I vangeli gnostici

Il Giornale Online
i vangeli gnostici di Tommaso e di Filippo e altri testi

A qualcuno sarà capitato di sentir parlare di altri vangeli che conterrebbero i veri insegnamenti di Gesù, e che sarebbero assai più antichi e autorevoli dei vangeli canonici. Ne sono un esempio il vangelo di san Tommaso (o Quinto Vangelo di Tommaso apostolo), e il vangelo di san Filippo, ai quali si aggiungono altri libri come il vangelo della verità, la sofia di Gesù Cristo, l'apocrifo di Giovanni, il vangelo di Maria e il vangelo degli Egizi.

Si tratta di libri apocrifi, non riconosciuti dai primi cristiani e dai discepoli di Cristo. Il termine “apocrifo” (dal greco apokryphos) significa nascosto, segreto. La comprensione del termine va cercata nell'ambito dello gnosticismo; furono infatti gli gnostici (seguaci di varie religioni misteriche e correnti magico-astrologiche) ad affermare di possedere “libri segreti”.

Tra i tanti testi apocrifi, particolarmente interessanti sono quelli sull'infanzia di Gesù, un periodo di cui i testi canonici non parlano. Trattandosi di una letteratura che si sviluppò al di fuori o ai margini del cristianesimo, essa poté sbizzarrirsi, dando libero sfogo alla fantasia popolare.

Ma il rifiuto di tali scritti da parte della chiesa cristiana, non portò alla loro immediata scomparsa, anzi erano diffusamente letti. Fu invece l'uso che ne fecero gruppi eretici come i manichei, i priscillianisti ed altri, a causare un energico rifiuto da parte della chiesa e quindi alla loro conseguente e lenta scomparsa, per lo meno apparente. Infatti dopo diversi secoli riaffiorarono, seppur in modo ambiguo e celato, tanto da ispirare vari dipinti e sculture.

ORIGINE E SIGNIFICATO DEI TESTI GNOSTICI

Buona parte dei vangeli gnostici furono rinvenuti nella biblioteca di Nag Hammâdi nel 1945. Al principio alcuni di questi testi furono pubblicati singolarmente o in piccole raccolte, ma la prima collezione completa fu pubblicata solo nel 1977.

I seguaci dello gnosticismo asseriscono che i vangeli gnostici contengono degli insegnamenti esoterici di Gesù rivelati a pochi eletti. Si tratta di un sapere segreto ed elitario, in opposizione dunque agli insegnamenti e alla dottrina di Gesù Cristo stesso, che parlava apertamente e si indirizzava proprio a coloro che sono semplici di cuore.

Gesù si rallegrava di spiegare le cose di Dio non ai sapienti, ma a pescatori ignoranti, vedove attempate, fanciulli, umili peccatori che riconoscevano la loro condizione e il loro bisogno di salvezza e del suo amore. Due frasi tra le tante pronunciate da Gesù testimoniano in particolare l'imprescindibile necessità di essere semplici per potersi accostare a Lui: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli” (Luca 10:21). “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18:3).

I seguaci dello gnosticismo asseriscono che i vangeli gnostici sono “erroneamente confusi con l'idea di vangeli falsi”. Quello attribuito a Tommaso, in particolare, è da essi reputato “probabilmente il vangelo più antico in assoluto” e quindi più degno di fiducia dei Vangeli canonici.

Ma uno studioso precisa: “Se alcuni hanno considerato eccessivo e di parte l'impegno degli apologeti cristiani nel combattere lo gnosticismo e nel considerarlo estraneo al cristianesimo, nonostante le pretese di alcuni gruppi di rappresentarne addirittura la tradizione più autentica, i ritrovamenti di Nag Hammâdi confermano le tesi degli apologeti. Ad esempio, uno dei testi ritrovati è La Sofia di Gesù Cristo, in cui viene descritto Cristo che ammaestra alcuni discepoli rispondendo alle loro domande:

ebbene, risulta essere trascrizione in forma di dialogo di un testo gnostico più antico, Eugnosto il Beato, forse risalente al primo secolo a.C., quindi conferma l'origine precristiana o almeno non cristiana di temi fondamentali per lo gnosticismo, anche prescindendo dal fatto che contatti secolari con il cristianesimo possono aver portato a una certa cristianizzazione di uno gnosticismo originariamente estraneo ad esso”.

