Il Neoplatonismo

Eccovi Amici un altro contributo da Alessandro Bardi che condivide con noi la sua comprensione del pensiero antico e storico. Buona lettura e riflessione.

Teologia e metafisica – Gli Dei per i neoplatonici erano semplicemente la personificazione allegorica dei principi cosmologici. Al vertice del cosmo oltre il sommo Giove, ovvero spirito puro ed essere, stava il Dio sconosciuto, ovvero inconoscibile perché perfettamente trascendente l’ essere e il non-essere, il soggetto e l’oggetto. Oltre l’essere, della sostanza e della mente troviamo l’Uno dal quale tutto procede, permane e ritorna. Di esso non si può predicare nulla salvo l’esclusione del molteplice. E detto Uno perché é la causa unica ed é contrapposto al molteplice.

Causa il mondo non per un’atto di volontà, il che implicherebbe mutamento in Dio, ma per emanazione. Essa é il pensiero che l’Uno ha di sé e così consecutivamente le sue emanazioni, ad ogni immagine corrisponde una sempre più degradata fino all’imperfezione molteplice. E’ l’autocoscienza. Dall’Uno emana l’Intelletto o Nous; é l’immagine più vicina ad esso e contiene già il molteplice avendo in sé la distinzione tra soggetto e oggetto ed é la sede delle idee. Da esso l’Anima del mondo é duplice, possiede due parti: l’una, la superiore, volgendosi all’Intelletto pensa a sé stessa si conserva e l’altra, l’inferiore, alla materia, l’ordina e regge ed é detta provvidenza. Le anime particolari sono parti di essa. Penetra la materia vivificandola ma rimanendo in sé stessa unica e indivisibile. Da ciò l’unità e simpatia di tutte le cose, unite per la stessa anima come le membra di uno stesso animale. Tutto ha un suo posto anche la cosa peggiore in virtù di essa.

Dalla materia provengono imperfezione, molteplicità e male, privazione di realtà e di bene. All’estremo inferiore della scala c’é la materia mentre alla sommità c’é Dio, é l’oscurità che sorge ove manca la luce. Anima e Materia costituiscono l’ immanenza del Tutto mentre l’Intelletto é il padre o causa del Tutto medesimo ed é dunque trascendente. Solo ritornando a sé l’ uomo può reintegrarsi nel centro eterno oltre l’esteriorità. Solo mediante i simboli e i riti trasmessici dagli Dei stessi possiamo, praticando l’arte teurgica, ottenere l’aiuto di essi.

L’anima del mondo viene confusa con l’etere o agente universale dagli occultisti. Il mezzo delle azioni magiche é lo spiritus mundi o anima mundi. L’etere produce solo i fenomeni di ciò che un tempo si chiamava magnetismo (ipnosi, rabdomanzia, geomanzia, pranoterapia, ecc.). Per la sua posizione mediana collega i tre mondi é celeste, umana e terrena. La telepatia non é che la trasmissione del pensiero tra le anime individuali attraverso l’anima universale che costituisce una rete di comunicazione essendo il loro elemento comune di cui rappresentano una semplice differenziazione. La retrocognizione non é che la facoltà dell’anima individuale di attingere alla memoria cosmica dell’anima del mondo come del resto la precognizione é quella facoltà in grado di carpire invece il progetto dell’ avvenire insito in essa.
Come l’anima muove il corpo così l’anima del mondo é il motore dell’ universo e in questo senso é possibile la telecinesi. L’azione a distanza é possibile solo grazie all’onnipervadenza di questo meraviglioso agente occulto. Per ideazione essa emana le esistenze corporee. Da qui l’ideoplastia. L’escursione psichica non é l’ effetto della separazione del corpo sottile da quello fisico il che porterebbe la morte, ma un fenomeno ideoplastico (mayavi rupa o corpo illusorio). La legge di analogia e di corrispondenza magica agisce per la funzione dell’ anima del mondo di connettere ogni cosa con la simpatia universale. Tutto é connesso ed é simile ad uno strumento: se si pizzica una sola corda di uno strumento risuonano tutte le altre. L’anima del mondo (detta anche spirito del mondo) collega il mondo intelligibile con quello fisico perché sta in mezzo. Inoltre costituendo l’interrelazione tra tutte le anime sia umane che subumane che sovrumane mediante la simpatia universale e la legge di analogia che essa stabilisce.

E’ l’anima del mondo il mezzo di ogni operazione magica perché collega tutti gli esseri sul piano psichico. La legge di analogia si fonda sulla simpatia universale dell’ anima del mondo. Anche dei e demoni sono collegati da essa. E’ in questo modo che si evocano questi spiriti ovvero attraverso gli oggetti che si legano a loro per il mezzo dell’ anima del mondo. Ciò che Eliphas Levi attribuisce alla luce astrale, sorta di omnibus in cui egli risolve praticamente tutto dal diavolo agli influssi astrali, appartiene invece all’ anima del mondo.

