Il fenomenale solvente chiamato acqua – Valdo Vaccaro

acqua

Avevamo inserito tutte le acque dure tra gli alimenti killer della nutrizione umana. Per comprenderne le ragioni occorre partire dalla distinzione tra minerali organici o organicati (sempre buoni), e minerali inorganici (sempre cattivi).

La base del sostentamento minerale delle creature viventi è costituita dal miracoloso fenomeno della fotosintesi clorofilliana, dove i minerali inorganici del suolo vengono assorbiti dalle radici delle piante, mandati in circolo con la linfa vegetale per subire poi il processo finale di organicazione nei germogli, nel fogliame e nella frutta. Questa operazione è tanto sottile e sofisticata che ha del pr

odigioso. Perché i minerali, per poter essere assimilati dall’organismo, e non dannosi alla salute, devono essere allo stato organico, devono cioè essere stati organicati naturalmente dalla funzione clorofilliana e dall’indispensabile intervento del sole. In questo caso, e solo in questo, i minerali vengono accettati dal corpo senza che questo ne subisca effetti collaterali, apportando beneficio immediato.

La fondamentale distinzione tra minerale organico o organicato e minerale inorganico, è importante per comprendere che:

  1. tutti i minerali contenuti nel terreno, o disciolti nell’acqua, o fusi in una struttura metallica, sono allo stato inorganico;
  2. tutti i minerali contenuti in una pianta viva, non sottoposta a processi di cottura o di trasformazione industriale, sono allo stato naturale e organico;
  3. solo le piante vive ed esposte al sole, con radici attecchite su un terreno fertile ed irrigato sono in grado di trasformare i minerali dallo stato inorganico allo stato organico;
  4. tutti gli esseri viventi, uomo incluso, assumono i minerali di cui necessitano per la loro sopravvivenza dal mondo vegetale (fanno eccezione i carnivori che catturano altri animali per mangiarne la carne cruda);
  5. i minerali inorganici (poco importa se si chiamano calcio o ferro o magnesio) sono, oltre che inutili, anche velenosi per l’organismo perché il corpo in quella forma non li può assimilare.

Le cellule umane possono usare solo acqua distillata al 100% di

purezza o quella che sta all’interno delle piante crude, della frutta e dei meloni in particolare, che viene pure chiamata acqua biologica (viva ed organicata). I minerali inorganici, oltre a essere causa prima dell’invecchiamento umano, dei reumatismi e della rigidità articolare, causano decrepitezza e morte precoce. La prova dei gravi danni arrecati all’organismo umano da tutti i minerali inorganici, è data dal fenomeno della leucocitosi che

scatta nel corpo umano tra la mezz’ora e le 3 ore dopo:

  • che l’acqua mineralizzata è stata bevuta;
  • che un cibo vegetale ma cotto è stato consumato (durante la cottura infatti i minerali organicati di origine vengono disaggregati, rovinati e resi inorganici dal calore);
  • aver ingerito succhi di frutta pastorizzati;
  • aver ingerito liquidi bolliti, come le tisane.

I gravi danni causati alla gente dal tè e dal caffé, dalle tisane e dalle bevande cotte in genere, non dipendono infatti solo dai veleni ivi contenuti (caffeina, theina, ecc.) ma anche dallo specifico veleno chiamato acqua cotta. Il fenomeno della leucocitosi non si verifica quando nell’organismo si introduce acqua distillata o cibi naturali crudi. Le acque minerali quindi non possono offrire altro che la loro componente acquea, e non certo quanto contengono di minerale inorganico in aggiunta ad essa.  L’acqua minerale più ricca e concentrata in minerali inorganici è quella del mare, che è ottima per la nostra pelle esterna, ma che bevuta in quantità diventa veleno mortale per l’organismo. L’acqua dei mari salatissimi, come il Mar Morto, è ancora più pericolosa.

E’ purtroppo molto diffusa l’idea che l’acqua piovana, cioè l’acqua distillata,
caricandosi di acido carbonico, diventi una sostanza acida e dannosa per il nostro corpo, similmente poi a tutte le acque distillate, mentre l’acqua naturale «vera», quella carica di «preziosi» minerali, ci farebbe un gran bene e ci nutrirebbe. Ma se fosse così (e infatti così non è), la cosa più saggia da fare sarebbe quella di mettersi a bere litri di acqua marina, o meglio di acqua marina del Mar Morto, che sono le acque più ricche e inquinate dal sale.

