Il Sole resta un mistero

[color=#999999]Nell'immagine la ricostruzione del Grande Nastro Trasportatore tratta dal sito della Nasa: [link=http://science.nasa.gov/]http://science.nasa.gov[/link].[/color]

In un recente numero di Science, il prestigioso fisico solare della Nasa David Hathaway spiega che le nuove scoperte fatte riguardo al funzionamento del Grande Nastro Trasportatore del Sole in relazione alle macchie solari hanno messo in discussione le nostre conoscenze sulla stella e soprattutto la nsotra capacità di prevedere su basi fisiche la futura attività solare.

da [link=http://www.meteogiornale.it/]meteogiornale.it[/link] Aldo Meschiari
15 Marzo 2010

Il lettori del MTG avranno ormai compreso, visti i numerosi articoli scritti in proposito, la notevole importanza che riveste per la scienza climatica poter prevedere come varierà nel tempo l'attività del Sole. Per ora tale previsione è affidata soprattutto alla statistica, che, studiando i cicli del passato anche e soprattutto attraverso i dati indiretti (proxy), cerca di individuare delle regole più o meno precise che possano permettere di intuire la futura attività solare. Ma per quanto precisa possa essere l'analisi statistica, essa sarà sempre una tecnica indiretta: in altre parole non ci spiega come funziona davvero la nostra stella. Ecco perché è importante seguire anche un'altra strada: quella dello studio fisico del Sole.
Uno dei maggiori esperti in questa materia è il fisico solare David Hathaway, che lavora alla Nasa e che recentemente è balzato suo malgrado agli onori della cronaca per le sue continue rivisitazioni della lunghezza del ciclo 24, il quale all'inizio sarebbe dovuto essere di lunga durata e poi attualmente sembrerebbe profilarsi come un ciclo breve.

Recentemente il prestigioso fisico solare ha reso pubblici i risultati di uno studio sul Grande Nastro Trasportatore Solare (Great Conveyor Belt), il quale è un'enorme circolazione di correnti di plasma interne al Sole, suddivisa in due rami che impiegano circa 40 anni per compiere un intero ciclo. Fino a poco tempo fa si pensava che la velocità di queste correnti fosse strettamente collegata alla formazione di macchie solari. In altre parole più il Nastro Trasportatore è veloce, più è amplificata la produzione di macchie solari, le quali altro non sono che nodi magnetici che risalgono come bolle fino alla superficie dalla parte più profonda del Nastro. Gli studi prolungati sulla velocità del Conveyor Belt sembrano contraddire tali conoscenze fisiche.
Infatti è emerso che proprio in corrispondenza del grande minimo che sta caratterizzando la nostra stella, il più intenso secondo Hathaway da molti secoli, la velocità superficiale del Nastro Trasportatore è stata molto veloce, tra i 10 ed i 15 metri al secondo. In sintesi è accaduto il contrario di ciò che si pensava. Tant'è che lo stesso fisico solare ha affermato: “The high speed of the conveyor belt challenges existing models of the solar cycle”. La grande velocità del nastro trasportatore sfida i modelli esistenti dei cicli solari. Serve insomma un nuovo modello, che tenga conto delle nuove scoperte sperimentali. Viene altresì messa in dubbio anche la stretta correlazione tra le macchie solari e il Conveyor Belt: addirittura lo stesso Hathaway ipotizza che tra i due ci potrebbe non essere un collegamento diretto.

Per il futuro ci si aspetta molto dalla nuova sonda della Nasa Solar Dynamics Observatory (SDO) che dovrebbe fornire verso la fine di quest'anno misurazioni molto più precise della parte profonda del Nastro Trasportatore, collocata a ben 200.000 km sotto al superficie solare. Forse allora potremmo capirci qualcosa di più, conclude Hathaway.

Aldo Meschiari

Fonte: http://www.meteogiornale.it/notizia/17582-1-il-sole-resta-un-mistero
Vedi: http://www.itwire.com/science-news/space/37580-nasa-great-conveyor-belt-could-explain-solar-cycle http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/solar_plasma_videos.html