I vangeli gnostici esercitano un fascino romantico su numerosi “cercatori di verità nascoste”, ignari del fatto che gli gnostici utilizzarono un linguaggio cristiano per supportare concezioni antitetiche agli insegnamenti di Cristo.

Tralasciando per motivi di spazio l'analisi dei diversi libri gnostici elencati prima, in questo studio vogliamo brevemente considerare proprio il cosiddetto vangelo di Tommaso, o quinto vangelo, che gli gnostici stimano autentico e più antico dei quattro Vangeli canonici.

STUDI SUL VANGELO DI TOMMASO

Il vangelo apocrifo di Tommaso è dovuto a una comunità gnostica egiziana (Chenoboschion) identificata nel 1945-46. Sebbene gli studiosi non credano che esso sia stato realmente scritto dall'apostolo Tommaso, ha ricevuto comunque da essi molta attenzione.

Lo studioso R. Hayes afferma che l'idea di una datazione “straordinarimente antica” di questo vangelo apocrifo è “una proposta molto controversa” che “ha un tremolante fondamento metodologico” (cit. da Bock, in JUF:90).
Un altro studioso, Blomberg, conferma tale critica, sottolineando che l'apocrifo di Tommaso può essere stato scritto non prima del 150 dopo Cristo, e che in ogni caso non ci sono elementi per portare la datazione al secolo precedente.

H. Drijvers, un importante specialista che opera nell'area siriana, ha stabilito che questo vangelo è dipendente da un testo databile agli anni successivi al 180 dopo Cristo (cfr. H.J.W. Drijvers, in “Facts and Problems in Early Syriac-Speaking Christianity”, 1982, pp. 157-175).

Così, otteniamo l'intervallo 150-180 d.C. per la sua probabile stesura. Questo implica, ovviamente, che tale data non può precedere la composizione dei Vangeli canonici e rappresenta il limite temporale per la stesura di questi.

Inoltre, se il vangelo di Tommaso fosse autentico e costituisse realmente la raccolta di materiale indipendente più antica, allora come è possibile spiegare la presenza della considerevole quantità di elementi attinti proprio dai Vangeli canonici?

Lo studioso G. Mugnaio, infatti, fa notare che “l'autore del vangelo di san Tommaso mostra una dipendenza decisa dai Vangeli canonici, dimostrando una datazione posteriore a quella della composizione di questi testi”.

Il materiale appartenente unicamente a Matteo è chiamato “M Speciale” in letteratura. Esso costituisce materiale disponibile in Matteo (ed usato solo da lui) ma che non appare in Marco, Luca e Giovanni. Ci sono numerosi passaggi nel VdT (vangelo di Tommaso) che trovano riscontri nell'M Speciale:

Matt 5.10–VdT 69a
Matt 5.14–VdT 32 (= POxy1.7)
Matt 6.2-4–VdT 6,14 (= POxy654.6)
Matt 6.3–VdT 62
Matt 7.6–VdT 93
Matt 10.16–VdT 39
Matt 11.30–VdT 90
Matt 13.24-30–VdT 57
Matt 13.44–VdT 109
Matt 13.45-46–VdT 76
Matt 13.47-50–VdT 8
Matt 15.13–VdT 40
Matt 18.20–VdT 30 (= POxy1.5)
Matt 23.13–VdT 39, 102 (= POxy655.2)

Questo prova una innegabile familiarità con il vangelo di Matteo da parte dell'autore del vangelo gnostico di Tommaso!

Allo stesso modo, il materiale unico in Luca è chiamato “L speciale” in letteratura. Ci sono diversi passaggi nel VdT riferibili al L Speciale:

Luca 11.27-28+ 23: 29–VdT 79
Luca 12.13-14–VdT 72
Luca 12.16-21–VdT 63
Luca 12.49–VdT 10
Luca 17.20-21–VdT 3 (= POxy654.2), 113

L'autore del vangelo di Tommaso ha dunque familiarità anche con il vangelo di Luca!

