Iran, la sciamana con l'occhio d'oro nuovo enigma per gli archeologi

Il Giornale Online
Al via nuove ricerche negli scavi di Shahr-i Sokta al confine con l'Afghanistan per far luce sulla misteriosa scoperta di una tomba vecchia di 5.000 anni.

Nella zona anche una missione italiana: “Ci è stato chiesto di studiare la protesi”

ROMA – Gli appassionati di archeologia misteriosa hanno un bel rompicapo che arriva dal deserto del Beluchistan. E ha tutti gli ingredienti per alimentare le congetture più fantasiose: una città bruciata, una necropoli misteriosa, una tomba di cinquemila anni, lo scheletro di una donna e un occhio d'oro. Un enigma che impegnerà una nuova missione in partenza alla fine del mese per una nuova campagna di scavi e nuovi studi e che vede coinvolti anche gli italiani: “Ci è stato chiesto di studiare la protesi”, dice Lorenzo Costantini, capo della missione italiana che opera nella zona.

Il ritrovamento è avvenuto in Iran, a Shahr-i Sokta, al confine con l'Afghanistan, alla fine del 2006 dagli archeologi iraniani diretti da M. Sajjadi dell'Iranian Centre for Archaeological Research (Icar), coadiuvati dalla missione italiana che opera nella zona dal 1967 grazie ai finanziamenti del ministero degli Esteri, quello dei Beni culturali, dal museo di Arte orientale dall'Istituto italiano per l'Africa e l'oriente (Isiao) già Ismeo, fondato dal grande esploratore di quei territori, il professor Giuseppe Tucci. Ma la storia della sacerdotessa con l'occhio d'oro è ancora tutta da scrivere e una nuova missione partirà il 30 novembre per continuare le ricerche a Shahr-i Sokhta e per riprendere le analisi della protesi oculare in collaborazione con i colleghi iraniani.

(21 novembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/sciamana-beluchistan/sciamana-beluchistan/sciamana-beluchistan.html