I piaceri della carne

carne
Foto di PDPhotos

Se ti preoccupa la fame nel mondo, mangia meno carne

Dimentica la crisi economica. Concentrati per un momento in una minaccia più urgente: la grande recessione degli alimenti che flagella il mondo più in fretta della crisi creditizia.

Forse avrai già visto le cifre: il prezzo del riso è aumentato di ¾ nell’arco del 2007, il frumento del 130%(1). Esiste una crisi alimentaria in 37 paesi. Secondo la Banca Mondiale cento milioni di persone potrebbero diventare più povere causa l’aumento dei prezzi (2). Scommetto quello che vuoi che non ti sei accorto della più rivelatrice delle statistiche. I raccolti di cereali hanno raggiunto la cifra record di 2.100.000.000 di tonnellate, la cifra più lauta mai registrata (3). Hanno superato il totale del 2007 di un 5%. La crisi, per cosí dire, è iniziata prima che il cambio climatico intaccasse le riserve alimentari. Se la fame si fa sentire adesso, cosa succederà quando i raccolti inizieranno a diminuire?

Esiste cibo a sufficienza. Succede che non arriva agli stomaci delle persone. Dei 2.100.000.000 di tonnellate che quest’anno saranno consumate, solo la metà, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) saranno destinate per l’alimentazione umana. (4)

Tutto ciò mi tenta a scrivere un altro articolo sui biocombustibili. Da questa mattina tutti i distributori di combustibile per il trasporto del Regno Unito sono obbligati a mescolarlo con etanolo o biocombustibili ottenuti con prodotti agricoli. La banca mondiale sottolinea che la quantità necessaria per poter riempire il serbatoio di un’auto sportiva con etanolo, potrebbe alimentare una persona per un intero anno (5). Nel corso del 2007, le riserve di cereali si assestarono sui 53 milioni di tonnellate (6). Questo ti darà una idea della gravità della fame. La produzione di biocombustibile quest’anno utilizzerà 100 milioni di tonnellate di cereali (7), fatto che da solo dà la misura di quanto questo tipo di produzione sia responsabile dell’attuale crisi. Nell’edizione del The Guardian di ieri, la segretaria di stato per il trasportok, Ruth Kelly, ha promesso che “se alla luce della nuova situazione si dovrà modificare l’attuale politica, lo faremo”(8). Quali altre evidenze le servono? Agli inizi di una crisi umanitaria globale, siamo obbligati ad usare alimenti come combustibili. É un crimine contro l’umanità nel quali tutti i conducenti sono obbligati a partecipare.

Ripeto le stesse cose da quattro anni ormai e sinceramente comincio ad annoiarmi. Ovviamente dobbiamo esigere ai nostri governi che annullino le regole che convertono gli alimenti nel mangiare più veloce di tutti. Tuttavia esiste una motivazione più importante nel problema della fame, alla quale le si attribuisce un’importanza minore per il solo fatto che persiste da più tempo. Mentre 100 milioni di tonnellate di cibo verranno utilizzate per alimentare le automobili, altre 760 milioni vengono utilizzate per alimentare animali (9). Solo con quest’ultima cifra si potrebbe coprire il deficit 14 volte. Se hai a cuore la fame, mangia meno carne.

Attualmente il consumo di carne in Asia e America Latina é in aumento, mentre nel Regno Unito non é variato da quando il governo stila questi dati dal 1974 ,con una media di 1 Kg pro-capite alla settimana (10), che rappresenta un 40% superiore alla media globale (11) e la metà rispetto agli USA (12). Mangiamo meno carni rosse e più pollo rispetto a 30 anni fa, il che significa un impatto minore. Il bestiame da carni rosse consuma 8 Kg ogni Kg di carne che produce, un Kg di carne di pollo consuma 2,5 Kg di alimento. Anche in questo caso il nostro livello di consumo non é sostenibile.

Simon Fairlie scrive sulla sua rivista, The Land, le cifre attualizzate del libro che 30 anni fa scrisse Kenneth Mellanby (Can Britain feed itself?, può la Gran Bretagna alimentarsi sola?). Una delle sue scoperte dimostrò come una dieta vegetariana con un tipo di agricoltura convenzionale necessitava solo di 3 milioni di ettari di terra arabile (più o meno il totale attuale) (13). Anche se riducessimo il nostro consumo di carne alla metà, un sistema agricolo misto avrebbe bisogno di 4,4 milioni di ettari arabili e 6,4 milioni di ettari dedicati al pascolo. Una Gran Bretagna vegetariana darebbe un forte contributo alle riserve globali di alimenti.

Però non posso parlare a favore di una dieta che sarei incapace di seguire. Ci ho provato per 18 mesi, perdetti 13 Kg, la mia pelle diventò bianca come le ossa e avevo la netta sensazione che stavo perdendo la testa. Conosco varie persone vegetariane con una buona salute e le ammiro profondamente. Non posso però non accorgermi del colore delle loro pelli, che nella maggior parte dei casi é diventato di un grigio perla.

