Il buco nell'ozono salva i ghiacci della Terra

Il Giornale Online
Climatologi e oceanologi dell'Inghilterra, USA e Svezia hanno concluso che l'Antartico resiste meglio al riscaldamento rispetto all'Artico. Secondo loro, il Polo Nord si sta scaldando più rapidamente del Polo Sud, come dice il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). Ovvero, nelle regioni dei ghiacci perenni dell'Emisfero Nord, le temperature stagionali sono di quattro gradi Fahrenheit (poco più di due gradi Celsius) più basse della media, ma nella maggior parte dell'Antartico non ci sono cambiamenti della temperatura.

L'unica eccezione è la Penisola Antartica, una striscia di terra lungo il Sud America. Questo riscaldamento è maggiormente misurabile rispetto all'Emisfero Sud, di 3 gradi Fahrenheit (circa 1.7 gradi Celsius).
L'Artico si sta scaldando per diverse ragioni, considerano gli scienziati. James Overland del NOAA Pacific Marine Environmental Laboratory, ha affermato che nel fare previsioni gli scienziati dovrebbero prendere in considerazione l'influenza dei gas serra, il cambiamento dei venti prevalenti e le alte temperature oceaniche.

Nathan Gillet dell'Università dell'Est Anglia, ha detto che nell'Antartico la situazione è differente: il cambiamento nei venti e nelle temperature dell'aria combaciano con i calcoli che prendono in considerazione sia l'effetto dei gas serra che l'influenza del buco nell'ozono sopra il territorio. E' il buco nell'ozono che ostacola il riscaldamento dell'Antartico.

Uno strato più sottile dello strato di ozono all'altitudine di diverse dozzine di kilometri sopra l'Antartico, causa forti venti sul continente. Questo porta aria fredda sopra il territorio e previene il flusso di calore dal nord. Mentre la situazione persiste, il ghiaccio non si scioglierà. Comunque, il buco scoperto nella metà degli anni '80 non è eterno: lo strato di ozono si sta gradualmente ricostituendo sopra il Polo Sud. Da una parte, aiuta a proteggere la Terra dalle radiazioni solari, ma dall'altra parte, significa che la prevenzione al riscaldamento non funzionerà, considerano gli scienziati. Diversi calcoli suggeriscono che il foro scomparirà tra il 2050 e il 2070. Se le temperature continuano a salire, i ghiacci perenni dell'Emisfero Sud si scioglieranno rapidamente.

Comunque, le previsioni per la cappa polare nord sono più pessimistiche. Il ghiaccio diminuisce ogni anno e la situazione con il buco nell'ozono è migliore nel nostro emisfero rispetto all'Antartico. Per esempio, lo scorso settembre il satellite Envisat prese un'immagine di un altro anti-record: a causa dello scioglimento del ghiaccio, si è aperto il primo passaggio dall'Atlantico all'Oceano Pacifico attorno al Nord America. La zona di ghiacci totale ammonta quindi a tre milioni di kilometri quadrati.

La situazione non è migliore nei mari che bagnano il nord Europa. Questo inverno ha visto un altro blocco di ghiaccio di dimensioni record nella regione Baltica. Secondo l'agenzia metereologica Svedese, circa 49000 kilometri quadrati si sono ghiacciati durante il 2007-2008 (la norma è 180.000). La glaciazione record è avvenuta nell'inverno del 1986-87 quando il ghiaccio ha coperto 420000 kilometri quadrati. Quest'anno persino il Golfo di Bothnia tra la Svezia e la Finlandia non si è praticamente ghiacciato, solo vicino alle coste. Per finire, il Mare Baltico si è sghiacciato completamente due settimane prima del normale.

Gli esperti sono pessimisti sui futuri inverni. Secondo James Overland, l'Artico ripeterà il recordo dell'anno scorso. Ora la zona di mari ghiacciati nell'Emisfero Nord è del 40% inferiore rispetto a due decenni fa. “Lo scroso autunno, inverno e fino ad ora, la concentrazione di ghiaccio nell'Artico è stata sotto la norma,” da una citazione dell'Associated Press sulle parole di Jennifer Francis della Università di Rutgers.

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
Tradotto in inglese da Julia Bulygina per Pravda.ru

Fonte: http://english.pravda.ru/science/earth/105128-1/