Imminente Pericolo Aviaria?

di SEV7N

Alcuni giorni fa, la rete e i maggiori siti di agenzia stampa e informazione hanno riacceso l’attenzione sull’influenza aviaria a seguito di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università americana di Wisconsin – Madison, che avevano annunciato, a 10 anni dal primo caso di influenza aviaria riscontrato ad Hong Kong, che la trasformazione del virus H5N1 era oramai avvenuta

http://pathogens.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371/journal.ppat.0030133&ct=1

La reazione generale e’ stata logicamente quella di globale allarmismo.
La maggior parte di noi , sa bene almeno a grandi linee, che cosa s’intende per influenza aviaria, per chi invece non e’ al corrente di ciò di cui esattamente si tratta, copio alcuni estratti da “wikipedia”:

“L’Influenza aviaria (nota anche come peste aviaria) è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus influenzale (orthomyxovirus) che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici, con sintomi che possono essere lievi (virus a bassa patogenicità), oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati respiratorio, digerente e nervoso ed alta mortalità (virus ad alta patogenicità).

Il virus può trasmettersi all'uomo, come è stato definitivamente dimostrato a partire dal 1997. Sino a una decina di anni fa non erano mai stati descritti e dimostrati casi di trasmissione diretta di virus dell’IA dagli uccelli all’uomo, perciò si riteneva che gli orthomyxovirus del tipo A fossero specie-specifici e che l’infezione umana da ceppi aviari fosse un’evenienza rara con scarse o nulle conseguenze per la salute.

Dal 1997 in poi la prospettiva è drasticamente cambiata con le segnalazioni di diversi casi di influenza nell’uomo trasmessi direttamente dal pollame in occasione delle gravi epidemie che, come si è visto, hanno interessato varie parti del mondo ma soprattutto l’estremo oriente. Sinora solo i sottotipi H5, H7 e H9 sono stati capaci di compiere il “salto di specie”. Oltre ad H5N1, di cui si parlerà in seguito, sono stati riscontrati i seguenti sottotipi: H7N7, H9N2, H7N2 e H7N3.

La variante H5N1, e’ quella che più ci preoccupa; Definito nasty beast (una brutta bestia) in un recente articolo su “Nature”, è il virus altamente patogeno ad ampio spettro d’ospite di cui si è già accennato precedentemente che nel dicembre 1997 ha per la prima volta infettato 18 persone ad Hong Kong uccidendone 6.

Da allora sino a settembre 2007 sono state contagiate circa 300 persone con oltre duecento morti, soprattutto nel sud est asiatico, ma anche in Cina, Azerbaijan, Iraq, Egitto, Turchia .Considerato il numero delle persone esposte l’incidenza è stata molto bassa. L’infezione ha interessato soggetti a stretto rapporto con il pollame vivo e in scarsissime condizioni igieniche. In qualche caso c’è stato contagio interumano che però non si è esteso oltre una prima generazione di contatti.

Seppure sporadica la malattia si è presentata con una mortalità elevata (più del 50%) come mai si era verificato per alcun virus aviario noto. Per tali motivi l’OMS e i maggiori virologi ed epidemiologi mondiali ritengono H5N1, nel caso dovesse acquisire la capacità di replicarsi efficacemente nell’uomo, il miglior candidato per una eventuale nuova pandemia influenzale entro i prossimi 3÷5 anni.

L'influenza aviaria negli uomini può essere individuata attraverso i medesimi strumenti usati per la normale influenza. Tuttavia, questi test non sempre sono affidabili. Nel marzo 2005, l'Organizzazione Mondiale della Sanità annunciò che tre pazienti vietnamiti, inizialmente negativi, sono stati poi riscontrati fra i casi di influenza aviaria. Tutti e tre sono stati ricoverati. Al momento, il test più affidabile (microneutralizzazione) richiede l'uso di virus vivi che interagiscano con gli anticorpi nel corpo del paziente; poiché è necessaria la presenza di virus vivi, questi test vengono effettuati solo in strutture isolate appositamente.