Quale sarebbe allora un livello sostenibile mangiando carne? Un modo di rispondere é che una qualsiasi diminuzione sarebbe necessaria visto la crescita della popolazione mondiale. L’ONU pronostica che nel 2050 la popolazione sarà di 9 miliardi. Allora questo numero extra di persone avrà bisogno di 325 milioni di tonnellate di cereali (14). Ammettiamo, in forma generosa, che i politici come Nelly siano in grado di cambiare la rotta della politica alla luce delle nuove evidenze, e che cessi la conversione degli alimenti in combustibili. Supponiamo che l’alimentazione da piante possa mantenere gli attuali ritmi di produzione con le perdite derivate dal cambio climatico. Dovremmo trovare 225 milioni di tonnellate di cereali. Tutto ciò ci lascia con 531 milioni di tonnellate per l’allevamento, il che significa un consumo sostenibile di carne e latte di un 30% inferiore. Questo vuol dire 420 gr di carne pro-capite alla settimana o un 40% della media britannica.

Questo calcolo é complicato da diversi fattori. Se mangiamo meno carne, dobbiamo mangiare più proteine vegetali, il che si traduce in meno terra per gli animali. Però alcuni animali sono allevati in pascoli e con ciò non costituiscono un fattore di aumento del deficit dei prodotti agricoli. Simon Fairlie calcola che se gli animali stessero in terreni non utilizzabili dall’agricoltura e fossero alimentati con resti e scarti della produzione alimentare, il mondo potrebbe generare tra 1 e 2/3 della attuale produzione di carne e latte (15). Però questo sistema si contrappone ad un altro problema.

L’Organizzazione per l’Agricoltura e la Alimentazione calcola che l’allevamento di animali é responsabile del 18% del GEI. L’impatto ambientale é particolarmente grave in quelle regioni dove il bestiame si alimenta liberamente (16). L’unica risposta alla domanda di quanta carne dovremmo mangiare é la meno possibile. Riserviamola, come già visto fino a poco tempo fa, per le grandi occasioni.

Per motivi ambientali e umanitari la carne rossa é da scartare. Il maiale e il pollo si alimentano più facilmente, salvo nei casi di allevamento intensivo nel quale l’animale é rinchiuso e questa é un’altra ragione etica: le condizioni mostruose nelle quali spesso si trovano i suddetti animali. Mi piacerebbe invogliare la gente a mangiare Tilapia al posto della carne. É un pesce di acqua dolce che può essere allevato completamente a base vegetale e possiede il miglior rapporto di conversione, 1,6 Kg per ogni Kg di carne, rispetto a qualsiasi altra specie animale destinata all’alimentazione umana (17). Fino a quando la carne rossa non potrà essere prodotta in vitro, questa é la miglior forma di mangiare carni rosse in maniera sostenibile.

Nel rileggere questo articolo mi sono reso conto che c’é qualcosa di veramente surrealista. Mentre la metà della popolazione mondiale si sta chiedendo se potrà mangiare qualcosa, io sto scrivendo quali possono essere le nostre interminabili opzioni. Qui il prezzo degli alimenti quasi non conta. I nostri negozi offrono una varietà di prodotti più diversificata che mai. Noi percepiamo la crisi alimentaria globale leggermente, se la percepiamo. É difficile comprendere come queste due differenti economie degli alimenti possano far parte dello stesso pianeta, fino al momento nel quale ti rendi conto che una alimenta l’altra.

George Monbiot
rebelion.org

Traduzione comedonchisciotte.org a cura di Tiziano Camatta

Note

1. Eg news.bbc.co.uk
2. World Bank, 14th April 2008. Food Price Crisis Imperils 100 Million in Poor Countries, Zoellick Says. Press release.
3. Food and Agriculture Organisation, April 2008. Crop Prospects and Food Situation. fao.org
4. ibid.
5. World Bank, 2008. Biofuels: The Promise and the Risks.
6. Gerrit Buntrock, 6th December 2007. Cheap no more. The Economist.
7. Food and Agriculture Organisation, April 2008, ibid.
8. Ruth Kelly, 14th April 2008. Biofuels: a blueprint for the future? The Guardian.
9. Food and Agriculture Organisation, April 2008, ibid.
10. The British government gives a total meat purchase figure of 1042g/person/week for 2006. http://statistics.defra.gov.uk/esg/publications/efs/datasets/UKHHcons.xls
11. There’s a discussion of global average figures here: http://envirostats.info/2007/09/18/0406/
12. See Food and Agriculture Organisation, 2006. Livestock’s Long Shadow. Figure 1.4, p9 ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/010/a0701e/a0701e.pdf
13. Simon Fairlie, Winter 2007-8. Can Britain Feed Itself? The Land.
14. Based on the current population of 6.8bn consuming 1006mt of grain.
15. Simon Fairlie, forthcoming. Default livestock farming. The Land, Summer
2008.
16. Food and Agriculture Organisation, 2006. Livestock’s Long Shadow. ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/010/a0701e/a0701e.pdf
17. The FAO (ibid) gives 1.6-1.8. On April 12th, I spoke to Francis Murray of the Institute of Aquaculture, University of Stirling, who suggested 1.5