Poi, ci sono anche diversi passaggi ove appaiono familiarità con il materiale di Giovanni:

Giov 1.9–VdT 24 (= POxy655.24)
Giov 1.14–VdT 28 (= POxy1.28)
Giov 4.13-15–VdT 13
Giov 7.32-36–VdT 38 (= POxy655.38)
Giov 8.12; 9.5–VdT 77

Questo prova la familiarità dell'autore anche rispetto al Vangelo di Giovanni.

Se Tommaso costituisse realmente la raccolta di materiale indipendente più antica, allora come è possibile spiegare la presenza di un numero così considerevole di materiale tratto da Matteo, da Luca, e da Giovanni?
Ciò ci fornisce elementi molto forti per affermare una decisa dipendenza letteraria sulle scritture canoniche del Vangelo.

Il vangelo gnostico di Tommaso è dunque un falso storico, elaborato sulla base del materiale estratto e condensato dai Vangeli canonici, o più probabilmente da alcune riduzioni composte in greco.

IL MESSAGGIO GNOSTICO

Il vangelo di Tommaso è basato sul sistema gnostico, che nel suo complesso non dà alcuno spazio agli insegnamenti di Gesù riguardanti la rivelazione di Dio e la salvezza. La “salvezza” per gli gnostici era la mera conoscenza di sè.

Nel vangelo apocrifo di Tommaso vi è un rifiuto della storia della salvezza, del significato delle profezie bibliche, e di qualunque cosa che dia un'importanza reale al ministero terreno di Gesù centrato sulla sua vittoria sulla morte e sulla resurrezione corporale, e sulla missione universale della sua chiesa per tutti i popoli (anziché per quella elitè spirituale che gli gnostici ritengono di rappresentare) e sulla futura venuta di Gesù per inaugurare un nuovo regno e un nuovo mondo.

In altre parole, la visione della salvezza nel vangelo apocrifo di Tommaso è astorica, atemporale, amateriale, così l'autore rimuove dai quattro Vangeli, cui si ispira, ogni cosa che contraddice questa visione. Severin, per esempio, dimostra convincentemente come l'apocrifo mette insieme tre diverse parabole nei detti 63, 64, e 65 per sviluppare la polemica gnostica contro il “capitalismo”, mentre censura rigorosamente nelle parabole qualunque riferimento alla storia della salvezza, e qualche prospettiva escatologica.

“Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio.”
(2 Giovanni 1:9)

(Riporto il seguente intervento di un lettore, con le relative risposte, per utilità degli altri lettori)

Lettore: “Nel sito ho letto che non è teorizzabile una precedenza storica del vangelo di Tommaso rispetto a quelli canonici in quanto sono presenti molti passi ripressi da questi ultimi. Ma non è più probabile che sia stato il vangelo di Tommaso ad essere preso d'esempio o come punto di partenza, essendo questo più vicino a quella dottrina cristiana degli albori che era indirizzata alle persone più povere e semplici?”

Come probabilmente sai il VGdT (vangelo gnostico di Tommaso) è stato rinvenuto in una raccolta di documenti gnostici. Tutti i documenti rinvenuti mostrano una chiara e completa dipendenza sia dai Vangeli canonici che da altre tradizioni non cristiane. Questo è già un precedente. Il VGdT non è da meno, e presenta una lunga serie di compressioni, espansioni e adattamenti di materiale proveniente dai Vangeli.

I motivi? Due studiosi, Grant e Freedman, hanno commentato: “Coloro i quali hanno trasmesso questo materiale [VGdT] non facevano parte della comunità Cristiana; non credevano in ciò che la nascente chiesa credeva; essi ricevevano quello che l'apostolo Paolo chiama 'un altro vangelo'. Proclamavano un altro Gesù”. Quello Gnostico, appunto.

Uno dei testi ritrovati a Nag Hammâdi, “La Sofia di Gesù Cristo”, contiene il classico formato in domande e risposte di Gesù ai discepoli. È stato dimostrato che questo testo in realtà non è altro che la rielaborazione di un testo gnostico del primo secolo avanti Cristo (quindi in origine solo gnosticismo, senza riferimenti cristiani), con l'aggiunta successiva di temi “cristiani” (Gesù e i discepoli, inseriti nel contesto e utilizzati come mezzi per la diffusione degli insegnamenti gnostici). Ciò dovrebbe far riflettere quanti sono disposti ad ascoltare qualunque novità, purché sia estranea ai testi canonici.