Farmaci antivirali sono talvolta efficaci sia per prevenire che per curare la malattia, ma nessun virus è stato realmente sconfitto da cure mediche, nella storia della medicina. I Vaccini, tuttavia, necessitano di quattro mesi per essere prodotti e devono essere specifici per il ceppo di influenza.
Negli esseri umani, è stato trovato che l'influenza aviaria causa sintomi simili ad altri tipi di influenza: febbre , tosse ,gola irritata ,dolori muscolari ,congiuntivite ,in alcuni casi, può causare problemi respiratori e polmonite, e può essere fatale.

Rischio pandemico

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che c'è un rischio sostanziale di influenza pandemica, entro i prossimi anni. Uno dei più probabili virus responsabili di tale pandemia potrebbe essere il virus H5N1, che provoca l'influenza aviaria. L'OMS pubblicò una prima edizione di un Piano di Preparazione contro l'Influenza globale nel 1999, aggiornato poi nell'aprile 2005, che definiscono le responsabilità delle autorità locali e mondiali in caso di pandemia. È la prima volta che una pandemia è stata anticipata e le contromisure sono state prese.

Lo scopo di questi progetti sono, brevemente, i seguenti:

• Prima di un pandemia, tentare di impedirla e prepararsi ad essa nel caso la prevenzione venga a mancare.

• Se avviene una pandemia, ritardare la relativa diffusione e permettere che le società funzionino più normalmente possibile.

Vaccini

Un vaccino non sarà pronto nei primi momenti della pandemia . Una volta che il virus viene identificato, ci sarà bisogno di diversi mesi prima che il vaccino diventi ampiamente accessibile, poiché deve essere sviluppato, testato e autorizzato. La capacità di produrre i vaccini varia ampiamente da Stato a Stato; in effetti solo Alcuni Paesi sono elencati come Produttori di vaccini influenzali secondo l'O. M.S. (http://www.who.int/csr/disease/influenza/manulist/en/index.html ). Questi paesi sono: Australia, Austria , Belgio, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Giappone, Corea, Olanda, Romania, Russia, Serbia, UK, Svizzera, USA Si stima che, al meglio, si potranno produrre 750 milioni di dosi all'anno, laddove occorrono due dosi di vaccino per l'immunizzazione. La distribuzione sarà probabilmente problematica.

Il vaccino è prodotto e brevettato da alcune case farmaceutiche, nonostante il fatto che la competizione dei laboratori e la non condivisione dei risultati e la limitazione dello sforzo di ricerca a questi soli anziché a tutte le strutture disponibili, potrebbe creare notevoli ritardi alla scoperta di cure efficaci. Inoltre non impegnare tutte le strutture disponibili nella produzione di vaccini, potrebbe rallentarne la produzione (oltre i tempi minimi inevitabili imposti dalla meiosi delle cellule).

Piano di preparazione

L'OMS ha sviluppato un piano di preparazione contro l'influenza globale, che definisce le fasi di una pandemia, sottolinea il ruolo dell'OMS e fa raccomandazioni per i governi nazionali riguardo al prima e al durante l'epidemia. Il 30 ottobre 2005 il coordinamento dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'influenza aviaria ha dichiarato che la pandemia influenzale è inevitabile e che colpirà tutto il mondo.

Il coordinamento dei ministri UE consiste in prevalenza nella creazione di una scorta di sicurezza centralizzata di vaccini comune agli Stati UE, da spostare nelle aree di emergenza.
Il Senato approva un decreto-legge con il quale:

1.) facoltizza il ministro della salute a sospendere la caccia;
2.)dispone la creazione del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali;
3.)autorizza ad assumere dirigenti veterinari e carabinieri dei NAS;
4.)autorizza il governo ad attingere al Fondo spese impreviste per l'acquisto di farmaci e di materiale profilattico;
5.)assegna a Baxter, Sanofi-Aventis, Chiron, Berna, commesse per la produzione del vaccino.
Attualmente è stata autorizzata negli ultimi mesi la caccia di passa, che è fra le fonti di diffusione del virus aviario.