Altro errore ideologico molto diffuso è che l’uomo debba bere acqua in abbondanza. L’uomo non è fatto per bere acqua in abbondanza, e per incanalarla poi fuori facilmente. La purificazione dell’organismo umano è un processo elettro-chimico delle cellule viventi, e non un semplice rimboccamento. Se la dieta è carente di sali organicati, l’acqua introdotta non farà altro che complicare la situazione interna, anziché arrecare sollievo. Le acque minerali, i caffé, i tè, le bevande alcoliche, non forniscono nel modo più assoluto i sali preziosi che servono a fermare l’acidificazione interna, ma danneggiano ulteriormente il sistema circolatorio e il sistema linfatico. Una dieta di frutta fa passare la sete, mentre due litri di acqua al giorno ingrossano ed arrugginiscono l’organismo, senza dissetare.

La verità è che l’uomo non è affatto un animale bevitore di liquidi, non è per natura un bevitore, né di acqua né di altre bevande, l’acqua gli serve solo da integratore liquido nelle emergenze. Ha dovuto inventarsi il bicchiere. Ha dovuto fabbricarsi le bottiglie, intrappolatrici di sostanze devitalizzate e pastorizzate, oppure di bevande fermentate e alcoliche, nessuna di esse è buona per la sua salute.

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L’uomo è infatti un grande mangiatore di frutta. E’ con la frutta che fa l’indispensabile rifornimento giornaliero di acqua biologica. Acqua biologica che è un’acqua distillata al 100% dalla pianta e mescolata nel contempo ai succhi elaborati dalla pianta stessa in associazione con la luce solare, ovvero coi succhi zuccherini, vitaminici e minerali. Ed è per questo che la dieta dell’uomo è di norma idroautosufficiente. Esistono acque leggere, prive di troppi minerali, e acque pesanti, acque normali e gassate naturalmente, acque mineralizzate e addizionate di acido carbonico, acque distillate naturalmente, come l’acqua piovana, la neve e la grandine e l’acqua di ghiacciaio e di iceberg. Qual è la migliore per l’uomo?

L’uomo che mangia carni, formaggi, cibo cotto, cibo concentrato, cibo dolce e cibo salato, e che beve alcolici, nervini, bevande zuccherate e gassate, e che magari pure fuma, ha sicuramente un maggiore fabbisogno idrico. Il suo corpo richiede un solvente capace di diluire i veleni che gli vengono imposti. Più secco mangia e più innaturale mangia, e più sete gli viene. Più ha il sangue avvelenato dal sale, dallo zucchero industriale, dagli aspartami e dalle caffeine, e più acqua gli serve. Quell’acqua è per lui una vera e propria integrazione. I cibi sbagliati e le bevande sbagliate hanno preso il posto della frutta, causando una pesante carenza di acqua biologica. E questa carenza viene compensata appunto dall’acqua. Chiedersi in tali circostanze quale acqua sia buona o cattiva, quale sia la migliore, non ha molto senso. Qualsiasi acqua, purché genericamente potabile e non avvelenata, andrà bene.

L’uomo normale, quello che vive in condizioni normali di equilibrio e di salute, non ha febbre interna e quindi non è afflitto da sete intensiva, anche perchè ricorre all’anguria e alle pesche, ai frutti di bosco e alla noce di cocco, alle arance ed ai pompelmi, ai frullati di carote e sedano. Può succedere anche a lui di trovarsi in condizioni di emergenza idrica, per superattività fisica ed intensa essudazione. In questi casi di emergenza, e solo in questi, ricorre all’integratore naturale chiamato acqua, bevendo quanto basta, e senza preoccuparsi troppo di quale tipo d’acqua. L’uomo normale mangia frutta di qualsiasi tipo, in modo regolare e abbondante, dando preminenza alla frutta del suo orto (quando ha la fortuna di averlo) o a quella che sa essere meno trattata. Se ha sete, fa uso di qualsiasi tipo di acqua, ricordandosi che l’acqua più acqua è quella priva di minerali, e non quella che ne ha di più.

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In Europa non ci sono grandi tradizioni di acqua distillata ad uso alimentare in bottiglia, salvo che non si tratti di acqua distillata ad uso domestico-industriale (esempio classico l’acqua dei ferri da stiro). Per il perfezionista, esiste la possibilità di raccogliere l’acqua della pioggia durante i temporali (evitando i primissimi scrosci, carichi di pulviscolo atmosferico), e di conservarla in bottiglie. Comunque, le migliori acque ad uso umano sono quelle a bassissimo o nullo contenuto di minerali inorganici, a basso o bassissimo residuo fisso per le acque in bottiglia, ne diamo qui un elenco in ordine di importanza:

