I comitati incassano la vittoria al Tar sull'inceneritore di Modena

Il Giornale Online
Annullata l'autorizzazione che Hera aveva ottenuto dalla Provincia riguardo il progetto di ampliamento dell'impianto.

MODENA (29 nov. 2007) – Il Tar ha annullato l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla Provincia di Modena ad Hera riguardo la realizzazione del progetto di raddoppio del termovalorizzatore di via Cavazza. I giudici amministrativi dell’Emilia Romagna hanno accolto il ricorso presentato da Wwf, Italia Nostra e Comitato Modena Salute Ambiente, annullando di fatto l’autorizzazione ottenuta dalla multiutility modenese la primavera scorsa.
La sentenza, senza neanche farlo apposta, è arrivata ieri, in concomitanza con la giornata mondiale contro l'incenerimento dei rifiuti promossa da GAIA (Global Alliance for Incinerator Alternatives).

La reazione degli enti locali

Comune di Modena, Provincia ed Hera hanno immediatsamente diffuso un testo nel quale hanno cercato di ridimensionare la portata e le conseguenze del provvedimento: “La decisione si riferisce solo ad un aspetto formale — si legge nel loro comunicato congiunto — ci rivolgeremo al Consiglio di Stato. Il Tar ha accolto solo in parte il ricorso delle associazioni ambientaliste e dei Comitati dei cittadini contro l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) del termovalorizzatore di Modena rilasciata dalla Provincia nella primavera scorsa”.

Secondo gli enti locali, infatti, viene accolta una sola contestazione dei ricorrenti su un aspetto marginale. La Provincia avrebbe dovuto rilasciare un’autorizzazione unica per l’inceneritore e per l’impianto di trattamento chimico fisico dei rifiuti liquidi, mentre ha effettuato due distinte procedure di Aia, per ciascuno dei due impianti.

Un passo avanti per gli ambientalisti

La Consulta per la Tutela dell'Ambiente ha accolto con soddisfazione la notizia. In un comunicato ha fatto sapere che “Hera ha gli stessi problemi a Coriano, a Forlì a Ferrara. E' evidente che le tecnologie sono pericolose e producono un inquinamento di polveri sottili che sommate a quelle prodotte da altri generatori sono mortali per i Cittadini. I dati sui malati di Alzaimer o per tumore – si legge nella nota – sono di estremo allarme, il costo sociale che si paga è incredibilmente più importante del business di Hera o di qualunque Comune.

La notizia che il TAR ha accolto il ricorso, seppur su questioni di censure e formalità tecniche, rimette in gioco la questione importante del fallimento delle Politiche Ambientali della Provincia di Modena e dei Comuni in tema di rifiuti, qualità dell'acqua e dell'aria, escavazioni, caccia, rimboschimenti e tutela delle Biodiversità.”

Si tratta di un'importante tappa anche per il Comitato Salute e Ambiente. Silvia D’Amico, la loro portavoce, intervistata dal Resto del Carlino, ci tiene a sottolineare che “la questione accolta dal Tar non riguarda un aspetto formale, anche se è chiaro che, tatticamente, la Provincia ed Hera possono approfittare dei termini prorogati al 31 marzo 2008 per produrre una nuova autorizzazione. Ma la posizione dei comitati non cambia, chiediamo che il raddoppio non venga fatto.

E’ impossibile non incidere nelle emissioni. Si possono evitare danni all’ambiente con una gestione seria della raccolta dei rifiuti porta a porta con eliminazione dei cassonetti stradali, introducendo un sistema che permette di calcolare la tariffa e di far pagare per la quantità di rifiuto indifferenziata che si produce”.

Fonte: emilianet.it