I fenomeni sociali sono spiegabili solo ricorrendo al concetto di un’ anima del mondo. Le mode, le tendenze, le grandi formazioni sociali, il potere “ipnotico” dei dittatori e dei demagoghi, l’atmosfera psichica, le ondate che sono “nell’aria”, la psicologia delle masse, l’istinto del branco, il “conformismo” sono tutti segni delle catene psichiche o psichismi collettivi dell’anima del mondo. Ogni nuovo riformatore rompe una vecchia catena psichica per costituirne una nuova. Ogni organizzazione é una catena psichica e ognuna di queste ha il suo nume tutelare.

La legge di analogia o corrispondenza agisce solo per il tramite dell’anima del mondo. Imitazione, contiguità sono mezzi dell’unità psichica. L’anima viene concepita come spirituale dalla dottrina cattolica. Ma questo é un errore in quanto é inferiore all’intelletto il quale soltanto é propriamente spirituale e soprannaturale. “Psiche” era un nome dato non all’entità scientifica nota come tale, ma all’anima che non veniva identificata nel cervello e neppure considerata immortale e trascendente. Se essa é razionale é certamente appartenente al mondo naturale e non certo a quello soprannaturale immutabile ed eterno. Siamo nel regno cosiddetto “parapsicologico” o “psichico”, distante da ciò che é propriamente celeste o propriamente terreno.

L’antropologia – L’uomo é formato da quattro principi:

-causale da karana sharira o spirito causale
l’ atman essendo universale e sovraindividuale
-mentale da manas (da cui il latino mens, mente)
o antahkarana o senso o causa interna (ahamkara-chit-manas-buddhi) buddhi é parte di manas;
taijasi (radioso) identità tra manas e buddhi
-emotivo o kama o desiderio e non “astrale” o akasico
-fisico sthula (maya o illusione sensibile del corpo) che contiene l’ ombra, l’ aura o irradiazione eterica, sorta di “campo magnetico” la cui traccia appare come spettro alla morte

sarira e kosha

karana ananda (beatitudine intellettuale)
linga o suksma vijnana (intelligenza e volontà)
manu (appercezione)
prana
sthula anna sthulopadi

Secondo la divisione antropologica pagana vi é una pluralità delle anime. Non solo l’istinto e la ragione non vanno confusi, ma va distinto un terzo principio che coincide con la scintilla divina o sé. Secondo gli egizi akh, ba e ab. Il corpo vien detto kha e si distingue la sua ombra eterea detta ka. Sahu significa “stabile” ovvero immutabile e indica l’intelletto.

In oriente é detto pure karana sharira o spirito causale in quanto causa delle reincarnazioni. Il Ba é l’anima simbolizzata da un uccello con testa di donna e corrisponde a manas o anima mentale indù, sede del pensiero e della ragione e già interna al mondo manifestato della natura pur rappresentandone lo strato più sottile ed é perciò mutevole. L’Ab, o shut, é lo spirito oppositivo e viene a volte detto erroneamente “astrale” per la confusione tra inferi o Kamaloka e Akasha o etere che invece fa parte del mondo fisico costituendone soltanto l’elemento più sottile. Né i tre principi superiori possono essere detti “corpi” perché non sono materiali né il causale può esser detto “sottile” perché trascende la sfera psichica.

Tant’é che il corpo viene detto “corpo fisico” come se esso con implicasse la fisicità!

Ognuno dei quattro principi vien fornito all’uomo da gerarchie diverse di forze: il corpo vien plasmato dal demiurgo che é la volontà che si manifesta attraverso gli spiriti planetari e i loro influssi, lo spirito oppositivo emana dalle forze infernali, l’anima dagli spiriti del cielo inferiore psichico e l’intelletto é la manifestazione stessa dell’intelligenza discesa nell’individualità umana, il buon demone socratico. I quattro principi si manifestano nei quattro mondi: l’intelletto nell’ intelligibile, l’anima nel cielo inferiore, lo spirito oppositivo negli inferi e il corpo nel mondo fisico che sono a loro volta le sfere di manifestazione dell’intelletto, dell’anima del mondo, della brama e della materia. Il mondo intelligibile é l’Olimpo, il mondo dello spirito puro o Essere, Bene e Consapevolezza antitesi della materia o Male o Non-Essere e Inconsapevolezza.

Secondo l’antroposofia e la teosofia vi sarebbero sette principi separando così l’ombra dal corpo, sdoppiando il mentale. Ma non possiamo concepire due distinti veicoli manifestantisi in uno stesso mondo. Né vi sono sette mondi né i principi devono essere concentrati nei mondi inferiori. O che i quattro principi si “compenetrano”. E’ evidente che non manifestandosi tutti e quattro nel mondo fisico non possono compenetrarsi. Inoltre come si possono anche solo concepire due corpi compenetrantisi? Né possono essere simultanei ovvero manifestantisi nello stesso tempo. Infine il principio assoluto sarebbe intraspaziale e lo spazio una manifestazione diretta di esso. Questa é poco più che una negazione.

Alessandro Bardi autore de “La genesi ritrovata

Nell’immagine in alto: Il Sole come simbolo astrologico dell’Uno, in una stampa rinascimentale – Wikipedia