Il fisico svela-tumori lascia l'Italia?

Il Giornale Online
di Flavia Amabile tratto dal quotidiano “La Stampa” del 5 luglio 2010

Il dubbio di Clarbruno Vedruccio: ha inventato un apparecchio rivoluzionario, unico al mondo ma le aziende italiane non vogliono più produrlo

C’è una macchina unica al mondo, scopre i tumori come un metal detector, senza sonde da infilare nel corpo, ecografie, aghi, nè altri metodi invasivi. L’ha inventata un italiano, il fisico Clarbruno Vedruccio, un signore dall’aria mite ma dal carattere deciso. Uno così il mondo dovrebbe invidiarcelo e invece lui è sul punto di far le valigie e partire portando con sè la sua creatura. La sua è una di quelle strane storie di questi tempi non facili in Italia per chi ha dell’ingegno.

La sua macchina si chiama bioscanner, il nome commerciale è Trimprob, è in uso in decine di ospedali italiani: dal San Raffaele di Milano al Sant’Andrea di Roma. Calciatori ed ex-calciatori, politici e persone di spettacolo, e poi centinaia di migliaia di italiani da sette anni la usano per tenere sotto controllo il corpo e scoprire eventuali tumori proprio sul formarsi in modo da intervenire subito. Anche perché non si tratta della solita tecnica super-esclusiva che solo in pochi possono permettersi. E’ una prestazione regolarmente coperta dal Servizio Sanitario nazionale, si paga il ticket e si ha il diritto all’esame. Persino Girolamo Sirchia, allora ministro della Salute, ne era entusiasta.

E Umberto Veronesi nel 2006 l’ha promosso a pieni voti nella scoperta di tumori alla prostata chiedendo studi approfonditi per allargarlo anche ad altri organi.
Poi i tempi sono cambiati. Non perché sia stato inventato qualcosa di altrettanto efficace. Semplicemente perché la Galileo Avionica, una società che fa parte della Finmeccanica, ha annunciato la chiusura della Trim Probe Spa, l’azienda che produceva e vendeva la macchina capace di svelare i tumori. I motivi? Non è una produzione strategica per un gruppo internazionale che ha come sua attività principale il settore militare.

Poi è diventata anche un piccolo caso politico. A fine giugno la provincia Autonoma di Trento e l’Azienda Sanitaria del Trentino hanno dichiarato fuori legge il Trimprob. L’assessore provinciale alla Salute Ugo Rossi, autonomista, ha bocciato il tentativo della Lega Nord di chiedere con un’interrogazione perché l’apparecchiatura svela-tumori non fosse utilizzata nelle strutture sanitarie provinciali. La Lega Nord è una fan del Trimprobe dal 2004, quando anche Umberto Bossi la provò e fece i complimenti al suo inventore. Ma secondo l’assessore alla Salute del Trentino sostiene nella sua risposta formale che «allo stato attuale non ci sono né le condizioni regolamentari né le necessarie evidenze di efficacia per l’adozione».

Parole che non sono piaciute all’inventore che sta lottando per far riprendere la produzione del suo apparecchio. Un mese fa ha tenuto un intervento alla Biblioteca del Senato, due giorni fa era alla Sapienza fra dottori futuri e presenti. Ovunque vada parla della sua invenzione, dello stop ricevuto e provoca entusiasmo e stupore. «Non so come si possa dire che non esistono le condizioni regolamentari, visto che il bioscanner è omologato con certificazione valida in Europa, ed è addirittura presente nel Servizio Sanitario Nazionale».

Per quel che riguarda le evidenze scientifiche, invece, Marcello Tufano, radiologo e ricercatore, che ha realizzato oltre 17 mila visite a pazienti con il bioscanner elenca una serie di dati sull'efficacia di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi ecografia o indagine con aghi o con altri metodi decisamente più invasivi. “Le sperimentazioni sono complete per i tumori a quasi ogni tipo di organo. Termineremo presto il lavoro”.
Sempre che Clarbruno Vedruccio non si spazientisca prima. “Aspetterò ancora qualche mese, se non dovesse cambiare nulla lascerò l’Italia». Per andare dove? «Non negli Stati Uniti o in Cina, piuttosto in un altro paese europeo o in Sudamerica».

Fonte: http://clarbrunonobel.blogspot.com/2010/07/il-fisico-svela-tumori-lascia-litalia.html http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=986&ID_sezione&sezione