Il Messaggio del Mistero di Daniela Lauber

L'Associazione Gocce di Luna ha tenuto un convegno lo scorso fine settimana dal titolo “Ponte di luce tra visibile e invisibile” al quale, come redazione AG, gentilmente siamo stati invitati. Il congresso ha avuto molti redattori che hanno spaziato in tutti i campi, dalla natura alla alimentazione, dallo yoga alla fisica quantistica, dai misteri della storia e del sacro ai messaggi della fratellanza bianca universale. Tra non molto riporteremo i pezzi più salienti del congresso, adesso ci è cura riportare il messaggio di apertura del convegno da parte del fondatore della Associazione, Daniela Lauber.

IL MESSAGGIO DEL MISTERO DI DANIELA LAUBER – Necessità e comprensione del piano divino

Finalmente ci siamo. E' da tanto tempo che aspettavo questo giorno, l'ultimo ed il primo, il nuovo giorno. E' arrivato il momento di rispondere alla chiamata, una chiamata precisa, una chiamata di risveglio. E' un risveglio sotto certi aspetti violento, perchè a carico della realtà che ci circonda. Ed è proprio questa nostra realtà che ci stà risvegliando, e lo fa adesso perchè è il tempo giusto.

Questa chiamata arriva da dentro di noi. Spiriti senzienti che all'inizio dei tempi si sono promessi con un patto di alleanza, di profonda fede e di amore di esserci nel momento in cui il mondo avrebbe chiamato, luce creatrice continua. Questa chiamata è arrivata, qualunque idea, qualunque pensiero si crea. La creazione, noi siamo la creazione stessa, siamo l'uomo e la donna, siamo il padre e la madre, siamo la luce creatrice continua. E non dobbiamo assolutamente stupirci di ciò che ci circonda, il caos, il non senso, l'incoerenza?

Ricordiamoci allora che ognuno di noi deve gioire nel momento in cui ci riconosciamo scintilla di luce, portatori di luce divina. E subito dopo ci dobbiamo totalmente la responsabilità di questa creazione perchè ogni cosa che nasce, deriva e giunge da noi è creazione, tutto è creazione.Tutto questo creare ha creato oggi la necessità di rispondere alla chiamata e di risvegliarci. Noi del mondo spirituale siamo avvantaggiati, ci siamo accorti prima che c'è qualche cosa che non va e che possiamo fare qualcosa. Ma più di altri abbiamo la responsabilità ora di agire, di fare, perchè oggi essere senza fare non serve più a nulla.

Questa chiamata è una chiamata forte, difficile, di responsabilità che ci porta ad individuare un senso a tutto quello che facciamo. Perchè vediamo che realtà da una parte e verità dall'altra si stanno separando sempre di più, noi vediamo perchè non siamo ciechi ciò che c'è nella realtà e sappiamo quella che è la verità, sappiamo quello che doveva essere il divenire, sappiamo come doveva essere questo mondo. E non ci possiamo più distogliere, non ci possiamo più dimenticare quello che è il nostro compito.

Dobbiamo essere i primi a essere coerenti. Che senso ha vivere una vita del mondo spirituale? Non ha senso vivere una vita di seminari, convegni, tecniche, terapie, leggere libri di qualunque genere, se poi rimane una nicchia, un'isola felice. Non ha senso se non siamo noi stessi i primi a traslare tutto questo divino spirituale nel nostro vivere.

Rispondere alla chiamata vuol dire risvegliarsi alla vita. Ci viene chiesto semplicemente di vivere e di far ricordare agli altri la fuori cosa significa vivere, cosa significa amare, cosa significa credere. Perchè aspettare un intervento o chissà cosa, questa creazione è nostra responsabilità, è frutto del nostro libero arbitrio.

Possiamo imparare tutto, tecniche yoga, recitiamo mantra…. la contemplazione, ci mettiamo in devozione davanti ad altari, ma a cosa serve se poi ci dimentichiamo cosa significa amare? Le nostre librerie sono colme, continuiamo a comperare libri sulla salute e poi quando ci ammaliamo prendiamo medicine chimiche e molto altro. Questa è l'incoerenza del nostro vissuto, non serve a niente un cammino spirituale di questo genere.