Ad Agosto 2005, molti Paesi ad influenza epidemica sono alla Fase 3. Le fasi possono essere così definite:

• Periodo Interpandemico

o Fase 1: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Un virus che ha causato influenza in un uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di contagio per l'uomo è considerato basso.
o Fase 2: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Tuttavia, un sottotipo di virus presente negli animali potrebbe essere potenzialmente pericoloso per l'uomo.

• Periodo di allerta pandemica

o Fase 3: Infezioni di esseri umani con un nuovo sottotipo di virus, ma nessuna diffusione fra uomo e uomo, o al massimo soltanto rare istanze causate da stretto contatto.
o Fase 4: Limitata trasmissione uomo-a-uomo ma la diffusione è altamente localizzata, il che suggerisce che il virus non è ancora adattato agli esseri umani.
o Fase 5: Trasmissione da uomo a uomo ancora localizzata ma più semplice, il che suggerisce che il virus si sta adattando all'uomo, ma potrebbe non essere ancora pienamente trasmissibile (rischio sostanziale di pandemia).

• Periodo Pandemico

o Fase 6: Pandemia: trasmissione aumentata e continua fra la popolazione”

Detto questo, e fornite le nozioni basi per capire tutti ciò di cui stiamo parlando, passiamo alla smentita della notizia del salto di specie prodotta , all’inizio di Ottobre, dall’Università americana di Wisconsin.
Il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute , http://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/notiziario-11_10_2007.asp,
smentisce categoricamente quella notizia che tanto allarme aveva provocato:

Notiziario – 11 ottobre 2007

IzsVe: nessun allarme per le mutazioni del virus H5N1

Nessun allarme per l’uomo. In seguito alle notizie riguardanti uno studio pubblicato recentemente su Plos Pathogens sulla mutazione del virus H5N1, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, sede del Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria, precisa che il rischio di contagio per l’uomo non è aumentato.

Lo studio, effettuato su ceppi virali isolati nel 2004 in topi di laboratorio infettati sperimentalmente, mostra la possibilità da parte dei virus di replicarsi in maniera efficace nelle vie respiratorie superiori di questi animali. L’esistenza di virus con queste caratteristiche è quindi nota da ormai tre anni: pertanto, benché lo studio fornisca nuove conoscenze sui meccanismi di azione del virus influenzale H5N1, non si evidenziano novità tali da giustificare un aumento del rischio per l’uomo.

Ministero della Salute: non cambia livello di allerta né rischio di pandemia influenzale.
Il ministero della Salute sottolinea che non cambia in alcun modo l'attuale livello di allerta ( fase 3) e che il rischio di una pandemia influenzale è oggi assente. Tutti i virus influenzali, sia aviari che umani, subiscono costantemente mutazioni genetiche e in questo senso la nuova ricerca apporta un’ulteriore conoscenza sui ceppi circolanti nelle specie aviarie.

Attualmente il virus H5N1 ad alta patogenicità si trasmette negli uccelli, che hanno una temperatura corporea di 41°C, mentre la temperatura umana è stabile a 37°C. Il naso e la gola degli uomini, da dove i virus a trasmissione aerea abitualmente penetrano, rappresentano una barriera naturale, perché si trovano ad una temperatura di circa 33°C. Da sottolineare, infine, che quest’anno in Italia non si è ancora verificato alcun caso di infezione su animali da parte del virus H5N1.

Aggiungo che di questa smentita , non ho trovato alcuna traccia nei siti d’informazione che avevano fornito la notizia precedente.

Ma allora , perchè creare tutto questo allarmismo? Forse perchè la paura produce tanto profitto.

Nel 2005 , in pieno allarme aviaria, persone come l’attuale presidente USA arrivarono a dire che almeno 200.000 persone sarebbero morte a causa della pandemia e che, nella peggiore delle ipotesi, i morti negli soli USA sarebbero potuti arrivare a 2 milioni.

