I misteri di Newgrange

La mia escursione a Newgrange risale ad agosto del 2000 ed è proprio allora che osservando la più antica costruzione coperta costruita dall'uomo, notai, o per meglio dire non notai, un particolare insolito ma che col tempo avrebbe permesso di farmi un idea tutta mia sulla cultura megalitica.

Innanzi tutto bisognerebbe sapere che è solo grazie al prof. Michael O'Kelly, se oggi ognuno di noi può ammirare quella meraviglia che è la tomba di Newgrange, anche se “tomba”, secondo me, non è il termine più appropriato per descrivere tale costruzione, ma tanto per la scienza ufficiale sono tutte tombe….vedi la piramide di Cheope.

A pochi chilometri da Dublino si trova la cittadina di Drogheda, da lì svoltando a destra si prosegue sino alla vallata del Boyne e lì si accede al complesso megalitico della vallata, che oltre alla tomba conta anche numerosi cromlech e dolmen.

Il prof. O'Kelly scoprì Newgrange nel 1962 e iniziò una lunga campagna di scavi, subito capì il significato astronomico dell'intera struttura, infatti Newgrange è sorta in concomitanza con precisi allineamenti, uno di questi si verifica ogni solstizio d'inverno, quando alle prime luci dell'alba un raggio di sole penetra l'oscurità da una una fessura posta sopra l'entrata, altre feritoie suggeriscono anche l'ipotesi che Newgrange servisse anche come osservatorio del moto di Venere.

Gli antichi costruttori conoscevano bene il moto di Venere “la stella della sera”, un calendario precessionale basato sul moto di Venere è probabilmente il metodo più preciso per calcolare le stagioni, cosa che nel neolitico era basilare per regolare il ciclo delle coltivazioni dei raccolti, cioè la differenza fra la vita e la morte.

Noi crediamo erroneamente che i costruttori megalitici erano dei rozzi che si dipingevano il volto col fango, niente di più sbagliato, anche allora vi erano architetti, ingegneri e matematici.

Newgrange è costruita con accortezze e tecniche particolari, i suoi muri ad esempio, sono in quarzo bianco levigato, come un tempo, i lati della piramide di Cheope, si sa che anche nella moderna tecnologia il quarzo viene impiegato nei processori dei computer per le sue proprietà di conduttore di alte frequenze.

Davanti all' entrata si trovano varie pietre orizzontali con motivi ornamentali a spirale, la guida enunciava che il motivo a spirale (che è molto presente nei siti megalitici), era semplicemente l'evoluzione continua della morte e della rinascita.
Secondo me, gli antichi erano persone molto più pratiche di noi, quindi ciò che vedevano o sentivano lo rappresentavano sulla pietra, vedi le scene di caccia quotidiana.

Un concetto elaborato come quello che sosteneva la guida non credo potesse essere rappresentato tanto facilmente, credo piuttosto che gli antichi siti megalitici fossero costruiti sopra a determinati luoghi energentici ove il campo magnetico terrestre ha delle variazioni e i costruttori probabilmente percepivano queste energie e vollero rappresentarle sulla pietra, anche perchè era l' unico modo per tramandarle alle generazioni future, una sorta di libro scolpito nella pietra.

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Mentre ammiravo da lontano l'imponente costruzione, aleggiava intorno a me un' atmosfera strana e insolita, c'era una pace sovrannaturale quasi fossi tornato indietro al neolitico.

Era una giornata nuvolosa però c'era comunque luce, quindi decisi di scattare qualche foto. Andai all' estremità della cinta del sito e con la mia macchinetta iniziai a immortalare la costruzione da varie angolazioni.

Una volta ritornato in Italia andai a sviluppare i rullini, e con mia sorpresa notai dei particolari inconsueti nelle foto. Sopra la tomba di Newgrange era presente un disco nero.

Pensai subito ad un difetto della pellicola, ma era presente anche nel negativo. Pensai ad un insetto, ma scannerizzando la foto notai che i contorni erano regolari.

Ma fu la foto fatta prima quasi nella stessa posizione, che mi convinse che vi era qualcosa d'altro.

La foto infatti mostrava non un'ombra nera ma una sorta di sfera giallognola in mezzo alla foschia delle nubi. Poteva essere un riflesso, ecco perchè decisi dopo aver scannerizzato la foto a ricorrere ad una saturazione dei colori nell'area interessata con risultati che lascio a voi commentare. Potete ingrandire le foto cliccandoci sopra.

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Considerazioni finali

Personalmente vedo con un po di distacco i vari avvistamenti UFO e i tanto decantati extraterrestri, di una cosa però sono convinto, le antiche leggende dei popoli celti, narravano che nella vallata del Boine molto tempo prima che i costruttori di Newgrange vi arrivassero, abitava già la popolazione dei Tuatha de Danaan, i fedeli della dea Dana, una sorta di esseri che vivevano in armonia con le forze della natura e che comunicavano fra loro telepaticamente, inoltre sembra possedessero particolari poteri.

Questi esseri scomparvero con l'arrivo degli antichi celti i quali dicevano che erano andati in un'altra dimensione.
Le leggende nascondono sempre un fondo di verità, che i siti megalitici siano sempre stati teatro di strani fenomeni è un dato oramai sicuro, che però invece di queste manifestazioni si incolpino sempre gli extraterrestri è un dato meno sicuro.
Noi esseri umani ci sentiamo unici nel nostro pianeta e quando accade un qualche fenomeno che la scienza non riesce a spiegare, tiriamo in ballo sempre intelligenze aliene. Siamo presuntuosi, non riusciamo a credere che magari in tanti millenni una popolazione abbia scelto un'altra forma di sviluppo rispetto alla nostra, e che magari sia progredita spiritualmente anzichè tecnologicamente come noi.

Questa è solo la mia opinione, ma credo che come stiano andando le cose nel mondo forse i Tuatha abbiano fatto bene a nascondersi, capendo di non riuscire più a comunicare con noi perchè siamo troppo presi nei nostri affari per accorgerci che il mondo in cui viviamo sta soffrendo proprio per causta nostra.

fonte:mysteryb.altervista.org