilità che questa scoperta offre sono straordinarie: invece che diventare inutilizzabili quando esauriscono la riserva di carburante, i satelliti potrebbero continuare a funzionare per moltissimo tempo. (Non dovremmo nemmeno più distruggerli a causa del rischio di carburante tossico.) Le esplorazioni nelle profondità dello spazio potrebbero essere più numerose, più veloci e terminare solo quando giunte a destinazione. Shawyer ha calcolato che un Emdrive alimentato con energia solare permetterebbe a una missione con equipaggio a bordo di raggiungere Marte in 41 giorni. A condizione che la macchina funzioni, ovviamente.

Cosa ne farà la Cina di questa tecnologia? Potrebbe essere significativo il fatto che il professor Yang è noto nell’ambiente militare, avendo pubblicato un paper dal titolo “Plasma Attack Against Low-Orbit Spy Satellites” (Attacco al plasma contro i satelliti spia che orbitano in fascia bassa).

Nel frattempo, che dire dell’interessamento da parte dell’America? Shawyer ha dichiarato che “per il momento, il programma di costruzione del propulsore aereo resta in sospeso. Dopo che il governo britannico ha procurato una licenza di esportazione per una applicazione militare da parte degli Stati Uniti, sono cessati i contatti con la maggiore compagnia aerospaziale americana con cui eravamo in trattativa”.

Forse la compagnia ha pensato che l’Emdrive non funzionerà mai. Se si fosse sbagliata, la Cina avrà un vantaggio di almeno un anno per quanto riguarda una tecnologia che dominerà lo spazio e renderà i satelliti attuali tanto obsoleti quanto lo erano i velieri nell’era del vapore.

Fonte: Coscienza.org

Vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/EmDrive , http://www.emdrive.com/