Il laser dei mitocondri

Il Giornale Online
[link=http://williambrownscienceoflife.com/]di William Brown[/link]

Recentemente sono venuto a conoscenza di diversi manoscritti, che prestano un forte sostegno a diverse previsioni e teorie che sono state esposte in “La Scienza della Vita Universale” – collettivamente quello a cui ci riferiamo come il modello Ubiquim Biointerface. Una delle teorie chiave in questo modello è la trasduzione elettromagnetica del polimero di acido nucleico DNA (vedi Corpo di Luce http://williambrownscienceoflife.com/?page_id=166 ). Sebbene il seguente rapporto sia del 1999, era sconosciuto all'autore fino a poco tempo fa – in quel momento sono rimasto molto entusiasta nel sapere delle misurazioni empiriche che verificano la conduzione di elettroni a lungo raggio nel polimero DNA – Femtosecond dynamics of DNA-mediated electron transfer http://www.pnas.org/content/96/11/6014.full.pdf+html

Sono gli orbitali π elettronici delocalizzati impilati dei residui nucleotidici che, ho suggerito, sono coinvolti nella conduzione di corrente elettrica e sembra essere convalidato dal manoscritto di sopra. Ho di recente considerato il fatto che gli organelli subcellulari – i mitocondri – sono pieni di nucleotidi aromatici e per di più sono legati con i gruppi fosfato densi di elettroni. Questo, così come numerose altre caratteristiche dei mitocondri (come il plasma di protoni d'idrogeno nella matrice interna, i fotorecettori in tutte le membrane mitocondriali, ecc.), ha stimolato grande speculazione circa le possibili proprietà fotoelettriche e di fototrasduzione dei mitocondri. Infatti, abbiamo recentemente trovato un manoscritto di supporto proprio a tale supposizione (discusso sotto). Un'altra scoperta interessante è un articolo dal titolo Il DNA è una antenna frattale in campi elettromagnetici http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21457072 , di nuovo, questo era stato previsto entro la Scienza della Vita Universale (vedi http://exopolitics.blogs.com/files/synopsis—the-light-encoded-dna-filament-and-biomolecular-quantum-communication.pdf ), che ha supporto teorico in questo recente manoscritto http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21457072

Ora, nel modello Ubiquim Biointerface, i mitocondri sono della massima importanza. Insieme ai microtubuli – formando la matrice mitocondriale reticolare (vedi figura 1 da Roland et al) – i mitocondri formano il vero cervello della cellula. La seguente pubblicazione descrive la possibile trasmissione elettromagnetica dei mitocondri http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15302557


Questa è stata una ipotesi centrale del modello Interfaccia Biologica Ubiqituim (cfr. Il Corpo di Luce http://williambrownscienceoflife.com/?page_id=166 ) propugnata nel teorema Scienza della Vita Universale. L'emissione e la propagazione di fotoni all'interno della matrice intracellulare (rete molecolare continua dei filamenti citoplasmatici e della matrice extracellulare) ai fini della trasmissione delle informazioni è un importante concetto teorico, perché sarebbe un meccanismo mediante il quale il sistema scambia informazioni biologiche con Ubiquim (l'onnipresente vuoto, vedi The Living Matrix http://williambrownscienceoflife.com/?page_id=511 ). Il campo elettromagnetico quantizzato è il vuoto (ricordate nel Modello Standard, il vuoto quantistico produce continuamente “coppie di fotoni virtuali”). Teoricamente questo significa che il sistema biologico avrebbe accesso agli orizzonti olografici superficiali di memoria del vuoto quantistico attraverso le chemiodinamiche dei mitocondri.


Cosa sono gli orizzonti della memoria olografica? All'interno del modello olofrattografico della gravità quantistica (Gravità Quantistica e Massa olografica http://hiup.org/wp-content/uploads/2013/01/1367405491-Haramein342013PRRI3363.pdf ), sono gli orizzonti degli eventi formati da buchi neri quantistici del vuoto e sono composti da oscillatori armonici di Planck. Gli oscillatori armonici di Planck sono il limite fondamentale di volume che possiamo sondare (se avessimo un acceleratore di particelle delle dimensioni del nostro sistema solare). All'orizzonte superficiale della memoria olografica, sono i “bit” che registrano le informazioni di entropia (contenuto informativo) del volume interno del buco nero quantistico.

Noi teorizziamo che gli orizzonti di memoria dello spaziotempo frattale, contengano informazioni accessibili al sistema biologico attraverso le sue operazioni di feedback con il vuoto quantistico – le emissioni di fotoni del DNA (Wolf 1984 http://williambrownscienceoflife.com/?page_id=697 ) e i mitocondri fanno da interfacce primarie. I microtubuli possono trasmettere le informazioni come fotoni coerenti monocromatici (luce laser) attraverso il lume, in qualità di guide d'onda. Durante questo processo, sono possibili i calcoli quantistici attraverso i qubit dei residui di tubulina che compongono la parete dei microtubuli (Penrose-Hameroff OrchOR http://www.quantum-mind.org/penrose-hameroff/orchOR.html ) – proponiamo però che i microtubuli funzionino principalmente per la memorizzazione e la trasmissione delle informazioni. Questo sarà spiegato in dettaglio nella descrizione completa del modello Ubiquim Biointerface.

Fonte: http://williambrownscienceoflife.com/?page_id=686
Vedi: https://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7955 https://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8042