Dobbiamo essere coerenti, e questa coerenza ci porta a trovare un senso, il senso del nostro vivere, il senso del nostro agire. Unione, uniamoci e creiamo assieme. Quando eravamo giovani abbiamo letto un trattato incredibile, Essere o Avere. Ecco, oggi è Essere e Avere. Perchè dobbiamo pensare di dover scegliere tra la materia e lo spirito, noi siamo figli della terra, figli del cielo e la differenza tra tutti i fratelli di luce che ci aiutano come possono dai mondi spirituali portandoci i messaggi e noi è che noi siamo i CREATORI, noi siamo nella materia. Perchè mai dobbiamo sfuggire dalla materia? Perchè dobbiamo ignorarla, tradirla? Qui il senso non è scegliere tra materia e spirito, il senso è scegliere come vivere e come unire queste due vibrazioni insieme.

Non dobbiamo aver paura di vivere le esperienze, la vita è per questo, per attraversarla, perchè nel momento in cui noi la attraversiamo con luce, fede ed amore noi portiamo tutto questo nella terra. Se ci allontaniamo dal mondo della materia per quello spirituale cosa facciamo? Togliamo la nostra vibrazione spirituale dalla terra. Non ci dobbiamo stupire poi se tutto intorno a noi sta morendo, se la natura si ribella, se addirittura l'uomo e la donna non possono più procreare insieme. Dobbiamo stare attenti, perchè questi sono campanelli di allarme che c'è qualcosa che non va intorno a noi. Rischiamo di entrare in un caos tale da non riuscire a riconoscere più niente.

Spesso interpretiamo la volontà di Dio in maniera errata. Spesso abbiamo la presunzione di capire cosa Dio vuole per noi. Dobbiamo rimettere bene i punti cardine del nostro presente e del nostro passaggio. La vibrazione oggi è una vibrazione che ne unisce due incredibili. La vibrazione mistice e quella rivoluzionaria. Perchè se non abbiamo queste due vibrazioni non riusciamo a cambiare tutto quello che c'è da cambiare la fuori. Per rimanere sereno, equilibrato e centrato uno camminando in una città dovrebbe essere isolato da tutto. Se solo guardiamo ed osserviamo ciò che ci circonda, non c'è niente che ha un senso con quello che noi professiamo dentro di noi, con quello che noi desideriamo.

Ed allora come possiamo cambiare, quale è il messaggio spirituale? Il messaggio dice che dice si, tu puoi fare la differenza e puoi iniziare con te, con la tua vita. Puoi iniziare a sistemare la tua vita nella coerenza, non avere paura di portare il messaggio, esserci, essere presenza viva e iniziare a riunirti con i tuoi fratelli, quelli che la pensano come te. Quando si parlava di un popolo eletto non si parlava di un popolo specifico di un territorio, si parlava di un popolo che si riconosce, che si forma e si riconosce in qualunque altro fratello che porta questo messaggio. Perchè riconoscersi, portare l'indicazione, il messaggio, significa riportare il senso.

In questo congresso ci saranno molti interventi precisi, ogni intervento desidera riportare quelli strumenti precisi, necessari per comprendere che cosa sia fondamentale. Ritrovare in noi i nostri talenti, il nostro ascolto. Questo congresso metterà dei semi che saggiamente annaffiati daranno grandi risultati. Perchè vibrazione mistica e rivoluzionaria? Perchè qui bisogna avere la visione, bisogna riconoscere questa visione, bisogna sapere dove stiamo andando, bisogna sapere che cosa desideriamo vedere davanti a noi. E questa visione che abbiamo dentro di noi deve essere talmente forte, ma pacifica ovviamente, che riesca veramente a risvegliare la vita.

Diciamo spesso che sembriamo circondati da morti viventi. E' così, perchè la vibrazione della morte sta prendendo piede, ma non la morte che risana, la morte della trasformazione, questa è la morte dello spegnimento. Spesso sentiamo frasi del tipo “non ci credo più”, “tanto non ci posso far niente”, “la vita è finita” e potrei continuare. Assolutamente non è questo il passo.

Il Nuovo Cambiamento oggi ci dice che il ministero è del mistero e quel mistero siamo noi. Perchè noi siamo in quel libero arbitrio così profondo e vero dal quale da noi può uscire qualsiasi cosa. Quindi dobbiamo riascoltarci profondamente, risentirci profondamente e decidere da che cosa vogliamo essere attraversati. Nel momento in cui io dico, do la vita per il prossimo inizio a vivere così profondamente in modo che ogni persona, ogni spirito che incontro lo risveglio. Ma non posso risvegliarlo se non sono l'esempio, in prima persona di questo cambiamento.

