Impiegato, due figli, una vita normale. E un cervello piccolissimo

Il Giornale Online

DAL NOSTRO INVIATO PARIGI – L' uomo senza cervello è un impiegato delle tasse francese di 44 anni, sposato, padre di due figli, una vita tranquilla nel Sud della Francia, che nel 2003 si è presentato all' ospedale di Marsiglia per un senso di debolezza alla gamba sinistra. La risonanza magnetica ha mostrato un caso senza precedenti di idrocefalo: la testa è quasi interamente occupata da liquido, il cervello è ridotto a una sorta di minuscola membrana schiacciata sulle pareti della scatola cranica. Eppure, quel signore ha un quoziente di intelligenza di 75, appena sotto la media e comunque non tale da farlo giudicare disabile; conduce una vita normale, segnata solo da due precedenti interventi chirurgici per ridurre la massa d' acqua, all' età di 6 mesi e 14 anni. Il dottor Feuillet, dell' Hôpital de la Timone di Marsiglia, quasi incredulo ha spedito le foto del paziente alla rivista scientifica Lancet. L' uomo senza cervello sta diventando una celebrità, idolo dei freak show online e protagonista delle decine di battute sul «perfetto dipendente pubblico».

Il suo caso però ha un altro motivo di interesse, perché come nessun altro porta acqua al mulino della rivoluzionaria teoria della «neuroplasticità»: il cervello è mutevole e malleabile come un pezzo di argilla, capace – grazie al pensiero – di superare i circuiti danneggiati e costruire reti neuronali alternative. Una tesi che rimette in discussione le fondamenta filosofiche del rapporto tra cervello e mente (chi influenza di più l' altro?), e che è stata da pochi mesi divulgata nel libro The Brain That Changes Itself («Il cervello che cambia se stesso», Penguin Books) dello psichiatra canadese Norman Doidge. Sottotitolo: «Storie di trionfo personale dalle frontiere della neurologia». C' è la donna priva del senso dell' equilibrio, che viene collegata a un computer capace di inviare i segnali giusti, fintanto che il cervello impara a riprodurli da solo creando un nuovo circuito; l' uomo colpito da ictus incapace di usare il braccio, che dopo molti esercizi mentali torna a scrivere e a giocare a tennis; l' amputato che soffre di prurito alla mano mancante, e che impara a trovare sollievo grattandosi la guancia.

In questa serie, potrebbe a buon titolo entrare il signore francese che ha sviluppato nuove reti di neuroni in un cervello molto più piccolo del normale e dall' anatomia unica al mondo. «È sorprendente come il cervello possa vincere condizioni normalmente giudicate incompatibili con la vita – ha commentato il dottor Max Muenke, del National Human Genome Research Institute americano -. Il caso scoperto a Marsiglia indica che nell' arco di decenni alcune parti della materia grigia riescono ad assumere funzioni che normalmente spetterebbero alle zone danneggiate o mancanti». Il motore della plasticità cerebrale sarebbe il pensiero, guidato dalla volontà: al crocevia tra le neuroscienze e il Dalai Lama (che già nel 1992 condusse esperimenti in India con lo scienziato di Harvard Richard Davidson), ecco l' impiegato delle tasse di Marsiglia.

Montefiori Stefano

(22 luglio 2007) – Corriere della Sera
Fonte: http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/22/Impiegato_due_figli_una_vita_co_9_070722141.shtml