I vangeli canonici hanno poi una particolarità che gli gnostici non hanno: l'AT (Antico Testamento) contiene centinaia di profezie che si sono adempiute durante la vita di Gesù e che si trovano nei vangeli canonici. Persone, simboli e riti dell'AT diventano chiari nel NT (Nuovo Testamento), e il NT è contenuto sotto simboli nell'AT… E' una coerenza presente solo negli scritti ispirati. Niente di tutto questo per gli gnostici che, lo ricordo, non nascono come testi cristiani, ma sfruttano il “filone” del cristianesimo come via di diffusione, un po' come hanno fatto il culto romano di Mitra e simili.

Il VGdT comunque non è unico “Tommaso”. Diversi studiosi hanno rilevato che il VGdT potrebbe basarsi anche sul Libro di Tommaso e sugli Atti di Tommaso, entrambi apocrifi di provenienza siriana (come pure il VGdT). Questo naturalmente non depone a favore della presunta vicinanza del VGdT al cristianesimo degli albori.

Lettore: “Penso che sia più probabile che ci sia una presenza di Tommaso in tutti gli evangelisti che il contrario, anche i suoi motti sono privi di tutti quei ragionamenti filosofici e dogmatici, presenti soprattutto nel vangelo di Luca, che ritengo troppo distanti dalle persone a cui erano indirizzati.”

Mi pare che il VGdT presenti temi tutt'altro che vicini alle persone: esoterismo, sapere occulto da decifrare, riferimenti ad alcune tipiche tradizioni gnostiche…

Luca era un medico che, a differenza degli altre tre evangelisti, è l'unico a non essere un testimone oculare, ma ha fatto comunque parte del gruppo degli apostoli (cfr. Colos. 4:14, 2 Tim. 4:11, Filemone 24) e ha scritto il libro degli Atti.
Se con “ragionamenti filosofici e dogmatici” ti riferisci alle parabole di Gesù, esse non sono una peculiarità di Luca. Gesù ha parlato in parabole come era stato profetizzato dall'Antico Testamento, per un motivo preciso (che non è il sapere gnostico).

E non c'è insegnamento di Gesù che non sia comprensibile alle persone cui ti riferisci, proprio perché gli insegnamenti di Gesù non vanno studiati come un testo di storia o come dottrine o aforismi, insomma esclusivamente con l'intelletto e lo studio. Senza la guida dello Spirito Santo di Dio, la Bibbia intera rimane un libro chiuso. Gesù ebbe a dire: “È lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63).

Nella comunità che frequento, che si trova in una periferia abbastanza povera, ci sono diverse persone che non hanno neppure la terza media, eppure ti confesso che spesso proprio loro comprendono la Parola di Dio meglio e più profondamente di un teologo. La chiave non è né il sapere iniziatico, né anni di studi in seminario, né diplomi o lauree di qualche tipo, ma semplicemente accostarsi con un cuore semplice, e con tutto il cuore, a Gesù e riceverLo personalmente nella propria vita, perché Lui non è una figura del passato, ma è vivente e potente oggi come ieri.

Come disse Gesù: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli.” (Matteo 11:25, Luca 10:21). “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18:3).

Riguardo alla questione della datazione, elenco di seguito alcune motivazioni per cui il VGdT (vangelo gnostico di Tommaso) si dimostra essere un documento compilato successivamente ai Vangeli canonici.

Il VGdT, ad esempio:

1) Usa tipici elementi redazionali degli scrittori dei Vangeli. Le prove raccolte indicano un'evidente familiarità con i Vangeli di Matteo, Luca e di Giovanni (puoi trovare l'elenco dei paralleli nel seguente libro, in lingua inglese: Grant, Robert M. e David Noel Freedman, “The Secret Sayings of Jesus According to the Gospel of Thomas”, Fontana Books, 1960, pagine 103-104). Considerate le relazioni tra il VGdT e altri documenti, è evidente che non può essere stato redatto prima dei Vangeli canonici.

2) Usa passaggi (tradizioni) che sono unici e provenienti da uno specifico Vangelo (uno studioso, Miller, ha estratto dal VGdT un lungo elenco di elementi unici provenienti dai Vangeli). L'autore del VGdT era quindi familiare con la forma finale dei Vangeli. Come è possibile allora datare il VGdT a un'epoca precedente?