Molto spesso si inizia un percorso spirituale e la prima cosa che facciamo è quello di guardare in alto, guardare lontano e continuiamo a non guardarci in faccia così che ci perdiamo. Non dobbiamo guardare troppo in alto, non dobbiamo guardare troppo in basso, non indietro, non avanti, dobbiamo ri-iniziare a guardarci. Perchè in questo momento questo messaggio spirituale ci dice con forza che dobbiamo usare il senso della vista, perchè ogni nostro senso crea. Quando noi guardiamo, quando noi osserviamo, creiamo. Ridiamo la vita a una idea, ad un pensiero, ad un passaggio. Quando io ti guardo significa che io sono sintonizzato su di te.

Dio ci dice “Io sono qui che ti aspetto, io sono qui per te”. Dio non è lontano da noi, Dio è molto più vicino di quello che pensiamo.
Dobbiamo solamente ricordarci di Lui, non avere aspettative, illusioni, immaginarcelo in chissà quale modo. Non dobbiamo continuare a vivere la nostra vita seguendo modelli, modello dopo modello, guardate quanti modelli ci stanno proponendo da qualsiasi parte. Noi abbiamo bisogno di ispiratori, il mondo ha bisogno di ispiratori. E quelli ispiratori siamo noi. Ispirare la vita, nel respiro, inspirare. Portiamo dentro di noi questa vitalità, portiamo dentro di noi questo amore. Tutti noi abbiamo bisogno di vedere, perchè ciò che vediamo significa che c'è. Il vedere qui è riferito sia a ciò che è visibile sia a ciò che è invisibile-

Perchè dobbiamo nascondere la nostra fede. Perchè quando sentiamo qualcuno bestemmiare stiamo zitti? Diciamoli chiaramente che secondo noi ha esagerato. Portiamo con forza la nostra identità. Il messaggio spirituale ci dice che adesso è arrivato lo Spirito Santo. Questo è Colui che si presenta come presenza viva e determinante. Egli è in ognuno di noi, è quella lingua di fuoco che si è posata sulla nostra testa, non c'è qualcuno che nasce privilegiato per quel che riguarda il mondo spirituale, facciamo tutto da soli, possiamo decidere di accogliere o di rifiutare quello che giunge da Dio. E lo vediamo. Riusciamo bene a riconoscere quello che giunge da Dio e quello che giunge dall'uomo. L'uomo potrebbe fare veramente tantissime cose, ma quello che fa di bello è poco, rispetto a tutto il resto che crea non non senso.

Oggi abbiamo bisogno di ritrovare il dono della profezia. La profezia non è quello che si annuncia in un futuro, in un anno piuttosto che in un altro. La profezia è oggi, nel presente, in questo momento. Noi stiamo parlando del dono della profezia che portano i profeti. Ma il profeta chi è? Non è un eletto. Il profeta è colui che annuncia e al solito tempo lo realizza. Il profeta ci crede a quello che dice, e mette tutto in discussione, è disposto a dare qualsiasi cosa per questa scintilla Divina, non si sposta di un passo dal punto in cui è stato portato.

Allora oggi il messaggio del mistero ci dice “incidi la tua traccia”, “scolpisci il tuo mandato nel tuo cuore”. Dio questo vuole, Dio è qui.
Perchè parlo così di Dio? Perchè lo dobbiamo vedere, dove vedete Dio? Riusciamo a vedere Dio nelle piccole cose? Negli occhi dell'altro? Nella nostra vita? Troppe volte abbiamo identificato Dio nei cieli, un qualcosa di distaccato da noi. Dio è qui, nella nostra casa, nella nostra vita, in noi. Ci lascia la libertà, ma ci accompagna da sempre.

Se noi ci siamo, se noi siamo presenti e veri, tutto è possibile. Allora tutto il senso della creazione significa arrivare ad ascoltarsi dentro, riuscire a vivere questo salto qualitativo, non bisogna avere paure, non bisogna temere, dobbiamo ritrovarci. Se noi non riusciamo a fare questo niente e nessuno potrà farlo per noi. Noi non facciamo e viviamo tutto solo per noi, il nostro percorso spirituale non è solo per noi. La chiamata precisa è quella di riconoscere in noi tutti i precetti divini e riportarli alla vita. Il precetto della determinazione, quello della manifestazione, del credere, del sostenere, della lealtà, della libera azione, della perfezione, trasferire, elevare, la costanza, la ponderatezza, la fedeltà, non possono rimanere solo parole, devono divenire scintille vive.

Ed io sono qua per ricordarvi tutto questo.

Trascritto da xxo per altrogiornale.org