  1. acqua biologica-distillata naturalmente (anguria, melone, cocco, pesca, agrumi, carote, uva, cachi, pomodoro, cetrioli, kiwi). Si chiama biologica l’acqua fabbricata dalla natura attraverso le piante. Si tratta cioè dell’acqua che le radici hanno assorbito dal suolo assieme ai minerali, pompandola poi lentamente verso rami e foglie e frutti, dove essa ha potuto vitaminizzarsi e arricchirsi del processo della fotosintesi clorofilliana. L’acqua biologica è da considerarsi acqua distillata dalla natura, è il cibo umano, acqua pura e libera dai minerali duri e dagli inquinanti. Ed è accompagnata da preziosi elementi quali zuccheri naturali, minerali organici, vitamine, enzimi alimentari, ormoni vegetali, fitochimici.
  2. Acqua distillata naturalmente (piovana, nevosa). È quella distillata naturalmente nel corso dei temporali, dove le scariche elettriche dei fulmini, o anche l’elettricità statica e magnetica che si forma in determinate condizioni di temperatura e pressione atmosferica, generano la formazione di gocce di acqua dalle nuvole cariche di anidride carbonica, dove l’ossigeno si lega con l’idrogeno per formare acqua, sottoforma di pioggia, grandine e neve. Le precipitazioni atmosferiche generano un tipo di acqua che è pura, distillata naturalmente, ma che poi, precipitando verso il suolo, raccoglie le impurità dei fumi e del pulviscolo atmosferico che trova lungo il tragitto, a volte acidificandosi.

L’importanza dell’acqua distillata sta nel suo potere solvente, nel potere di depurare, di tirare via i dannosi depositi di minerali inorganici dovunque essi siano. È quella utilizzata nei digiuni.

3. Acqua di sorgente di altissima montagna.
4. Acqua fresca di sorgente, di qualsiasi località.
5. Acqua naturale imbottigliata di alta montagna (a basso residuo fisso).

Queste acque sono da assumersi in via emergenziale, e solo se non ci sono alternative migliori:

  1. acqua naturale imbottigliata di qualsiasi fonte (incluso acque gassate naturali).
  2. Acqua di rubinetto (soggetta però ad ampie variazioni qualitative tra una località e l’altra, migliorabile con trattamenti di depurazione e di osmosi).
  3. Acqua di pozzo.
  4. Acqua minerale frizzante.

L’acqua peggiore, a parte ovviamente le acque chimicamente o biologicamente inquinate, è l’acqua più ricca di minerali, ossia l’acqua di mare. La peggiore acqua di mare possibile è quella dei mari chiusi, tipo il Mar Morto, dove la concentrazione salina è così alta da mantenerti a galla senza nemmeno nuotare.

Le acque distillate, le acque pure della pioggia, oppure le acque che stanno nella frutta e nelle verdure crude, sono le acque ideali per le funzioni del corpo umano, perché sono in grado di rendere solubili ed eliminabili i sali minerali ivi maldepositati, per cui diventano benefiche come liquidi ripulitori del corpo umano (l’acqua per i digiuni è infatti acqua distillata ad uso alimentare, pura al 100%). Quelli che demonizzano l’acqua distillata accusandola di demineralizzare l’organismo, non distinguono tra depositi minerali inorganici e inquinanti (quei minerali che legati al colesterolo bloccano le arterie) e minerali organici in preziosa circolazione funzionale-nutritiva nel sangue, che non sono affatto attaccati dall’acqua distillata, in quanto associati ai rispettivi enzimi e alle rispettive vitamine. Non distinguono cioè tra demineralizzazione utile e benefica, perché atta ad espellere i minerali-scoria (che avvelenano, appesantiscono e sclerotizzano l’organismo umano), e demineralizzazione dannosa, dovuta a carenza nutritiva di veri minerali organicati, tipica di chi si alimenta di cibo improprio e di cibo cotto.

In conclusione,

  1. il corpo umano ottiene i suoi minerali esclusivamente da una dieta di frutta e di vegetali crudi.
  2. Il corpo umano non può in nessun modo e in nessuna circostanza usare minerali inorganici. Le acque minerali che l’uomo beve, vengono purificate e demineralizzate dal corpo stesso in fase di utilizzo (dove i minerali non usabili sono messi da parte) e sono tentativamente ripresi in fase di espulsione scorie.
  3. L’acqua minerale (non pura e non distillata) è velenosa per il corpo umano. La prova lampante è che nell’arco di 30 minuti-3 ore dopo la sua ingestione, essa causa leucocitosi, ovvero proliferazione di globuli bianchi, segnale che il sistema immunitario ha attivato un meccanismo di difesa contro di lei.
  4. Non dovremmo mai bere acque dure, se non in circostanze straordinarie e in casi di emergenza-sete. Assurdo tassare il corpo e costringerlo a sciupare energia per l’utilizzo dell’acqua.

Il miglior modo di regolare la fornitura acquea al nostro sistema è quello di adottare una semplice e frugale dieta, libera da sali inorganici, da spezie e condimenti, ma inclusiva di insalata cruda e di frutta a volontà. In quel modo, la sete scomparirà, e si potrà al massimo bere mezzo bicchiere o un
bicchiere di qualsiasi tipo di acqua al giorno, da bersi preferibilmente lontano dai pasti.

Valdo Vaccaro

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