Il campo magnetico "aiuta una vittima in coma"

Il Giornale Online
Un paziente negli USA rimasto in uno stato di simil-coma, dopo un incidente, ha recuperato l'abilità di parlare dopo ripetute esposizioni ad un campo magnetico.
Josh Villa non avrebbe recuperato da notevoli danni al capo.
Una volta sottoposto a “stimolazione magnetica transcraniale”, ha potuto esprimere semplici parole e rispondere a comandi, riporta il New Scientist.
Gli scienziati con base a Chicago ora pianificano ulteriori ricerche per vedere se la terapia funziona su altri pazienti.

E' difficile per i dottori prevedere il tempo di recupero di pazienti con danni cerebrali, dopo essere entrati in coma o in uno “stato vegetativo persistente”.
Josh Villa aveva 26 anni quando è stato catapultato fuori dal parabrezza della sua auto e, circa un anno dopo, ha riaperto gli occhi, ma è rimasto insensibile ad ogni tipo di stimolo esterno.
La Dr.Theresa Pape, del Dipartimento degli Affari Veterani, lo ha sottoposto ad uno studio di sei-settimane in cui una bobina elettromagnetica è stata tenuta difronte alla sua testa.

L'idea era di stimolare l'attività delle cellule cerebrali, in questo caso, le cellule della “corteccia dorsolaterale”, una parte del cervello che invia messaggi stimolanti ad altre parti del cervello.
Dopo circa 15 sessioni, ha girato la testa e ha guardato una persona che gli parlava.
Quindi ha iniziato ad obbedire a semplici comandi, come seguire il movimento di dita quando richiesto e ha potuto produrre singole parole, come “aiuto”.
Dopo 30 sessioni non ci sono stati ulteriori miglioramenti ed è stato mandato a casa per essere seguito da sua madre.

Lei ha detto che il trattamento ha reso più facili le cure di suo figlio.
La Dr.Pape ora spera di usare un simile trattamento per un secondo paziente in stato di simil-coma.

Recupero naturale

Comunque, un altro scienziato avvisa che forse la stimolazione magnetica non è interamente responsabile.
Il Dr.John Whyte, del Moss Rehabilitation Research Institute in Philadelphia, ha riferito che persino dopo 8 mesi da un danno cerebrale, i miglioramenti spontanei di questo tipo non sono “insoliti”.
Ha aggiunto: “Credo che i trattamenti elettromagnetici come la stimolazione cerebrale profonda, la stimolazione transcraniale con corrente continua e la TMS, possono essere tutte promesse terapeutiche.

“Comunque, provare la loro efficacia è una sfida, per i variabili effetti del recupero naturale.”
“Così casi singoli forniscono debole evidenza, a parte quando il trattamento avviene molto tardi (quindi la possibilità di recupero naturale diviene minima) e il paziente viene studiato per un intervallo considerevole sia prima che dopo il trattamento.”

La TMS ha prodotto risultati promettenti quando usato per trattare pazienti ad esempio con danni alla spina dorsale.

Fonte: http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/7669056.stm