I rospi uccidono i coccodrilli australiani con le bufotossine

Il Giornale Online09/06/2008

LIVORNO. Il rospo delle canne (Bufo marinus) è un anfibio che viveva solo in America, in particolare in quella centrale e nella parte tropicale del Sudamerica, ma è presente anche negli Usa. Il suo habitat è vario: dune sabbiose e bassa vegetazione costiera, margini delle foreste pluviali, mangrovie, zone urbane, pascoli e boschi.

Nel 1935 questi rospi di 10 – 15 centimetri di lunghezza ( ma che possono raggiungere anche i 38 cm. e più di 2,5 kg.) sono stati introdotti nelle Hawaii ed in Australia per controllare l’esplosione di un coleottero che stava devastando le piantagioni di canna da zucchero. Non hanno avuto praticamente nessun effetto sui coleotteri e da presunto killer biologico di insetti infestanti si sono trasformati in un prolifico pericolo ambientale.

Nel 2002 i rospi alieni, dopo aver infestato la parte centrale e settentrionale del Queensland, avevano ormai esteso il loro areale lungo i bacini idrografici del Kakadu national park nel Northern Territory e si erano spostati a sud fino a Yamba e realizzato una colonia isolata a Port Maquarie.

Il rospetto si è rivelato un pericoloso alieno perché è dotato di ghiandole paratiroidi che secernono una potente bufotossina che ha effetti micidiali sui predatori, inoltre il Bufo marinus a sua volta preda piccoli mammiferi, altri anfibi e rettili.

L’espansione del rospo delle canne non sembra ancora terminata e sta rapidamente colonizzando tutti i sistemi di acqua dolce australiani.

A farne le spese sarebbero prima di tutto i coccodrilli di acqua dolce australiani.

Secondo quanto ha detto a The Guardian Mike Letnic, un noto biologo della Sydney university, la moria di coccodrilli sarebbe molto evidente e preoccupante nel Victoria River district del Northern Territory. «Nel 2006 abbiamo contato più di 600 coccodrilli e nel 2007 ne abbiamo contati meno di 400. L’unica cosa che era cambiata tra le due visite era che i rospi delle canne si erano spostati lungo il sistema fluviale».

Gli esami fatti dai ricercatori della Sydney università sulle carcasse dei coccodrilli trovati morti hanno dimostrato che i rettili avevano mangiato i rospi delle canne

«I “crocs” non fanno domande quando si tratta di andare a mangiare – spiega Letnic nella sua ricerca che presenterà all’Australasian vertebrate pest conference – pensiamo che ci siano state grandi concentrazioni di rospi. Le piccole dimensioni dei coccodrilli di acqua dolce li ha resi vulnerabili in quanto si nutrono più spesso e di piccole prede, rispetto alle specie più grandi di acqua salata».

Oltre ai rospi i più gravi problemi da vertebrati introdotti in Australia e Nuva zelanda sono posti da volpi, cani, conigli, suini e gatti, ma non mancano problemi con ratti, cammelli, anatre, pesci di acqua dolce e serpenti.

Un vero e proprio campionario di errori e di orrori prodotti dall’uomo che verranno discussi alla quattordicesima Australasian vertebrate pest conference si terrà a Darwin dal 10 al 13 giugno, organizzata dal Vertebrate pests committee (Vpc), in collaborazione con l’ Invasive animals cooperative research centre ed il dipartimento delle risorse naturali, ambiente ed arte del Northern Territory´s .

Il Vpc coordina le politiche di pianificazione e la strategia globale per la lotta agli animali infestanti ed ha appena pubblicato la sua “Australian pest animal strategy” che fornirà il quadro di attività per le politiche di contenimento degli animali alieni per i prossimi 5 anni.

«Con queste conferenze triennali – spiegano al Vpc – miriamo ad accrescere gli scambi di idee, delle conoscenze e delle innovazioni, riguardanti tutti I soggetti coinvolti nella gestione degli animali infestanti in Australia e Nuova Zelanda e a livello internazionale».

Fonte: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=13888