Immagazzinare l'energia solare?

Il Giornale Online

“È meglio accendere una candela piuttosto che maledire l'oscurità.” Madre Teresa di Calcutta.

L'articolo sottostante è tratto da 'Le Scienze', edizione italiana di Scientific America (è quindi una notizia attendibile). L'autorevole rivista accoglie in modo cauto la cosa e non si può biasimarla…

Il problema più grande delle energie alternative non consiste nella loro accessibilità o nella resa ma bensì nello stoccaggio. Le energie alternative sono abbondanti e numerose (maree, solare, eolico, geotermico) ma non continue e non stoccabili quindi difficilmente adattabili al circuito energetico attuale se non tramite grossi investimenti sia a livello economico sia a livello di sensibilizzazzione da parte dei singoli (tipo risparmio energetico che, se pur auspicabile nel ricco occidente, sarebbe duro da mandar giù per le economie emergenti e per quelle più povere)… tutto sarebbe diverso se tali energie fossero stoccate per essere poi utilizzate o rilasciate in rete quando più se ne ha necessità, gli usi sarebbero infiniti e limitati solo alla fantasia-

“E' stato sviluppato un processo innovativo che sfrutta l’energia solare per scindere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno: il componente chiave è un nuovo catalizzatore al cobalto che produce idrogeno sfruttabile.

Finora, l’energia solare ha rappresentato una fonte per l’utilizzo immediato dal momento che l’immagazzinamento ha costi proibitivi ed è molto inefficiente. Ora però i ricercatori del MIT di Cambridge, nel Massachusetts, hanno annunciato di aver inventato un metodo di stoccaggio efficiente e che utilizza materiali abbondanti e non tossici, ispirandosi al processo di fotosintesi clorofilliana.

“È ciò che cercavamo da molti anni”, ha spiegato Daniel Nocera, docente del MIT e autore senior dell’articolo apparso sull'ultimo numero della rivista 'Science'. 'L’energia solare è sempre stata una soluzione poco pratica, e lontana dalle necessità più massicce di energia. Ora possiamo seriamente pensare al Sole come a una fonte realmente inesauribile e disponibile.”

In breve i ricercatori hanno sviluppato un processo innovativo che sfrutta l’energia solare per scindere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno, che successivamente vengono ricombinati all’interno di una cella a combustibile, producendo elettricità.

Ma il componente chiave è un nuovo catalizzatore che produce idrogeno sfruttabile: si tratta del metallo cobalto, di un fosfato e di un elettrodo posto nell’acqua. Quando l’elettricità – prodotta da una cella fotovoltaica, da una turbina eolica o da qualunque altra fonte – passa attraverso l’elettrodo, il cobalto e il fosfato formano un sottile film sull’elettrodo e si produce ossigeno gassoso.

Combinato con un altro catalizzatore come il platino, che può produrre gas idrogeno dall’acqua, il sistema può imitare la reazione di idrolisi che si osserva durante la fotosintesi.

Il nuovo catalizzatore finzione a temperatura ambiente in acqua pH neutro ed è facile da realizzare”, ha concluso Nocera. 'Ecco perché ritengo che possa funzionare: non è difficile da implementare.””

Fonte http://web.mit.edu/newsoffice/2008/oxygen-0731.html