3) Riguardo al fatto che il VGdT abbia una forma che è considerata “più primitiva”, faccio un esempio: Tommaso 9 contiene la parabola del seminatore, ma manca però dell'interpretazione data da Gesù nei Vangeli canonici. Questo perché gli Gnostici ritenevano che la salvezza si raggiungesse attraverso l'interpretazione occulta degli insegnamenti (come è indicato chiaramente all'inizio del VdT: “chiunque trova l'interpretazione di questi detti non passerà per la morte”) e ovviamente, se l'interpretazione fosse stata offerta dal testo stesso, non ci sarebbe più stato alcun segreto da “decifrare”!

Uno studioso, Montefiore, ha osservato che “probabilmente il motivo per cui i dettagli allegorici non sono inclusi nel testo di Tommaso, e non vengono aggiunte spiegazioni allegoriche alle parabole, è da ricercarsi nel desiderio di riservare la 'vera' interpretazione spirituale dei detti ai soli iniziati gnostici”.

4) Il VdT tende a “nascondere” e a rendere meno univoci gli insegnamenti di Gesù, in linea con l'abitudine gnostica di rendere le cose occulte e poco comprensibili ai non iniziati (tra l'altro anche il formato in detti e “domande e risposte”, che è tipico degli insegnamenti gnostici, si trova in buona quantità nel VdT).

5) Una nota studiosa dello Gnosticismo, Elaine Pagels, ha rilevato che il VGdT “afferma di trasmettere insegnamenti che Gesù non dava in pubblico. Ciò sarebbe incomprensibile se il lettore non sapesse di Gesù e dei suoi insegnamenti”. In altre parole, l'esistenza di presunti “insegnamenti segreti”, implica l'esistenza e la diffusione di quelli pubblici prima. Come possono gli insegnamenti Gnostici aver preceduto quelli riportati nei Vangeli?

6) Il VGdT presenta insegnamenti non certamente attribuibili a Gesù o agli apostoli, ma una tradizione esoterica, del tutto estranea al messaggio del Vangelo cristiano. Ad esempio, nel VGdT, Pietro pensa che Maria Maddalena debba lasciare il gruppo dei discepoli “perché le donne non sono degne della Vita”. Gesù gli risponde: “In verità la guiderò fino a che diventi maschio, così che possa diventare anche lei uno spirito vivente come voi che siete maschi.

Perché ogni donna che diventerà maschio entrerà nel Regno dei Cieli”. Cosa hanno a che fare l'ermetismo e il tema esoterico dell'androgino, con gli insegnamenti che Gesù amava rivolgere ai semplici di cuore? “Non ho mai detto nulla di nascosto” (Gv 18,20)!

In conclusione cito Grant e Freedman: il VGdT è “probabilmente la più antica testimonianza che abbiamo delle prime alterazioni al Cristianesimo da parte di coloro i quali volevano creare un Gesù a loro stessa immagine”. Il VGdT “in conclusione testimonia non quello che Gesù ha detto, ma quello che degli uomini avrebbero voluto che avesse detto”.

Una domanda vorrei farla anch'io: perché tante persone cercano la verità il più lontano possibile dalla Sacra Scrittura? Intendo dire: piuttosto che nei vangeli canonici, si cerca nei vangeli gnostici; invece che nei libri canonici, si cerca nei libri apocrifi. La scusa di molti è ciò che ha fatto o ha detto la chiesa cattolica. Si sospetta, si pensa, si dubita… Eppure la chiesa cattolica è solo UNA chiesa, quella con sede a Roma.

Indipendentemente da questo, tutta la Chiesa Cristiana usa la Sacra Scrittura: abbiamo più di 24000 copie del testo originale del NT, un numero superiore a qualsiasi altro testo tramandatoci dal passato. La Bibbia non è monopolio del papa o dei protestanti o di altre persone che avrebbero interesse a ingannare le persone (e, se così fosse, aggiungo io, prima di tutto se stesse). Non sarà che non si è preso seriamente in considerazione e con sincerità di cuore il “vecchio” Vangelo?

fonte:camcris.altervista.org

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leggi il suo punto di vista in Il Vangelo di Tommaso, non e' un falso storico