Il governo stanziò 7 miliardi di dollari per la “prevenzione”, dei quali 1,4 miliardi destinati all'acquisto del farmaco Tamiflu.

1,4 MILIARDI di dollari solo per il Tamiflu!

Questo solo negli stati uniti, (ma come abbiamo visto , la mutazione del virus due anni dopo e’ ancora in corso e ci sarà bisogno di diversi mesi prima che il vero vaccino diventi ampiamente accessibile).
Quindi perchè la scelta ricadde su QUEL farmaco ( tra l’altro carissimo dal punto di vista economico di circa $100 a dose , il doppio del prezzo con cui viene venduto in Europa).
Chi produce, il Tamiflu è la Roche .

La proprietà del tamiflu (principio attivo: Oseltamivir) è però della Gilead, un'altra industria farmaceutica, che ha ceduto una decina di anni fa i diritti di vendita/marketing del farmaco alla Roche.
Cioe’, Gilead, l'ha scoperto e ne e’proprietaria e Roche, lo vende per il mondo.

E qui le cose si fanno un po’ piu’ chiare, due verifiche e salta fuori che Donald Rumsfeld ( che è stato segretario di stato USA fino al 2006) è stato presidente della Gilead, e anche se nel 2005 non ricopre più la carica di presidente, possiede comunque un enorme pacchetto azionario della società
Praticamente attraverso l’ allarme dato dal governo degli Stati Uniti, il governo USA ha stanziato 1,4 miliardi di dollari per l'acquisto di un farmaco dalla società i cui guadagni sono entrati, in parte, nelle tasche di Rumsfeld.

Considerando che molti altri stati hanno seguito l’esempio, fatevi due conti.
E’ bene sapere che negli Stati Uniti, la “pandemia che non c’è” ha dato origine a uno schermo protettivo votato dal Congresso a tutela dei produttori di farmaci e vaccini qualora venissero intentate eventuali cause di risarcimento per danni alla salute conseguenti alla somministrazione del prodotto creato ad hoc per l’emergenza.

Aggiungo poi un’ appendice storica: per quelli che non lo sapessero, la Roche era uno dei soci svizzeri della I.G. Farben, casa farmaceutica tedesca che, negli anni “caldi” del nazismo in germania, si è arricchita smisuratamente con diverse attività, fra le quali la fornitura del gas necessario allo sterminio che avveniva nei campi di concentramento.

La Farben, dopo la fine della seconda guerra mondiale, è stata smembrata, in 3 grosse società: la Bayer, la Basf e la Hoechst.

Questo e’ un estratto dal sito della Roche:

19/07/2007 Roche nel primo semestre 2007: continua l'ottima performance
Il Gruppo Roche ha conseguito significativi risultati nel primo semestre 2007. I ricavi del Gruppo sono aumentati di 3 miliardi di CHF a 22.8 miliardi di CHF, con un tasso di crescita del 15% in valute locali (15% in CHF e 19% in USD).

La divisione Farmaceutica è stata il principale driver della crescita, con ricavi in aumento del 18% in valute locali (17% in CHF), ovvero circa tre volte superiori alla media del mercato.
La crescita è stata alimentata principalmente dalla forte domanda di importanti farmaci nei settori oncologico, del metabolismo, dei trapianti e della virologia, inclusi significativi ricavi del farmaco antinfluenzale Tamiflu per la prevenzione di una pandemia.

http://www.roche-diagnostics.it/Chi_siamo/vision/risultati_primo_semestre_07.htm

Ma non avevamo detto che non e’ possibile fare terapie preventive in vista di una pandemia?

A questo punto rimetto a voi la domanda : Imminente Pericolo Aviaria?

E quando qualcuno ve lo dice o vi viene chiesto, dirottateli sul Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute :

http://www.epicentro.iss.it/focus/flu_aviaria/notiziario-11_10_2007.asp

SEV7N

Diritti Riservati: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/

Influenza dei polli?